Mi addormentavo sempre a casa tua.
A mia madre sembravi un tipo a posto,quindi mi lasciava direttamente da te quando passava con la macchina.
Eri dannatamente ossessivo riguardo le tue cose .
"È mio!" dicevi sempre.
Io ritiravo impaurita la mano .
Spesso ci addormentavamo sul divano,mentre la televisione ci ricordava che vivere non è poi così scontato.
Ci addormentavamo davanti al Tg 5 mentre parlava di donne stuprate,di bambini ammazzati,di uomini uccisi.
Non ci rendevamo conto della pesantezza di quel gesto.
Eravamo giovani.
Pensavamo che crescendo il mondo sarebbe cambiato con noi.
Che il mondo lo avremmo cambiato noi.
Ma non è così.
Vivevamo nei quartieri macchiati di pericolo.
Vivevamo in quei quartieri dove si lotta contro il fango ogni giorno.
Dove un giorno ci sei.
Ed il giorno dopo no.
Possedevamo due corpi,una moto e un cuore.
Ci bastava .
Ci bastavamo.
Quelle poche volte che non ci addormentavamo sul divano, mi scuotevi con forza tutto il corpo. Poi mi guardavi. Poi sorridevi.
"Andiamocene" mi sussurravi all'orecchio .
E mi portavi via.
In sella alla moto mezza scassata.
In sella ai risparmi di una vita ,mentre,con il cuore a mille,mi stringevo a te.
Non avevo paura di cadere,ma di lasciarti.
Non avevamo una meta,ma uno era la metà dell'altro.
Come quando si dice "ho paura del buoi" ma in realtà si ha paura di ciò che si nasconde dentro ad esso.
Avevamo qualcosa in più degli altri.
In quelle sere possedevamo la notte tra le mani.
Illuminavamo le strade con le luci della motocicletta.
Ai nostri occhi,in quei momenti,tutto era dannatamente facile.
Non ci sentivamo poi così piccoli.
Così insignificanti.
Niente ci soffocava.
Protetti da quelle emozioni che dividevano anima e corpo,mentre,quest'ultimo,sussultava ad ogni buca.
Ci ubriacavamo di adrenalina per poi tornare indietro sfiniti a strafatti.Si,
Tornavamo con le ossa rotte ed i muscoli doloranti,
ma con il cuore pieno di ogni singola volta celeste.Tuo Angelo.

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Una lettera per te
Literatura KobiecaNell'alfabeto ci sono ventisei lettere,che elevate alla ventiseiesima danno la possibilità di creare molte parole . Eppure c'è gente che usa quelle sbagliate. Tu amavi parlare. Parlavi di tuo nonno e delle sue mani sporche di terra. Parlavi di tua m...