Capitolo 14

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Il volo fu interminabile. Le ore non volevano decidersi a passare, e io guardavo con occhi vacui fuori dall'oblò dell'aereo e studiavo le nuvole.
Guardavo l'acqua stagnata e condensata che creava quelle forme naturali. Mi concentravo a guardare come le ali dell'aereo sferzassero quel vapore bianco, separando le mille immagini che queste creavano.
Il tempo passava così è prima che potessi accorgermene ero caduta in una dormiveglia confusa.

Mentre dormivo mi sembrava di sentire la voce dolce e bassa di Ignazio che mi chiamava in lacrime.
Ho bisogno di te, diceva.
E io, con le stesse lacrime agli occhi gli rispondevo che ero lì per lui. Che non volevo mai più vederlo così, che gli sarei stata vicino finché avesse voluto.

Le ore passavano con una lentezza esasperante. Dopo 8 ore, 12 pacchetti di patate, uno di noccioline e tre pisolini finalmente il viaggio fini.
Fuori dall'aereo porto cercai disperatamente un taxi, ostacolata dalle mille valigie che portavo con me.
Piero non era disponibile a venire a prendermi, e non ho voluto disturbare Barbara, di conseguenza non ho comunicato l'orario del mio arrivo. Ora dovrò fare tutto da sola.
Mi guardo intorno cercando con lo sguardo un taxi disponibile.
Da lontano però vedo un auto luccicante, con i vetri oscurati. Un auto già molto familiare.
Quando vedo scendere dal posto di guida Barbara capisco che Piero ha giocato d'astuzia informandosi sul mio orario d'arrivo.

Lei mi saluta sbracciandosi e sorridendo allegramente. So che è stressata ma ha una così grande capacità di nascondere le preoccupazioni dietro un sorriso materno.
Mi stupisce ogni volta.

"Barbara!"
Grido allegra.

Lei ricambia il mio saluto abbracciandomi.

"Sali in auto dai che andiamo a salutare i tuoi fratelli"

Già fratelli. Lei pensa che io veda Ignazio e Gian come miei fratelli. Illusa.
Ignazio ormai si è capito che non è proprio così.
Per quanto riguarda Gian non credo che una sorella guardi con desiderio un fratello. Beh si è capitato quando i miei occhi non erano solo per Ignazio.

" come mai sei voluta partite così di fretta? Non resistevi senza tuo fratello?"

"Già, possiamo anche dire così"
Rido per nascondere l'imbarazzo.

"È come altro potremo dire?"
Domanda come se già fosse a conoscenza della risposta.

" non so, non ci sono altri modi"

Mi guarda come se sapesse perfettamente che sto mentendo.

"Allora i colleghi di tuo fratello, uno in particolare, non c'entrano, no?"

Rido nervosamente.

"No, per niente. Non so, di cosa parli?"

"Mary.. Ti conosco da quando eri più che una bambina. E sono una donna anche io. "

Faccio un sospiro rassegnato.

"È così evidente?"

"No, tesoro. È evidente per chi ti guarda negli occhi quando c'è lui nei paraggi. Anche se cerchi di nasconderlo, i tuoi occhi non mentono. Brillano quando lo guardi e sorridi quando lui sorride. È ora che lui sta male, corri qui, facendo 8 ore di volo perdendo anche giorni di scuola, e vuoi farmi credere che è perché ti mancava tuo fratello?"

Già.

"No. Hai ragione. Sono qui per Ignazio."
Ammetto dopo anni di silenzio.

"Sai cosa gli è successo?"

"Si."

"Piero ha la bocca troppo larga."

"Non è stata colpa sua. Eravamo in chiamata Skype e lo abbiamo sentito parlare con Piero. Io ho chiesto conferma, e lui lo ha ammesso. Mi ha confessato in due parole il suo dolore. E sono corsa qui. Perché lo amo. "
Dico l'ultima frase con il sorriso. Non l'ho mai detto a nessuno prima d'ora.

Lei mi guarda stupita.

"Wow. Che paroloni per una ragazzina"
Mi sorride con dolcezza.

"Non sono una ragazzina, Barbara. Ho 18 anni. E mi ritengo sufficientemente matura per dichiarare di essere innamorata di Ignazio Boschetto da.. Sempre. "

"Innamorata sul serio quindi??"

"Sul serio, si. Non sono mai stata cosi convinta di qualcosa in tutta la mia vita. "

"Allora ti dico solo questo: lui sta soffrendo, tantissimo. Per lui è stato un dolore grande. Essere ingannato, preso in giro così. Mi dispiace tanto per lui"

Mi dice con il viso contratto dal dolore e l'indignazione.

"Lui è forte. E io sono qui per lui."

"Oh guarda, siamo arrivati. Osserva chi ti sta aspettando li!"

Mi indica un punto lontano, credo verso l'entrata dell'hotel in cui dormono i ragazzi.

È lì che lo vedo. Meraviglioso come sempre.

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