2-Lui non doveva sapere

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Jade si svegliò sul divano. Sentiva un forte mal di testa, e poi si ricordò della sera prima. Non ci poteva credere, era successo un'altra volta.

Guardò l'ora sul suo telefono, erano le 7,06, Beck sarebbe venuta a prendere tra poco, e non avrebbe dovuto scoprire niente.

Così si vestì e si truccò e prese le gocce per l'allergia facendo ben attenzione che il padre non si svegliasse.

Alle 7,30 esatte sentì il telefono squillare: era un messaggio di Beck. Così uscì fuori e vide la sua macchina parcheggiata davanti al vialetto.

"Buongiorno" disse appena entrata in macchina

"Buongiorno a te" rispose il ragazzo.

"Va tutto bene?" chiese dopo un po' Beck, notando che la sua ragazza guardava la strada senza dire una parola

"Mh, sì certo" disse dopo un' attimo di esitazione.

"Ne sei sicura?"chiese dopo pochi minuti il ragazzo

"Certo" rispose fredda Jade.

Odiava trattarlo così, ma era l'unica maniera per tenerlo all'oscuro di tutto. Dopo pochi minuti la macchina entrò nel parcheggio della scuola. I due ragazzi scesero dall'auto mano nella mano, e si avviarono nella classe di recitazione. Presero posto a sedere, ma entrambi notarono subito una cosa molto strana .

"Beck, come mai né Tori né gli altri ci sono? Sono sempre così pun.."

Jade non fece in tempo a finire la frase che un secchio di acqua gelata le colpì il viso.

"Chi diamine è stato?"urlò la ragazza fuori di sé.

"Cat! Insomma, non hai capito quello che dovevi fare, di nuovo!" urlò Tori che era appena entrata nella stanza.

La piccola Cat era a metà tra il dispiaciuto e l'impaurito, e continuava a fissare Jade, maledicendosi mentalmente. Jade intanto, ricordatasi del trucco, corse velocemente in biblioteca. Nessuno doveva scoprire che cosa le era successo la sera prima. Attraversò correndo i corridoi, aprì la porta, salì le scale e arrivò al divano viola centrale. Lì si lasciò cadere pesantemente, e tirò fuori lo specchio circolare dalla borsa nero pece. Non ci credo, il trucco è andato via, disse fra sé e sé. Ora si distingueva chiaramente una macchia bluastra sotto l'occhio sinistro e lo zigomo destro leggermente tumefatto.

"Perché sei scappata via così veloce? E perché hai quei lividi? Cosa ti è successo?"

Beck era a pochi passi da lei, e aveva un'aria impaurita. Non era la prima volta che vedeva Jade con dei lividi addosso, e non ne sapeva il motivo. Si sedette vicino a lei, e le fece appoggiare la testa sul suo petto. Iniziò ad accarezzarle i capelli, aspettando che lei iniziasse a parlare.

"Vedi.. " iniziò la ragazza, ma fu interrotta da un singhiozzo, poi da un altro e un altro ancora.

"Mio padre, da quando è morta mia madre, non è più lo stesso. Per lui mia madre era quello che tu sei per me, la cosa più importante sulla faccia della terra. Dopo la sua morte, avvenuta prima che ci conoscessimo, è andato fuori di testa. Beve, è sempre ubriaco, e fuma molto di più di prima. Qualche anno fa ha iniziato a picchiarmi. Non so il motivo, ma penso di essere una sua valvola di sfogo o qualcosa di simile. Io so che mi vuole bene, ma io non ce la faccio più e.."

Jade si tirò su la manica della maglia. Aveva tanti piccoli segni rossi sul polso, tanti tagli che si sovrapponevano uno sopra l'altro. Alcuni più irritati, altri meno. Alcuni più profondi, altri più superficiali. Alcuni vecchi di anni, altri più recenti, forse solo di quella mattina. Beck non poteva credere a quello che stava facendo. Si stava autodistruggendo, e lo stava facendo per colpa del padre. Jade intanto non capiva perché non rispondeva più. Ha capito che sono una fallita, uno zero. Mi lascerà come hanno fatto tutti gli altri. Beck, capendo quello che pensava, le prese il braccio, e baciò ogni taglio, ogni piccola ferita che aveva. Voleva cancellarle di dosso quei segni che l'avevano resa schiava della tristezza per molto tempo, voleva farle capire che ci sarebbe stato per sempre. Come unica risposta sentì delle lacrime calde cadergli in testa.

"Ehi piccola perché piangi? E' tutto ok, ci sono qui io con te, non ti lascio per nessuna ragione al mondo, capito?"

Come unica risposta la vide annuire. Ormai aveva tutto il trucco colato, e i lividi si vedevano più che mai.

Decise che per quel giorno potevano essere esonerati da scuola, e poi lì nessuno li avrebbe mai scoperti.

Si stese sul divano, e fece distendere Jade su di lui.

La abbracciò teneramente, e prese dalla tasca il suo telefono. Vi attaccò le cuffie, una la porse alla fidanzata e una se la mise lui. Fece partire una canzone dalla playlist che aveva creato subito dopo che si erano messi insieme. Aveva aggiunto tutte le canzoni che avevano condiviso, ed erano tutte molto belle. Si addormentarono poco dopo. Erano come una cosa sola, e si amavano più della loro stessa vita. Non servivano stupide parole, e questo lo dimostrava.





Ecco il nuovo capitolo, vi piace?

Grazie mille a tutti per le visualizzazioni, per le stelle e i commenti💗

Un bacio!😘

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