7-La scoperta di Cat

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"Non sai quanto sono in pensiero per te. Mi manchi. Anche se siamo separati solo da un'ora"

Le prese la mano e continuò a parlare.

"Mi manca qualsiasi cosa di te. Mi manca il profumo dei tuoi capelli che quando dormiamo mi finiscono sul viso, anche se fino a prima pensavo che fosse una cosa davvero odiosa, ora mi mancano più dell'aria. Mi manca stringerti a me e far capire al mondo che se solo mia, mia e di nessun altro.. Ti ricordi quando passeggiavamo? Di notte, come se ci fossimo solo noi due, mano nella mano. Talvolta appoggiavi la testa sulla mia spalla, e mi guardavi. Mi manca vedere i tuoi occhi color ghiaccio riflessi nei miei, mi mancano le tue labbra, mi manca il tuo sorriso. Non i sorrisetti di scherno che rivolgi agli altri, ma i tuoi sorrisi veri, quelli che mi concedi qualche volta. Jade, ti prego Jade non mi lasciare. Ho bisogno di te. Scusa se te lo dico poche vote, ma io ti amo. Ti amo davvero, non lasciarmi. Sei la cosa più importante che ho, t-ti prego.."

Iniziarono a scendere copiose le lacrime dal suo viso. La sua voce si spezzava continuamente, e presto la mano di Jade si bagnò delle lacrime di Beck.

Se i suoi amici l'avessero visto di sicuro avrebbero pensato di aver sbagliato stanza. Non avevano mai visto Beck piangere.

Beck riusciva a piangere solo fra le braccia di Jade, solo dove si sentiva al sicuro veramente.

Solitamente le poggiava la fronte sull'incavo del collo, e lei gli carezzava la testa. Solo lei riusciva a calmarlo veramente.

Così  passarono la notte entrambi, lui con la testa sulla mano di Jade, lei dispersa nell'oceano di pensieri e ricordi che le occupavano la testa.

Anche Tori e gli altri decisero di fermarsi lì per la notte. Non erano mai entrati nella stanza di Jade, e non volevano neanche farlo. Non che avessero paura, ma sapevano quanto fosse importante per il due, soprattutto per Beck, stare da soli.

L'alba non tardò ad arrivare. Il sole spuntava timido all'orizzonte, e Beck aprì gli occhi che era da poco passata l'alba.

Il bip continuo della macchina collegata al corpo di Jade in qualche modo lo rassicurava, come se gli volesse dire che c'era ancora qualche speranza per lei.

Qualche minuto prima di Beck si svegliò anche Cat. Aveva molta fame, così decise di andare a prendere qualcosa da mettere sotto i denti alle macchinette.

Ne vide una in fondo al corridoio, così la raggiunse saltellando. Dopotutto, lei era quella più allegra e speranzosa del gruppo, ed era convinta che Jade ce l'avrebbe fatta.

Vicino alla macchinetta c'era una porta chiusa, in cui si distinguevano tre voci maschili: Cat avrebbe giurato che una di quelle era del medico che aveva visitato Jade verso le 5 del mattino. Si sporse un po' di più verso la porta per provare a capire cosa dicevano.

"Ecco, signori, questa è la cartella clinica di Jade West. Nel suo corpo è stata trovata traccia di un liquido, di cui ora non vi riporto il nome, che se mischiato con particolari sostanze, può provocare lesioni gravi agli organi interni"

Il dottore aveva una voce profonda e parlava con voce dispiaciuta, quasi rassegnata.

"Prima di tutto noi vorremmo presentarci, dato che siamo spuntati qui all'improvviso. Siamo gli agenti Whittin e Darren, e come lei sa, lavoriamo nella LA Police. Siamo stati chiamati dal suo superiore, il dottor  Forren, per le cause prima elencate."

"Ma.. il dottor Forren mi aveva detto che vi aveva chiamato ieri sera, come mai siete.."

"Arrivati così tardi? Siamo prima andati nel luogo in cui la ragazza si è sentita male. Vede, nella roulotte dove presumibilmente il fidanzato vive, abbiamo trovato un flacone di antiallergenici. Ecco, insospettiti lo abbiamo fatto analizzare: il barattolo conteneva appunto una sostanza che, una volta ingerita, facendo reazione nell'organismo umano, può portare alla morte"

"Quindi è stato quello a scatenare tutto!"

"Ma non è finita qui" continuò l'altro agente, che prima era rimasto in disparte "Abbiamo fatto analizzare anche il barattolo. Le impronte digitali risalgono ad un certo.. Neck.."

"Beck" lo corresse l'altro "Beck Oliver"

"Beck Oliver è il ragazzo della paziente signori" disse il medico. Dalla voce pareva confuso "Voi davvero pensate che sia stato il ragazzo? Ho visto, quando sono entrato nella camera, che non l'aveva mai lasciata da sola, le teneva la mano..No, non posso pensare che  sia stato lui"

"Mi spiace, ma non abbiamo altra scelta. Il signor Oliver ci dovrà seguire in caserma."

Dopo queste parole la piccola non aveva bisogno di sentire più niente.

Si mise a correre: doveva avvertire subito i suoi amici.












Sì, forse dovrei sbrigarmi ad aggiornare😅

Coooomunque ciao a tutti🙌🏼

Spero vi sia piaciuto il capitolo, non uccidetemi🙏🏼

Mi raccomando, commentate facendomi sapere cosa ne pensate

Perdonatemi eventuali errori🤒

A presto (spero)😂

I Promised~BadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora