12-Nocciola

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Jade iniziava a sentire solo delle voci. Tante voci diverse, ma nessuna era la sua.

Dov'era? Perché non era lì con lei?

Voleva tanto raccontargli che aveva conosciuto la loro bambina, voleva raccontargli che gli assomigliava tanto, ma quello che vedeva era solo nero, e quello che sentiva erano solo voci anonime.

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"Caroline.. Quanto diavolo ci stai mettendo?" chiese Beck, facendola sussultare.

"Ma sei tutto scemo?" sibilò "mi hai fatto venire un colpo!"

"Dai, l'ho trovata, andiamo fuori pria a che il vecchio se ne accorga.." disse, prendendo per un braccio Beck e trascinandolo fuori dalla casa.

Dentro il cruscotto della macchina, Caroline aveva lasciato un computer.

Ordinò a Beck di prenderglielo, e ben presto scoprirono che effettivamente il colpevole era solamente il padre.

La polizia ci mise poco tempo ad arrivare, ed ad arrestare l'uomo ancora di meno.

I particolare del tutto insignificanti, come il pianto strozzato che implorava perdono o la puzza d'alcool che emanava erano sembrati del tutto insignificanti ai due ragazzi quando, poco prima che il colpevole entrasse nella volante, squillò il cellulare di Beck.

"P-Pronto?... Cosa?Ma ne è sicuro?... Arrivo, arrivo"

"Chi era?" chiese Caroline, continuando a fissare la volante che partiva.

"Era l'ospedale.. Jade si sta per svegliare!"

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"Va bene Jade, ora provo muoverti qualche arto, visto che stai meglio"

Quella voce le aveva già parlato prima, doveva essere di sicuro un medico.

Sentiva una sensazione strana alle dita, come se le sentisse dopo tanto tempo. Fu un po' come rinascere per lei in quel momento, sentiva un po' più di controllo di se stessa.

"Ora senti di più le dita vero? Le ho mosse avanti e indietro, su e giù.. Appena arriverà il tuo ragazzo lo farà lui.. Beck.. E' molto carino.. sei molto fortunata Jade.."

In quel momento la porta si aprì e Beck entrò.

Si blocco quando la vide di nuovo, dopo tutto quel tempo..

I suoi amici avevano fatto dei turni per assisterla un tutti questi giorni, mentre lui non poteva.. I medici e le infermiere erano state molto carine sia con lui che con i suoi amici, dovevano ringraziarli molto.

Il dottore posò delicatamente la mano della giovane sul lettino e raggiunse Beck.

"Ragazzo, Jade si sveglierà a momenti, pensiamo che se le parli magari la aiuti.. Vi lascio soli"

Con una pacca sulla spalla il dottore lasciò la stanza, e Beck raggiunse la sua ragazza.

"Ciao" fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di prenderle la mano e appoggiarci la testa sopra. Presto le prime lacrime solcarono il suo viso, seguite da molte altre.

"N-non piangere Beck"

Una voce debolissima, che aveva lottato contro le tenebre ed era uscita vincitrice gli parlò.

"Jade" Beck alzò la testa e la baciò sulle labbra, era un bacio sentito e voluto da entrambi.

"Beck i-io ti d-devo dire una cosa.. Noi.. Aspettavamo una.. Bambina ma io.. Insomma.. Non c'è più.."

Furono come una pugnalata al cuore..

"Beck volevo dirtelo, ma ti ho visto, ti interessava Tori, io vado ancora a scuola.. Insomma come avrei fatto?"

Che cosa sentivano le povere orecchie del ragazzo?

"JADE HAI UCCISO UNA CREATURA! NOSTRA FIGLIA!"

"Non urlare.. Io l'ho vista, ti.. ci somiglia molto, ci vuole bene Beck.."

Forse erano successe troppe cose per un diciottenne, tutte molto in fretta.

"Io.. Ho bisogno di tempo mi spiace."

Beck uscì dalla porta, e portò con se tutta la voglia di vivere di Jade.

I Promised~BadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora