sedici

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Sbattei la schiena contro il muro, con le sue labbra contro le mie, e le sue mani che vagano per tutto il mio corpo. Cercai di salire le scale, mentre lui mi iniziò a sbottonare la mia camicia e io gli tolsi la giacca di pelle, buttandola alle mie spalle. Arrivati in camera mezzi nudi, lui mi spinse nel letto, i suoi occhi più scuri.

"Stenditi a pancia in giù," mi comandò, e io rabbrividì tra il sentire il suo tono pieno di confidenza e i suoi occhi che sgocciolavano di lussuria.

Senza dire una parola, mi stesi a pancia in giù, sentendo le farfalle nello stomaco quando lui si mise a cavalcioni sopra i miei fianchi. Sentì che si abbassò l'ultimo pezzo rimanente dei suoi vestiti, prima di togliere i miei boxer e tirarli altrove. Posando le mani sopra la mia schiena, si stese sopra di me, stando sempre a calvalcioni sopra di me. "Voglio provare a fare l'amore con te, Fede," mi sussurrò, e quel tono confidente svanì, e venne rimpiazzato da uno dolce e rassicurante, mentre passò una mano sopra la mia schiena, creando un'onda di pelle d'oca su tutta la mia pelle.

Lasciò una scia di baci, partendo dal mio orecchio, mordendolo un poco, fino ad arrivare alla mia spalle. "Ben," ansimai. Le sue labbra, tornando di nuovo sul mio orecchio, mi zittirono. "Shhh,"

Le sue mani cercarono le mie tra l'intreccio delle coperte, e non appena le trovò, intrecciò le nostre dita e le strizzò gentilmente. "Ti faccio male se faccio questo," disse, prima di spingere i suoi fianchi contro i miei, entrando dentro di me. Dalle mie labbra cadde un gemito debole, pieno di piacere, e arrossì.

"No," risposi con un filo di voce, mentre iniziò ad acquistare un ritmo con le sue spinte. Tutto quello che potevo sentire, era quanto mi sentivo pieno e caldo dentro di me. I suoi respiri sulla pelle sensibile del mio collo facevano salire la pelle d'oca su tutta la mia pelle, i suoi dolci gemiti erano come musica per le mie orecchie. Era la prima volta che facevamo l'amore, come aveva detto lui, senza aver bevuto un bicchiere o aver dell'alcol nei nostri sistemi. Era quasi romantico, e Benjamin non era un tipo romantico.

Con ogni sua spinta dentro di me, era come un passo verso la vetta che stavamo scalando insieme, e una volta arrivati, entrambi lasciammo un forte gemito. Entrambi non eravamo stati rumorosi, ma una volta finito, lui restò sopra di me, e sentire come il suo petto si alzava e abbassava velocemente contro la mia schiena era entusiasmante, delirante quasi.

Rotolò di fianco a me, e con una leggera spinta sulla mia spalla, io gli voltai le spalle. Il suo calore mi avvolse come le ali di un angelo, le sue braccia si legarono attorno ai miei fianchi, mentre le nostre gambe erano una confusioni di arti, quasi che non si riusciva a capire dove uno cominciava e l'altro finiva.

******

La prima cosa che le mie orecchie sentirono la mattina successiva, fu la sveglia delle otto del mattino. "Fede, spegni quella sveglia," brontolò il moro dietro di me. Sentendo la sua voce mattutina ancora impastata dal sonno, sorrisi. Desideravo svegliarmi così ogni giorno per il resto della mia vita.

Allungai una mano oltre il mio comodino e feci quello che mi chiese il ragazzo, spegnendo la sveglia. Mi girai tra le braccia di Benjamin, vedendo che aveva le labbra leggermente in avanti formando un piccolo broncio. Mentre mi avvicinai al suo viso per baciarlo, lasciai qualche ghigno, e baciai quelle dolci labbra.

Mormorando, aprì lentamente gli occhi, incontrando i miei. "Buongiorno," sussurrai, accarezzandogli la guancia.

"Buongiorno," sussurrò, sorridendo timidamente.

Questa nostra nuova dinamica mi piaceva. Non stavamo ancora insieme perché lui non era pronto, e io gli avevo promesso che lo avrei apsettato fino a quando sarà pronto per una relazione seria. Anche solo stare in sua compagnia, mi sentivo caldo dentro, come se lui illuminasse tutte le oscurità dentro al mio corpo.

"Oggi è domenica," affermò con un piccolo sorriso.

"Quindi?" chiesi con un sopracciglio alzato.

"Ti porto fuori a cena," replicò.

"Oh, che gentiluomo," scherzai con un sorriso malizioso.

"Me lo dicono in tanti," scherzò di nuovo. Dopo qualche risata, saltammo giù dal letto e ci preparammo per uscire, e mano nella mano, dita incrociate e sorrisi compiaciuti, uscimmo di casa per andare al nostro secondo appuntamento.

owner of a lonely heart→cuori solitari; fenji {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora