Capitolo due

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Stiles's pov

"Signor Stilinski?" disse una voce che non riuscivo a riconoscere. "Stiles, amico, devi svegliarti" disse un'altra voce, che probabilmente era quella di Scott.

"Ancora 5 minuti" dissi sbadigliando. "Bhe allora credo che non le dispiacerà rimettere apposto la biblioteca dopo quest'ora" disse la prima voce che avevo sentito.

Mi alzai di colpo, e solo in quel momento realizzai di essermi addormentato in classe. "Mi scusi professoressa, non era mia intenzione" dissi. "Questo lo so. Ma avrai lo stesso la punizione" rispose. "Cosa?! Ma lei aveva detto che dovevo svegliarmi, ed io l'ho fatto. Quindi tecnicamente non potrebbe mettermi in punizione" dissi.

"Ma tecnicamente lei ha dormito durante la mia lezione, e questo è inaccettabile. Quindi, a meno che non voglia portarmi una relazione di 30 pagine sulla vita di William Shakspeare entro domani, le conviene accettare la punizione" disse.

Io la guardai scioccato ed annui, rimettendomi a sedere.

"Fammi capire. Hai festeggiato tutta la notte? Sembra che non dormi da secoli" disse Scott. "No. Io e Lydia abbiamo parlato fino alle 2 di notte" risposi. "Ma cos'avete da raccontarvi voi due?" chiese. "Niente. E' che troviamo sempre qualche argomento di cui parlare. Ci troviamo bene insieme, e ci piace parlare del più e del meno" risposi.

"Perché non glielo dici?" chiese lui. Io lo guardai con un'espressione interrogativa.

"Andiamo! Tu la ami ancora. Ed è chiaro che anche lei prova qualcosa per te. Perché non uscite insieme? Così potrete chiarire una volta per tutte ciò che provate l'uno per l'altra" disse Scott. "Primo, siamo solo amici. Secondo, Lydia non prova nulla per me te lo assicuro. E terzo, si è vero mi piace, ma non voglio rovinare proprio adesso la nostra amicizia" dissi. Lui mi guardò stufato e ricominciò a seguire la lezione.

Poco dopo suonò la campanella. Io e Scott ci avviammo verso la porta. Appena usciti notammo che fuori dall'aula di chimica c'erano Lydia e Malia. Le salutammo con un cenno della mano.

"Ora è il tuo momento. Chiedile di uscire" disse Scott spingendomi. "Cosa?! No Scott, non lo farò mai!" risposi. "Allora chiedile se vuole pranzare con te! O comunque chiedile se vuole passare del tempo insieme a te! Dovete parlare! Non puoi far finta di niente. Non puoi far finta che tra di voi non ci sia niente. Non dopo tutto quello che avete passato" disse.

Guardai Scott, e per un attimo pensai di seguire il suo consiglio. Poi guardai Lydia che, insieme a Malia, si stava avvicinando a noi, e mi feci prendere subito dall'ansia.

Le ragazze ci salutarono e noi ricambiammo il saluto. Iniziammo a parlare del più e del meno.

"Malia perché non andiamo. Io ora ho inglese e tu storia, e le aule sono vicine. Quindi potremmo andare insieme" disse Scott all'improvviso. Sapevo quello che voleva fare.

Gli diedi una gomitata al fianco, senza farmi notare dalle ragazze, e poi gli lanciai uno sguardo 'assassino'.

Malia, un po' confusa per lo strano atteggiamento del ragazzo, accettò.

Ci salutarono, ed in poco tempo rimanemmo soli. Io e Lydia. Uno di fronte all'altro. Riuscivo a percepire la sensazione di imbarazzo, e cercai di riportare un po' di tranquillità.

"Allora. Tu cos'hai adesso?" le chiesi. "Ho un'ora libera, tu?" disse lei portandosi una ciocca biondo-fragola dietro l'orecchio. Amavo i suoi capelli. Ed amavo il modo in cui se li toccava.

"Io dovrei risistemare la biblioteca. La professoressa mi ha messo in punizione. Per sbaglio ho dormito in classe. Devo dire che il banco assomigliava tanto al mio letto" dissi sorridendo. Anche lei sorrise. Si, okay, amavo anche il suo sorriso. Bhe, in realtà amavo tutto di lei.

"Se vuoi puoi venire con me? Premetto che non sarà molto divertente" dissi. Perché lo stavo facendo? Volevo ascoltare il consiglio di Scott? Parlarle una volta per tutte? Oppure era solo perché mi dispiaceva lasciarla sola?

Lei accettò.

If you die I will literally go out of my freaking mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora