Stiles's pov
Era ormai passata una settimana da quando i Ghost Riders mi avevano rapito. Avevo "fatto amicizia" con altri sfortunati.
C'era Kyle, un tipo davvero strano. Era stato rapito mentre cucinava pancake. All'inizio, mentre raccontava il suo rapimento, non potei fare a meno di ridere; solo dopo una sua occhiataccia, decisi di smetterla.
Poi c'era Mary, era una dolce bambina di 8 anni. I fantasmi l'avevano rapita mentre era in giardino a giocare con sua sorella.
C'erano tante altre persone e tante altre storie, ma erano troppe da ricordare.
Io cercavo di ascoltare il più possibile quello che la gente aveva da dire, per non pensare a quello che mi era capitanto.
I miei amici mi avevano già dimenticato? Lydia mi avrebbe trovato? Queste erano le domande che mi tormentavano ogni notte, insieme agli incubi.
Nei miei sogni vedevo i miei amici, però loro non riuscivano a riconoscermi. Ogni volta mi svegliavo urlando per la paura di essere dimenticato.
"Ehy, ragazzino" urlò quello psicopatico di James. Io ero seduto per terra mentre il pazzo si avvicinava sempre di più. "Mettiti in contatto con la banshee adesso" urlò prendendomi per il colletto. Era molto arrabbiato, ma potevo capirlo. Contavano tutti su di me. Ormai tutte le persone presenti in quella stanza sapevano che, in qualche modo, potevo salvarli.
"Non posso farlo! E' lei che deve trovare me!" dissi cercando di fargli mollare la presa. James lanciò un urlo. Tutte le persone che erano vicino a noi si voltarono per ammirare la scena. Lo psicopatico mi guardò con ribrezzo; si voltò con fare minaccioso e mi diede un pugno in faccia. Portai subito le mani sulla guancia che mi aveva colpito.
"James! Sei impazzito!" urlò Peter. "Te ne sei accorto solo adesso?" chiesi alzandomi. James, ancora più infuriato, cercò di scagliarsi contro di me un'altra volta, ma Peter lo fermò.
"Che succede?" chiese Theo che nel frattempo era arrivato correndo. "Io e il piccoletto abbiamo avuto una piccola discussione" disse James. Io gli lanciai un'occhiataccia. "James devi smetterla! Lui non è un essere soprannaturale, non può mettersi in contatto con la ragazza. Dobbiamo solo aspettare" disse Peter. "Sono stufo di aspettare! Sono qui da due mesi. Il ragazzo potrebbe essere la nostra 'salvezza'. Voglio andarmene da questo posto, adesso!" rispose James.
"James, sono stufo di ripeterti sempre le stesse cose. Ora vai via per favore, io e Theo dobbiamo parlare con Stiles" disse Peter. "E' una perdita di tempo! Lui non ci farà mai uscire da questo posto" disse il pazzo, per poi andarsene.
"Cosa dovete dirmi?" chiesi. "Devi parlare con la tua amica per aver informazioni" rispose Theo. "Intendi Clary? Lei non è mia amica! Mi ha ingannato" dissi. "Si, lo sappiamo. Ma lei sa dove si trova la porta per uscire da questo manicomio!" disse Peter. "Non riuscirò mai a farla parlare. E poi, perché volete che io lo faccia?" chiesi.
I due si guardarono. "Stiles, Lydia non è ancora riuscita a trovarti. James non ha tutti i torti, non possiamo restare qui ad aspettare. Dobbiamo pensare ad un altro piano" disse Peter. "Lei mi troverà. Ne sono sicuro" dissi. "Okay, forse hai ragione, ma nel frattempo dobbiamo pensare a qualcos'altro" disse Theo.
Era strano parlare con quei due. Erano entrambi degli psicopatici che io ed i miei amici avevamo "fatto fuori". Adesso, invece, sembravamo degli amici di vecchia data.
"Clary è in fondo al corridoio" disse Theo.
Forse avevano ragione, dovevamo escogitare un altro piano. Non potevamo stare lì ad aspettare. Così, iniziai a percorrere il corridoio. Il cuore mi batteva a mille. Non avrebbe mai funzionato, Clary non era mia amica. Mi aveva rapito!
Lei era lì, appoggiata al muro, mentre scrutava la situazione. Incrociò il mio sguardo e rimase paralizzata. Le feci un cenno con la mano e mi avvicinai a lei.
"Cosa vuoi?" chiese acida. "Volevo solo salutarti" risposi. "Sei forse impazzito? Vorrei ricordarti che siamo nemici" disse lei. "Fino ad una settimana fa eravamo amici" dissi. "Era una copertura. Io sto dalla parte dei Ghost Riders" rispose. "Perché?" chiesi. "Perché voglio vendetta" disse. "Vendetta?" domandai. Lei mi guardò stufata e iniziò a camminare nella direzione opposta da cui ero arrivato io. Ma io la presi per il polso, per impedirle di andare via. "Prima mi dicevi tutto! Puoi farlo anche adesso" dissi.
"Quand'ero piccola mia madre era la cameriera di una famiglia molto importante. Ogni sera tornava a casa con qualche avanzo di cibo. Una sera non tornò, e dopo qualche giorno scoprì che era morta. Qualcuno l'aveva uccisa! Sono passati 10 anni ed io non so ancora nulla sulla sua morte. I Ghost Riders mi hanno promesso che avrò la mia vendetta. Mi aiuteranno a trovare il bastardo che ha ucciso mia madre, però devo aiutarli" disse.
Io la fissai, non sapevo cosa dire. "La vendetta non ti porterà indietro tua madre" dissi. "Non m'importa! E' da 10 anni che aspetto il momento di uccidere l'uomo che ha osato fare del male a mia madre" disse.
Non era la Clary che conoscevo io. Lei era dolce e divertente. Questa ragazza, invece, era vendicativa e perfida. Non poteva essere davvero lei.
"Ora lasciami andare?!" disse lei strattonando il braccio per farmi mollare la presa. Io la lasciai andare via.
Non c'erano speranze, non avrei mai ottenuto informazioni da lei.
STAI LEGGENDO
If you die I will literally go out of my freaking mind
RomanceCiao a tutti. Sono tornata con una nuova fanfiction. Questa, però, è molto diversa dalla prima che ho scritto. Infatti parla degli Stydia. Amo troppo questa coppia e non vedo l'ora di vederli nella sesta stagione di Teen Wolf. Ma nel frattempo ho im...