Il sogno

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"you are the shadow to my light,did you feel us,another star,you fade away..."finalmente il mio MP3 era arrivato alla canzone che in assoluto preferivo "Faded" di Alan Walker.Quella musica era semplicemente stupenda! Avevo imparato a memoria sia la canzone che la traduzione,in altre parole ormai faceva parte di me!Inoltre sembrava fosse stata scritta apposta per quel giorno...quel fottuto giorno.Il 14 Giugno del 2014 era morto mio nonno,all'età di 65 anni.Si chiamava maurizio ed era l'unico che mi conosceva veramente! Lui di me sapeva tutto,era stato per me come un nonno,babbo,amico e fratello.Oggi è il 14 giugno 2015 e a Tirli (un paesino talmente piccolo che sembra uno sputo di case in mezzo al verde)vi è la commemorazione di nonno.Lui è stato un attivo partecipante del volontariato del paese aiutando gli anziani,organizzando feste ecc.e per questo il paese ha voluto dedicargli una targa nel centro di ritrovo dove andava tutte le sere a svagarsi.Per la mia famiglia era stato un duro colpo,ma quelle che ne abbiamo risentito di più siamo state io e mia madre Caterina!"Martina!Martina!?MARTINA!!!"alzai lo sguardo dal lettore e vidi mia mamma che picchiava le nocche nel vetro dell'abitacolo per richiamare la mia attenzione!Eravamo arrivati.Mi trastullai ancora un po' con le cuffie,giusto per perdere tempo.Mia madre,spazientita,aprì la portiera e mi tolse gli auricolari.Sbuffando,scesi dalla macchina,guadagnandomi un'occhiataccia da parte del mio patrigno.A parer mio,infatti,le persone vanno onorate quando sono vive e non quando sono sotto terra.Ci dirigemmo in "religioso" silenzio verso il ritrovo del paese.Appena ci affacciammo alla piazza principale tutti si girarono a guardarci con quell'aria di patetica commiserazione.Appena entrammo nell'edificio più di trecento teste si voltarono nella nostra direzione,io volevo sprofondare,perciò mentre mia madre percorreva la sala facendosi largo tra la gente,io mi misi in un angolino.Per non ascoltare le solite cazzate di quant'era buono e bravo mio nonno (che quand'era in vita era sempre sfottuto da tutti),mi misi le cuffie nelle orecchie e,in compagnia di Alana Walker caddi nelle braccia di Morfeo. "Ero in un campo di grano.Il cielo era plumbeo e stormi di corvi si aggiravano minacciosi sopra di me.L'aria era afosa,opprimente a tal punto che sembrava di non riuscire più a respirare e all'orizzonte non vi era anima viva.Iniziai a camminare,anche se non avevo idea di dove stavo andando.Dopo un tempo che a me sembrò infinito,di un segno di civiltà neanche l'ombra.Un lungo brivido freddo mi percorse la spina dorsale...il mio sesto senso mi diceva che non ero sola...incominciai a correre,sempre più veloce.Avevo il cuore in gola e sembrava che il tempo si fosse fermato.Mi girai per controllare che quel "qualcosa" non fosse dietro di me,ma quando mi voltai nuovamente andai a sbattere contro qualcosa,o qualcuno.Davanti a me si stagliava una figura alta,con capelli ondulati neri e mossi che gli arrivavano circa al polpaccio.La strana creatura era girata di spalle,ma anche così notai un particolare abbastanza inquietante:l'essere aveva la pelle grigiastra e da sotto il vestito di stracci spuntavano un paio di gambe piene di cuciture che sembravano imbottite di paglia.Il mio primo pensiero razionale fu di correre nella direzione opposta ma la curiosità ebbe la meglio.Mi avvicinai silenziosamente e proprio nell'attimo in cui stavo per sfiorargli la spalla,quella cosa si giro di scatto!Con orrore vidi che il suo volto era attraversato da un lungo sorriso,ma era un ghigno terrificante,come se gli fosse stato ritagliato.Gli occhi che mi fissavano erano vuoti,privi di pupille ma solo due orbite cave.Portò una mano dietro la schiena e da non so dove tiro fuori una falce sporca di un liquido denso e scuro che pareva essere sangue.Tento di colpirmi mirando alla testa,e allora tutto divenne buio....".Gridando riaprii gli occhi e notai,con mio disappunto,che ogni singola persona nella stanza si era voltata nella mia direzione.Mi alzai dalla sedia in cui ero seduta e tirandomi su il cappuccio della mia felpa rigorosamente nera,uscì dall'edificio,ripensando al sogno appena fatto.

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