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"Becky, ma mi stai ascoltando almeno?" Baily la risvegliò dai suoi pensieri.

Era una mattina nuvolosa, e si erano rintanate in un piccolo bar, sulla settima strada; erano sedute ad un tavolino, una di fronte all'altra con due tazze di caffè fumante, davanti a loro.

"Come?" domandò, tirandosi su con la sedia.

"Becky che hai?" Baily la guardava, o meglio, la studiava. Poteva capire benissimo che c'era qualcosa che non andava.

"Niente, perché?" alzò le spalle, sforzandosi di sorridere.

"Okay, allora rispondi. Da quanto tempo ci conosciamo noi due?"

"Uhm, più di tredici anni, ormai, perché?"

"Bene. Allora credimi se ti dico che c'è qualcosa che non va. E non è una sensazione. Lo so e basta. Sono la tua migliore amica, sai che a me puoi dire tutto." le sorrise dolcemente. Intendeva davvero ciò che diceva.

"Okay, ma..." Becky sospirò, i sensi di colpa erano troppi "Ci siamo baciati." disse tutto d'un fiato.

Alzò lo sguardo verso Baily che la guardava confusa.

"Non sto parlando di Will."

La bocca della sua migliore amica si aprì lentamente, formando quasi una 'o'.

"E chi è che hai baciato?" chiese Baily, con voce dolce e comprensiva.

"Oh nessuno..." rispose come se non fosse importante, ma il fatto che arrossì subito dopo, non giocò a suo favore.

"Becky Moretz, perché arrossisci?" lei non rispose "Oddio. È uno che conosco?" sbarrò gli occhi, e Becky continuava a non rispondere. Il che confermava la sua ipotesi.

"Baily, davvero non è importante..."

"Becky. Non ci alziamo da qui finché non mi dici chi è."

"L'altra sera" prese un respiro profondo "eravamo ubriachi. E la notte mi sono svegliata e come sono andata in bagno Calum era lì. Abbiamo parlato un po' e poi lui mi ha baciata. Io l'ho spinto via, subito..."

"Oh, meno male." sospirò si sollievo Baily, interrompendo però Becky, che al momento si stava mordendo un labbro "Oh merda. Non è finita qui, vero?"

"Potrei averlo baciato io poco dopo. E poi le cose sono diventate un po' più, come dire, intense. Ma ci siamo fermati dopo qualche minuto, davvero." annuì, sicura di quello che diceva.

"E vi siete fermati perché una piccola parte di te si è ricordata di avere Will?"

"Be... Anche... O perché Luke era sveglio, e non era proprio il caso di farci trovare in quel modo."

Almeno ora, Becky si sentiva più leggera. Molto, molto più leggera.

"Io, wow." Baily prese un sorso di caffè "Immagino che Will non sappia niente di tutto ciò." Becky scosse la testa "Ma devi dirglielo. Hai letto abbastanza libri e visto abbastanza serie TV da capire come vanno a finire queste cose." cercò di ridere, per rallegrare il morale, e ci riuscì.

"Hai ragione. Lo farò questa sera, tanto usciamo."

Rimasero a parlare ancora un po', prima di pagare e poi uscire di lì. Andarono fino alla macchina e poi dritto a casa Hemmings. Baily l'avrebbe aiutata a scegliere un vestito.

"Ma comunque con Calum è iniziata e finita, quella sera, giusto? Ovviamente a causa del vino." domandò Baily, mentre Becky si truccava.

Rimase con il mascara a mezz'aria, solo per qualche secondo, prima di tornare ad applicarlo sulle sue ciglia.

"Certo. Non succederà mai più niente."

"Bene, allora." Baily si alzò sorridendo, e dopo averle lasciato un bacio sulla guancia, se ne andò. In fondo Will stava arrivando.

"Becky, il tuo ragazzo è qui!" sentì Luke, da fuori la porta.

Prese tutto ciò che le serviva e poi finalmente uscì dalla sua stanza, pronta per vedere l'amore della sua vita. Arrivò in soggiorno e lo abbracciò e baciò come se non lo rivedeva da mesi, quando invece l'aveva visto solo pochi giorni prima.

"Andiamo, principessa?" domandò lui, stringendole una mano. Lei annuì e si lasciò guidare fino all'ascensore.

Non appena le porte si aprirono, rivelarono Calum. Becky perse un colpo, ma si costrinse a fare finta di niente. Lo salutò con la mano, e poi entrò in ascensore mentre lui usciva. E rimasero a guardarsi negli occhi, finché le porte non si chiusero del tutto.

Dopo cena, Becky e Will decisero di fare una passeggiata, e dopo poco arrivarono a Times Square. Si sedettero sulla scalinata rossa, piena di turisti, e la ragazza decise che quello era il momento giusto per dirgli la verità.

"Will" lo chiamò e lui la guardò negli occhi, sorridendo; okay, così non aiutava "c'è una cosa che devo dirti. Ma ti prego non arrabbiarti. E non odiarmi."

Il sorriso di Will si spense, ma comunque annuì, segno che la stava ascoltando.

"L'altra sera, da Calum, eravamo un po' ubriachi e potrei averlo baciato." disse tutto d'un fiato "Ma è durato tipo un attimo."

Sentì gli occhi farsi lucidi. La gola si chiuse, quando Will si girò dall'altra parte, allontanandosi di qualche centimetro da lei.

"Will ti prego dì qualcosa. Qualsiasi cosa."

"Ti piace?"

"Cosa? No!" ed era vero. Magari aveva un cotta per lui, in passato, ma si parlava di dieci anni prima.

"Grazie per essere stata sincera, Becky." disse Will, prima di alzarsi.

Lei rimase immobile, non riusciva a capire se in quel momento la odiasse, o meno.

"Promettimi che non succederà più." continuò lui, abbassando lo sguardo su di lei.

Le venne spontaneo sorridere. Era andata vicino così a perdere il ragazzo migliore che avesse mai conosciuto. Col cavolo che avrebbe rischiato di nuovo.

Si alzò anche Becky, e posizionandosi di fronte a lui, lo guardò negli occhi.

"Certo. Non succederà mai più niente."

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