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Chloe stava mettendo in ordine i nuovi libri, arrivati da poco, sugli scaffali, quando sentì la porta d'ingresso aprirsi.

"Arrivo subito!" disse, rivolta al cliente.

Finì di sistemare le ultime cose, si aggiustò i capelli, e poi finalmente andò alla porta. Lì trovò un uomo fin troppo familiare, e non poté evitare di sorridere.

"Luke, che ci fai qui?" lo salutò, abbracciandolo.

"Io e Amanda abbiamo deciso di dire a Chloe del divorzio,  e volevo comprarle un regalo." alzò le spalle "E adora saper far finta di leggere."

"Vedrai che andrà bene, è intelligente." lo guardò negli occhi, sorridendo.

"Già." Luke si inumidì le labbra "Il libro?"

"Si, giusto." la donna si voltò di colpo, arrossendo, e dirigendosi verso il reparto per i bambini.

"Allora, come te la passi?" domandò lui, seguendola.

"Non c'è male. Anche se sono un po' preoccupata per Becky. Sento che c'è qualcosa che non va, e ogni volta che me ne accorgo, lei dice che non è niente. Tu sai qualcosa?"

"No. Ma posso provare a parlare."

"Grazie, Luke." gli sorrise, prima di prendere un libro per bambini "Che ne dici di questo? Ne ho anche altri."

"Questo va benissimo. Puoi farmi un pacco regalo?"

"No." rispose sarcastica, per poi ridere e dirigersi verso la cassa.

E Luke non poté fare a meno di ridere a sua volta. Era un bene che non fosse cambiata. Credeva davvero di essere simpatica, quando in realtà tutto quello che faceva era dire delle cose senza senso. E a Luke tutto ciò divertiva.

Dopo aver pagato il regalo, e averlo preso in mano, rimase un altro po' a parlare con Chloe, e infine non riuscì a non chiederle di uscire a cena insieme. Ovviamente, da amici. E Chloe accettò.

Non appena Becky tornò nella sua stanza, dopo la lezione, trovò un mazzo di rose sul letto. Non poté evitare di sorridere e corse a leggere la lettera, anche se già sapeva a chi appartenevano.

O almeno credeva.

Hey Becky,
So che probabilmente non apprezzerai i fiori, ma ho resistito anche troppo tempo senza toccarti.
Mi manchi.
Cal x

Becky arrossì subito mentre leggeva quel pezzo di carta. Non era possibile. Non era umanamente possibile.

Prese la lettera e la nascose nel suo diario, per poi poggiare i fiori sul davanzale della finestra, il più lontano possibile dal suo letto.

Era tentata, voleva chiamarlo e urlargli contro, ma mentre componeva il suo numero capì che era esattamente ciò che lui voleva che facesse, così butto il telefono sul cuscino.

Neanche a farlo a posta, un secondo dopo suonò e ci mise un po' a far tornare il respiro regolare, dopo aver visto che non era Calum.

"Luke, ciao!"

"Becky, io sono in zona. Ti va di prenderci un caffè? Se vuoi passo a prenderti."

"Ehm, non preoccuparti, vengo io. Dimmi solo dove sei."

"Da Dunkin Donuts."

"Perfetto. Cinque minuti e sono lì."

Attaccò la chiamata e andò in bagno per darsi una sciacquata. Aveva bisogno di rinfrescare il viso, ancora parecchio arrossato. Si cambiò velocemente e poi uscì.

Quando vide Luke, gli corse incontro, abbracciandolo.

"Becky, ho una sorpresa per te." sorrise indicando un punto dietro di lei.

"Meglio, perché sai che adoro le sorprese!" rispose lei, ridendo, mentre si girava. Ma poi subito fece una smorfia "Calum?"

"In carne ed ossa, principessa! Quanto ti sono mancato?" la abbracciò forte, alzandola in aria.

"Già, andiamo a prenderci questo caffè!" disse lei, correndo verso uno dei tavoli liberi, sotto lo sguardo confuso di Luke.

"Allora, Becky" iniziò lui, dopo essersi seduto di fronte a lei; Calum era di fianco a lui "È tutto okay? Sembri strana da un po'. E anche Chloe l'ha notato."

"Che? No, sto bene."

"Sicuro? Non sarà per caso per il ritorno di tua sorella? So che non è proprio una cosa facile, ma se è così è meglio che ne parli con lei."

"Aspetta, Chloe è tornata?" domandò Calum sorpreso e felice, e per la prima volta Becky fu felice del fatto che avesse aperto bocca.

"Si, qualche settimana fa." rispose Luke.

"Ma è fantastico! Dobbiamo organizzare una delle nostre serate e far venire anche lei."

"È un'idea fantastica!" esclamò Becky, facendo tornare l'attenzione su di lei.

"Becky davvero," Luke scosse la testa "sei sempre sul chi va là, ultimamente. C'entra Will? Avete litigato, non so, è successo qualcosa tra di voi?"

Gli occhi della ragazza saettarono verso quelli di Calum, e anche se il tutto durò qualcosa come un millesimo di secondo, Luke se ne accorse.

"Cal, tu sai qualcosa?" si girò a guardarlo.

"Io? No, sono appena tornato, amico!" rispose lui, con troppo velocemente.

"Seriamente, cosa sta succedendo? Che cosa mi state nascondendo?" il biondo cominciava ad innervosirsi.

"Luke non è successo niente, davvero!" sbuffò Becky, per poi alzarsi dal tavolo e correre fuori.

Apprezzava che Luke si preoccupasse per lei, davvero, ma non sopportava quando insisteva. Aveva comunque una sua vita, e per quanto sarebbe potuto essere bello, lui non doveva e non aveva nessun diritto di sapere tutto ciò che accadeva.

Tornò nella sua stanza del college, e dopo aver passato almeno venti minuti a leggere e rileggere la prima frase del suo libro di letteratura, prese il telefono e compose il numero di Chloe. Per sua fortuna, partì la segreteria telefonica.

"Hey, Chloe, devo dirti una cosa. Ma giura di non arrabbiarti. È una cosa che Will già sa, ed è roba passata, ma" sospirò "ho baciato Calum."

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