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"Come è stato il liceo?" domandò Chloe, bevendo un sorso del suo caffè.

"È stato bello. Io e Baily avevamo la maggior parte dei corsi insieme, a parte alcuni." annuì "C'erano dei professori che erano davvero tremendi, e delle ragazze che erano davvero delle stronze pazzesche." Chloe si meravigliò un po' del suo linguaggio, ma cosa si aspettava, ormai aveva quasi vent'anni.

"E il ballo?"

"Quello dell'ultimo anno è stato il migliore. In assoluto." rise "Al terzo anno è venuto questo ragazzo nuovo a scuola, ed essendo in una classe dove non conosceva nessuno, si sedette vicino a me, dato che Baily non c'era. Così abbiamo iniziato ad essere amici. Poi però all'ultimo anno è cambiato qualcosa. Abbiamo dovuto passare tutta un'estate senza vederci, dato che è dovuto tornare in Canada, e a me mancava da morire. Solo che non potevo semplicemente dirgli 'Hey ciao mi sei mancato, e credo di essermi presa una cotta per te', ti pare?"

Chloe rise "Perché no? Io lo avrei fatto, Will è così carino!"

"Chloe, ti voglio bene e tutto, ma oltre al fatto che è impegnato, è giusto un tantino più giovane di te." disse, fingendosi infastidita.

"L'età non conta in amore." le fece l'occhiolino.

Becky perse un battito. Perché aveva pensato a Calum? Lui non c'entrava niente. Specialmente con questo discorso. No, no, no.

"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chloe si fece subito seria, notando lo sguardo perso della sorella.

"No, no." scosse la testa "Comunque, dopo aver confessato della mia cotta a Baily, il primo giorno di scuola, quando ho rivisto Will dopo due mesi, lui praticamente mi ignorò. E andò così per parecchio tempo. Allora mi sono fatta coraggio e sono andata da lui, chiedendo spiegazioni, ma non ha voluto rispondermi. E ovviamente poi ho riferito tutto a Baily. Per farla breve, la nostra cara Cupido, è venuta a sapere che anche lui aveva una cotta per me. Così ci ha combinato un appuntamento e abbiamo cominciato ad uscire insieme. E poi sai, da cosa nasce cosa, ci siamo messi insieme. E poi mi ha invitata al ballo, e abbiamo passato la serata migliore della mia vita."

Chloe ricordava bene il suo ballo dell'ultimo anno. Era con Luke. Era anche la sera in cui si misero insieme, per colpa di Becky. Erano successe così tante cose da allora, ed era passato così tanto tempo. Ricordava tutto, anche quello che successe dopo.

"E avete..." guardò Becky curiosa, che subito arrossì.

"Sei mia sorella, non posso dirti certe cose!" gridò, scoppiando a ridere.

"Sì che devi. Oh andiamo, tu hai sempre saputo di quando io facevo sesso." ribatté.

"Questo era perché casa nostra aveva dei cracker al posto dei muri."

"Becky Moretz, se non me lo dici tu, chiederò a Baily. O a Will. O a Luke."

"No no no!" scattò, facendola ridere "Va bene, abbiamo fatto sesso. E, no, non è stata la mia prima volta."

"Davvero? E chi è stato il tuo ragazzo, prima di lui intendo."

"Non era proprio il mio ragazzo." Becky guardò in basso. Chloe fu un po' delusa, ma non per colpa sua. Sperava soltanto che la prima volta di sua sorella fosse stata con qualcuno di importante "Al secondo anno abbiamo fatto un viaggio in Inghilterra, ad Hatfield, dove ci hanno ospitato delle famiglie. E nella mia c'era un ragazzo così carino e simpatico. E la sera prima di tornare qui a New York lo abbiamo fatto. Ma è stato veramente dolcissimo. Non me ne pento." le sorrise, e Chloe ne fu sollevata.

"Bene, ora basta parlare di sesso. È da parecchio che non lo faccio, e..."

"Okay, basta!" Becky si chiuse gli occhi. Era tutto così surreale, ma divertente "Anzi, sai cosa? Ho un'idea."

Chloe ricordava bene quello sguardo. Era lo sguardo di qualcuno che stava tramando qualcosa. E il 99% delle volte era sempre a scapito degli altri.

Ma decise comunque di fidarsi, non importava quanto sarebbe stato imbarazzante.

Dopo aver pagato, Becky trascinò Chloe nella sua macchina. Mise in moto, e senza dire niente alla sorella, la portò a casa di Luke, sperando che lui fosse a casa. Fortunatamente quella mattina non aveva lezione.

"Dove siamo?" chiese la donna, scendendo dall'auto.

"Vedrai." le fece l'occhiolino e andò a suonare al citofono. Dopo aver detto chi era alla governante, trascinò su la sorella.

"Ciao Becky!"

Una donna alta, magra, con i capelli neri e gli occhi verdi, venne ad accoglierle. Aveva addosso una gonna stretta a vita alta, e una canotta che portava dentro. Ai piedi aveva i tacchi più alti che Chloe avesse mai visto.

"Ciao Amanda, sei sola in casa?" domandò la ragazza, entrando.

"Per ora si. Ti serviva qualcosa?" le fece accomodare in cucina, dicendo di preparare del tè per tutte e tre.

"Ehm, no. Non preoccuparti." Chloe notò sua sorella arrossire leggermente, ma non lo diede a vedere "Comunque lei è mia sorella, Chloe. Chloe, lei è Amanda."

"Ah, quindi tu saresti la famosa Chloe?" disse con un sorriso.

"Già." si sentì in imbarazzo, non aveva la più pallida idea di chi fosse "Becky ti ha parlato di me?"

"Non proprio. Ma mio marit- il mio ex marito sì." non sembrava seccata, anzi era quasi felice di poterla conoscere.

La bionda la guardava come se fosse un alieno. Non la seguiva. O almeno finché la cameriera, dopo aver poggiato le tazze di tè davanti a loro, non parlò alla donna.

"Signora, è mezzogiorno. Va lei a prendere Chloe o mando Veronica?" doveva essere un'altra cameriera.

"No, vado io, non preoccuparti." rispose alzandosi in piedi, per poi rivolgersi alle sue ospiti "Perdonatemi, ma devo andare a riprendere mia figlia. Spero di rivederti presto, Chloe." disse abbracciandola velocemente, per poi passare a Becky.

"Si, certo."

Dopo averla salutata un'altra volta, le due sorelle se ne andarono. Salirono in macchina, e dopo che erano ormai lontane da quel grattacielo, Chloe aprì bocca.

"Becky, per quale assurdo motivo mi hai portata a casa di Luke?" domandò ancora un po' confusa.

"Be, visto che siete tutti e due abbastanza frustrati, credevo di aiutarvi." disse alzando le spalle, e per poco la donna non si strozzava.

"Come fai a sapere che Luke è frustrato?" si girò a guardarla scioccata "Tu e Luke parlate di..."

"No!" scoppiò a ridere, e Chloe tornò a rivolgere l'attenzione sulla strada avanti a lei "Ma è così palese."

"Oh." non aveva nient'altro da dire. Questa era Becky. Prendere o lasciare.

a/n

Scusate se ho aggiornato dopo parecchio tempo, ma sto male, e finché non risolvo il tutto, non credo pubblicherò ancora. Spero passi presto e per ora eccovi questo capitolo, spero vi piaccia!

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