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I ricordi della sera precedente le martellavano la testa come mai prima d'ora. Era appena sveglia, eppure la sua mente già correva a mille. Ma come darle torto. Aveva appena detto a tutta quella che è ora la sua famiglia, che lei e Luke erano sposati. Erano passati da un amore adolescenziale, a dodici anni senza mai vedersi; da rincontrarsi dopo anni, lui quasi divorziato e con una figlia, a questo. Sposati.

Luke non aveva fatto che chiamarla da quando lei era praticamente scappata via, la sera prima. Ma Chloe non ci aveva pensato minimamente a rispondere; aveva levato la suoneria al telefono e si era messa a letto. Non riusciva ancora a credere al fatto che Luke l'avesse detto a tutti, in quel modo.

Chloe sapeva che prima o poi l'avrebbero saputo tutti, era ovvio. Ma non voleva che succedesse così. Nemmeno lei era ancora riuscita ad elaborare tutta la situazione, e ora doveva anche pensare alle mille domande che la aspettavano appena fuori la porta del suo appartamento,  dove ora si trovava Luke.

-Chloe, ti prego apri. Voglio solo parlare.

-E io voglio solo che tu te ne vada!- urlò lei, appoggiata con le spalle al muro, accanto all'ingresso.

-Va bene. - rispose lui, sedendosi davanti alla porta e appoggiandosi ad essa - Ero venuto solo per scusarmi. Per dirti che se vuoi annullare tutto, sono disposto a farlo. Voglio solo che tu sia felice, qualunque scelta tu faccia, io sarò d'accordo con te. Quello che vuoi, dico davvero. Ma parlami.

Chloe riusciva a sentire la sincerità nella sua voce, e più parlava, più voleva prenderlo a pugni. Ma sapeva che così non avrebbe risolto niente. Si staccò quindi dal muro e aprì di colpo la porta, facendolo quasi cadere di schiena.

-Che ci fai per terra? - domandò, guardandolo in modo confuso - Comunque, ti faccio entrare, ma devi stare in silenzio. Non una parola o ti caccio fuori a calci. Capito?

Lui annuì, sorridendo soddisfatto, e riuscì finalmente a passare. Andò diretto in cucina a prendere due tazze, che riempì di caffè, e poi ne porse una alla donna che se ne stava in piedi dietro di lui.

-Allora, Luke - cominciò lei - è ovvio che io e te non abbiamo mai discusso di matrimonio prima, ma tu devi sapere che io non ho mai voluto sposarmi. Mai. Troppo impegnativo, ma mi conosci abbastanza da capire ciò che voglio dire. E poi ti ricordo che tu sei stato il mio primo ed unico ragazzo.

Lui la ascoltava con attenzione, la guardava, la osservava. Gli faceva ancora strano vedere quelle piccole rughette che cominciavano a formarsi agli angoli degli occhi quando parlava o sorrideva. I tratti del suo viso si erano fatti più marcati.

-Il punto è che non so cosa fare. Sono tornata a vivere da pochissimo, e già mi ritrovo moglie. Tua moglie, Luke. Tu lo capisci che per me è qualcosa di completamente assurdo? - notando che lui se ne stava lì a guardarla, senza aprire bocca, aggiunse - ora puoi parlare.

-In realtà ho solo una domanda. - lei annuì, segno che lo stava ascoltando - Cosa provi per me?

-Cosa?

-Voglio solo sapere se mi ami. Se provi qualcosa per me. - disse lui, come se fosse facile rispondere a quella domanda.

-Ho io una domanda per te, Luke. Cosa dovrei rispondere? - sospirò, alzandosi, per allontanarsi dal suo sguardo - Anzi ne ho due, tu cosa provi per me?

-Sarò buono, e non evidenzierò il fatto che io te l'abbia chiesto per prima, quindi ti dico che devi essere sincera. Puoi dire quello che vuoi, non mi offenderò, giuro.

-La seconda. La seconda domanda. Rispondi a quella.

Ora Chloe cominciava a tremare, e sapeva che qualunque fosse stata la sua risposta lei non l'avrebbe accettata. E lei cosa doveva dire? Che lo amava? Che non era più di un ex del liceo? Cosa? E perché tutta questa agitazione?

-Devo ammettere che è tutto complicato. Ma posso dirti che da quando sei tornata, da quando ti ho rivisto, beh, non posso dire di non provare niente. Per non parlare della cena che ha organizzato Becky. Vederti ballare con la mia Chloe mi ha reso l'uomo più felice di questo mondo. Dico sul serio, la sensazione che ho provato in quel momento, l'ho provata davvero pochissime volte in vita mia. Io - fece una piccola pausa; in realtà non si aspettava di rivelarle tutto ciò, ma sentiva che quello era il momento giusto - io posso anche dire che mi sto innamorando di nuovo di te, anzi ne sono sicuro, Chloe.

Chloe. Ora, certamente, non era più nelle condizioni di dire nient'altro. Sapeva che dopo un discorso del genere, se avesse aperto la bocca, le sarebbe uscito solo qualcosa come "anche io ti amo". E non poteva. Non finché non ne fosse stata sicura al cento percento.

-Ho bisogno di pensare. - disse infine, quasi in un sussurro.

-Certo. È giusto. - Luke era un po' deluso, ma conosceva Chloe, e sapeva che stava solo cercando di ferirlo il meno possibile - Solo, Chloe, perché non provarci? Voglio dire, siamo in ballo, no? Balliamo.

Si alzò anche lui, adesso, e si avvicinò così tanto a lei, da riuscire a sentire il profumo del suo shampoo. Notò anche che i suoi occhi erano diventati lucidi e la sue mani stavano tremando. Ma decise di andare avanti.

-Mettila così. Decidi di annullare il matrimonio, di divorziare, va bene. Ma sappiamo tutti e due che continueremo a vederci, che continueremo a volerci bene. Poi magari una sera ci troviamo noi due insieme, ci facciamo un bicchiere di troppo, e chi lo sa, finiamo a letto insieme. La mattna ci svegliamo, ci prendiamo un caffè e capiamo che abbiamo fatto una stronzata, e decidiamo di riprovare a far funzionare la nostra storia. E finisce bene e magari io ti chiederei di sposarti, e tu potresti anche dire di sì. Solo che probabilmente ci vorranno degli anni, anni sprecati se posso aggiungere, prima che tu... - Chloe gli poggiò una mano sulla bocca, per farlo stare zitto.

Doveva ammettere che quella teoria non era niente male, ma ovviamente lo tenne per sé. E in effetti, tutto questo parlare la stava agitando ancora di più se possibile, ma se avesse ragione?

-Luke, ho detto che ho bisogno di pensarci. - disse lei, trattenendo il respiro, mentre con le dita indugiava sulle sue labbra - Quindi per adesso basta parlare.

Riuscì a malapena a concludere il suo discorso, che si lanciò sulle sue labbra per baciarlo. Dio, quanto le piaceva baciarlo. Lo aveva sognato spesso durante gli anni passati in prigione, e nonostante fosse consapevole che dal vivo era tutt'altra cosa, ogni volta le sembrava la prima. Come se con un bacio, tutti e due tornassero ad avere diciassette anni, ignari del futuro che li attendeva.

E forse questo futuro cominciava a non essere più così male.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 01, 2018 ⏰

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