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Dopo aver lasciato Becky con le sue lacrime, Chloe non sapeva dove andare, così provò a chiamare Luke. Le disse di incontrarsi a casa sua.

Mentre camminava verso quella direzione, non faceva che pensare a ciò che era appena successo. Odiava averla lasciata da sola, ma capiva che al momento era scossa e arrabbiata, e stare per conto suo le avrebbe fatto bene. E poi c'era Will, lui l'avrebbe aiutata.

Quando finalmente arrivò davanti al palazzo, suonò e poi salì fino all'appartamento di Luke. Lui era in casa, da solo. Quasi si aspettava di trovare anche Chloe e la sua ex moglie.

"Ciao, Chloe, entra." disse lui, facendosi da parte per lasciarla passare.

Andarono insieme in sala, dove c'erano due tazze di tè, che aveva preparato Luke mentre la aspettava, ad attenderli.

"Gliel'ho detto. Ho detto a Becky la verità. E le ho anche chiesto di non prendersela con te e con Colton, visto che non è colpa vostra." disse lei, tutto d'un fiato.

"Non dire che non è colpa mia. Sono in parte, in buona parte, responsabile per ciò che è successo."

"No, Luke. Sono io che ti ho messo in mezzo a tutta questa storia, ma non parliamone più." sorrise malinconica "Sappiamo bene che non servirà a nulla parlarne, visto che ci porterà solo a litigare."

"Hai ragione." Luke rise "E Becky come sta?"

"Male. Molto male." sospirò, prendendo un sorso di tè "Ma sono sicura che a quest'ora sarà già da Will e ci penserà lui a consolarla."

"Già." Luke fece una smorfia, e Chloe se ne accorse subito.

"Luke?" lo guardò confusa "Che c'è?"

La guardò un momento negli occhi, prima di alzarsi e sparire in cucina, per tornare poco più tardi con una rivista di gossip in mano, che porse alla donna.

Guardò velocemente ciò che aveva davanti, ma non aveva parole. Si portò la mano davanti alla bocca, completamente stupita.

"Merda." sussurrò lei "Avrei dovuto aspettare almeno un giorno o due per dirle la verità. Sicuramente Will saprà già di questo e lei ora sarà sola!"

"Chloe, calmati." Luke si sedette accanto a lei, e la abbracciò, per calmarla "Dico sul serio, smettila di incolparti per qualsiasi cosa accada nella vita di Becky." quasi gridava "È grande ormai. Io le voglio un bene dell'anima, ma l'avevo avvisata di stare lontana da lui e non mi ha dato retta. È colpa sua se ha mandato all'aria la sua relazione con Will. Lo ha scelto lei, tu non c'entri niente."

"Non ti azzardare a parlare così di lei." Chloe si alzò, allontanandosi dalla sua presa, per guardarlo con occhi sbarrati e alquanto arrabbiata.

"È la verità. E tu dovresti saperlo bene, perché ogni volta che hai mandato a puttane la nostra storia, dicevi che la colpa era solo tua."

"Questo perché io non avevo una figura di riferimento, che mi aiutasse a capire ciò che era giusto o sbagliato!" ormai gridavano tutti e due.

"Già, e nemmeno Becky l'ha avuta." Luke riuscì a malapena a parlare, perché Chloe gli tirò uno schiaffo sulla guancia. L'uomo rimase in silenzio per un attimo, ma poi la guardò negli occhi, ora lucidi, e continuò a parlare come se nulla fosse accaduto "Becky è rimasta sola, perché tu hai fatto ciò che potevi per darle un futuro migliore. Così come tu eri sola, perché tua madre faceva ciò che era in suo potere per cercare di darvi una mano. Non siete poi così diverse."

Chloe non l'aveva mai pensata così. E non poteva dargli torto. Anzi, tutto il contrario.

"Mi dispiace per lo schiaffo." sussurrò lei, dopo qualche minuto di silenzio, in cui si sentivano solo i loro respiri che tornavano regolari.

"Non ti preoccupare." Luke sorrise "Sono felice che non sia diventata una debole, nel frattempo." disse, massaggiandosi la guancia, che cominciava ad arrossire.

Chloe andò in cucina, seguita dal padrone di casa, e prese del ghiaccio per posarglielo sul viso.

"Fa tanto male?"

"Un po'. Ma davvero, non preoccuparti."

Chloe rimase qualche secondo a fissarlo, mentre gli teneva delicatamente il ghiaccio sulla guancia. E lui faceva lo stesso.

"Come sta Chloe?" domandò lei, tornando in sé. Ma cosa stava facendo? Non aveva ancora capito dopo tutto quello che era successo, che tra lei e Luke non avrebbe mai potuto funzionare?

"Bene. Anzi tra poco vado a riprenderla dai genitori di Amanda. Ti va di venire con me?" domandò lui, senza pensarci due volte "E poi andiamo a prenderci un dolce o qualcosa." aggiunse, notando che l'aveva lasciata senza parole.

"Si, va bene, credo."

"Chloe, devi distrarti per un po'. Da quando sei tornata non smetti un attimo di pensare al lavoro, a Becky, e a tutto il resto. Il mondo va avanti anche se tu non sei lì a controllarlo ogni cinque minuti, lo sai questo, vero?"

"Hai ragione." scosse la testa

Qualche minuto dopo, erano tutti e due nella macchina di Luke, in strada per andare a riprendere Chloe. Fermi nel traffico, non avevano parlato molto, ma al momento a Chloe venne in mente un'idea che non sembrava tanto male.

"Sai cosa, Luke?"

"Cosa?" si girò a guardarla, per un momento.

"Sabato sera ti porto a bere. Offro io. Ci ubriachiamo e lasciamo che il mondo faccia il suo corso, senza di noi."

"Ora sì che si ragiona." rispose lui, facendo uno di quei sorrisi che tredici anni prima aveva fatto cadere la donna ai suoi piedi "Questa è la Chloe che conosco."

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