Era passato parecchio tempo da quando Becky e Calum si erano visti l'ultima volta. Non si erano più chiamati, o scambiati messaggi o mandati dei fiori. Niente di niente. Era tutto esattamente come doveva essere.
Becky aveva persino risolto ogni cosa con Luke e Chloe, che tra l'altro l'aveva anche rimproverata; ma non perché avesse baciato Calum, ma perché in qualche modo le ricordava sé stessa e tutte le scelte sbagliate che aveva fatto. La conseguenza di tutto ciò? Dover rinunciare a quello che probabilmente sarebbe potuto essere l'amore della sua vita.
E a proposito di questo, la ragazza non si era ancora dimenticata del suo piano. Aveva ancora in mente l'idea di far riavvicinare Chloe e Luke. Non era certa che sarebbero tornati insieme, ma voleva fare un tentativo. In fondo cosa c'era da perdere?
Aveva organizzato la serata con Baily. Avevano in mente di andare a mangiare tutti e quattro insieme, e Will avrebbe tenuto la piccola Chloe. Poi ad un certo punto sarebbe arrivata una loro amica che chiedeva alle ragazze di andare a ballare. Semplice.
Dopo essersi sistemata bene, andò a prendere Chloe alla fermata della metropolitana, mentre Baily avrebbe pensato a suo cugino. Parlarono del più e del meno, mentre il loro taxi arrivava a destinazione.
Una ventina di minuti più tardi erano tutti seduti a tavola. Becky e Chloe da un lato, e Baily e Luke dall'altro. Quasi gli sembrava di essere tornati a dodici anni prima, quando passavano i pomeriggi insieme, solo loro quattro.
"Allora, Chloe, New York è ancora bella come la ricordavi?" domandò Baily.
Chloe sorrise tristemente, ma annuì "Anche di più, se devo essere sincera."
"Ti capisco. Io oramai vivo praticamente a Boston, e ogni volta che torno qui è sempre un colpo al cuore."
"Moretz!" una donna interruppe i ragazzi, e Chloe ci mise qualche secondo prima di capire chi fosse.
"Agente Murray!" si alzò per andare a salutarla.
"Sono felice di vedere che te la passi bene." le sorrise, e Chloe ricambiò "Te lo meriti."
"Già. Be', buona serata, ci vediamo."
"Io spero proprio di no." le fece l'occhiolino, ridacchiando e poi se ne andò.
Chloe prese un respiro profondo prima di tornare al tavolo, sotto lo sguardo confuso dei suoi amici. Becky era già pronta per chiederle chi fosse quella donna, quando la sorella maggiore dovette scappare in bagno.
Entrò in una delle cabine e chiuse la porta a chiave. Si appoggiò al lavandino e puntò i suoi occhi in quelli riflesso nello specchio avanti a lei. Erano già rossi e lucidi.
Chi voleva prendere in giro? Lei era una ex carcerata. Cosa ci faceva in ristoranti di lusso, con amici ricchi e una sorella, che tra l'altro era tutto ciò che rimaneva della sua famiglia, che non meritava?
In quel momento sentì qualcuno bussare. Era Becky. Ovvio, si prendeva cura di Chloe, mentre lei continuava a mentirle.
"Chloe, che succede?"
"È tutto a posto." rispose la donna, asciugandosi le lacrime e lavandosi le mani, prima di uscire "Possiamo andare." le sorrise e la sorpassò.
Non appena si sedettero a tavola, arrivò la famosa amica delle ragazze, incontrata casualmente, che domandava loro di andare a ballare. E quindi ora erano rimasti solamente Luke e Chloe.
"Cosa è successo?" domandò lui, preoccupato.
"Oh, ehm" la donna dovette mordersi le labbra per non scoppiare a piangere.
Vide poi Luke alzarsi, senza dire niente, e rimase completamente sola seduta al tavolo. Certo, questo era totalmente inaspettato. Ma neanche un minuto dopo, ecco Luke di ritorno.
"Sono andato a pagare. Ora possiamo andare a casa mia, dove puoi piangere tranquillamente e dove possiamo parlare." le sussurrò all'orecchio, mentre le porgeva una mano per alzarsi, e Chloe non poté non sorridergli.
Una volta arrivati, Chloe si stupì di vedere che la casa era vuota. Non c'erano né Amanda, né la figlia, ma sicuramente non si lamentava.
"Allora" cominciò lei, mentre si metteva comoda sul divano; questa volta non le veniva da piangere "La donna che abbiamo incontrato prima, era l'agente che stava dalla mia parte in prigione, quella che mi ha accompagnato al funerale di mia madre e a fare poi il tatuaggio." sorrise al ricordo.
"Oh capisco. E vederla ti ha ricordato, um, tutto?"
"No, cioè, si. Ma più che altro mi sono resa conto che Becky non sa niente. E lei merita di sapere la verità. Non importa quanto arriverà ad odiarmi, lei deve sapere. Il minimo che possa fare è essere sincera con lei." ammise, cominciando ora a sentire gli occhi bruciare.
Luke andò a sedersi accanto a lei, stringendole le spalle con un braccio, mentre lei appoggiava la sua testa sul suo petto. Così andava già molto meglio.
"Andrà tutto bene, Chloe. E ti ripeto che se hai bisogno di una mano, puoi contare su di me. Anche se non ne hai bisogno; Becky ti perdonerà subito."
"Dio, Luke. Come potrebbe farlo? Per quanto io voglia negarlo, sono esattamente come Ricky. Me ne sono andata, abbandonando la famiglia, e ora sono tornata per vivere sulle spalle di Becky!"
"Ma questo non è assolutamente vero! Perché uno, è anche colpa mia se tu sei sparita; due, tu hai un lavoro e non vivi sulle spalle di Becky..."
"Ma potrebbe pensarlo." lo interruppe.
"Tre," continuò lui, ignorandola di proposito "tu hai un cuore. Figurati se quello stronzo di Ricky si è mai preoccupato di farvi soffrire."
Aveva ragione, almeno su questo punto. Tutto ciò che voleva Chloe era vedere che Becky fosse felice, non importava a quale prezzo. Mentre Ricky, avrebbe fatto di tutto per ottenere qualsiasi prezzo, non importava se fosse a costo della felicità della sua famiglia.
"Grazie, Luke. Per tutto quello che hai fatto e continui a fare per me." disse lei, asciugandosi le lacrime e alzando la testa per poterlo guardare negli occhi.
"Chloe, tu mi hai salvato la vita. Non ti ripagherò mai abbastanza."
La donna chiuse gli occhi e si strinse a lui, abbracciandolo più forte che poteva, e lui fece lo stesso. Quello era il posto preferito di Chloe, non Manhattan, non il Bronx. Non importava che lo amasse, o che fosse il suo migliore amico. Lui era semplicemente Luke; l'uomo che non l'aveva abbandonata nemmeno quando avrebbe dovuto.
Nessuno dei due si mosse. Chloe ascoltò poi i problemi di Luke, e le sue paure sul divorzio e su ciò che potrebbe portare a sua figlia. E lei cercava di consolarlo. Non si resero nemmeno conto del tempo che passava. Si era fatto tardi, ma a nessuno importava, e si addormentarono così, ognuno nelle braccia dell'altro.