Eccomi qui, davanti allo specchio, stessi occhi azzurri di sempre, stessi capelli mossi e scuri di sempre, stessa pelle pallida... Una cosa però, un dettaglio impercettibile c'è: ho 17 anni.
Cosa significa?
Significa che tra un ora partirò per la "International Equestrian School" o, per gli amici, I.E.S.
È una delle migliori scuole d'equitazione al mondo ed io stento a credere di essere stata ammessa fra le miriadi di iscrizioni inviate, ci ho messo tutto il mio impegno ed è da quando avevo soli quattro anni che monto regolarmente almeno una volta al giorno, studio quattro lingue aiutata dalla signorina Loren e seguo rigidissime regole imposte dal mio allenatore, o almeno lo era... Sino ad oggi.
"Rose! Sbrigati dobbiamo andare!"
"Arrivo papà, dammi solo un minuto!"
Traccio una leggerissima linea di eyeliner sugli occhi, prendo il cellulare e scendo le scale correndo.
"Ciao cucciolone mio, torno per natale e ti riempio di baci, promesso"
Mi disegno un'immaginaria croce sul cuore e stampo un bacio sulla fronte del mio golden retriver Khal.
"Eccomii!" Urlo mentre chiudo la porta di casa.
"Rose sei sempre la solita, forza sali o arriveremo tardi"
"Si mammina" dico gonfiando le guance e alterando la voce in modo divertente.
"Smettila di fare la sciocca Rose Waddington" mi fulmina.
L'autista di papà mette in moto e si parte!
Sono sei ore di viaggio e noi arriveremo lì per le due del pomeriggio.
Metto le auricolari nelle orecchie e faccio partire la mia playlist preferita, né mia madre né mio padre dicono nulla, nonostante le apparenze non siamo la famiglia unità di qualche minuto fa... Era solo la mia felicità a dare quell'illusione, nulla di più.
Quei due sono sempre fuori casa, specialmente mio padre che si occupa di politica, fa il ministro di non so bene cosa e, sinceramente, non mi è mai importato.
Mia madre se non è in giro per vetrine, invece, si "occupa di me" facendomi imbacuccare come una bambolina dai suoi make-up artist, estetisti, stilisti, sarti e da tutto il resto della combriccola di odiosi snob.
Ecco, questa descrizione in breve della mia vita è solo l'inizio: tutti vorrebbero essere al mio posto, avere una grande villa, una stanza da sogno, gioielli, piscine e quanto di più si può desiderare... Ma non io, io di tutto questo amo solo Khal ed il mio miglior amico e compagno di vita Destiny.
"Rose"
"Si mamma?"
"Non è il modo di comportarti, né tantomeno il giusto abbigliamento per quest'occasione" ha uno sguardo sdegnato che preferirei non vedere.
Tolgo le auricolari senza aver finito nemmeno la prima canzone e metto il cellulare nello zaino nero.
"Che devo fare con te?" Mi chiede quasi rassegnata mia madre.
"Lasciarmi in pace"
"Signorina!" Tuona mio padre.
"Sc...scusa" mi mordo la lingua da sola per essermi scusata ma questo non è proprio il momento di litigare con loro, manca poco e non sarò più costretta a sopportare questi stupidi obblighi.
"Non permetterti di conciarti ancora così quando sarai alla I.E.S"
"Va bene mamma..."
"Lo spero bene"
Cala di nuovo il silenzio e il mio sguardo si fissa sul paesaggio che scorre al finestrino, finalmente le ville bianche non si vedono più, al loro posto ci sono alberi a perdita d'occhio... È così bello.
STAI LEGGENDO
Destiny: due vite un solo cuore.
RandomQuesta è la storia di Rose, di Destiny e di un solo binomio. Ps: sta a voi scoprire il resto Spero vi piaccia, non vedo l'ora di sapere i vostri pareri La storia è protetta da copyright, per questo motivo i diritti sono riservati al utilizzo e...