Destiny: due vite un solo cuore.

7 parte

Non appena mi appoggio sulla sella trovo subito una perfetta stabilità...è solo qui che mi sento davvero a casa, è questo il mio posto ed io lo so, lo sento fin dentro le ossa, fin dentro al cuore.
"Cominciamo con mezzo giro di arena al passo e poi aumentate al trotto" l'istruttore ci impartisce il primo ordine.
Ci disponiamo in fila esattamente come siamo stati chiamati, una leggera pressione delle gambe, rilascio leggermente le redini verso la bocca del mio piccoletto e si parte.
Noto che Destiny non si sente subito a suo agio nel nuovo campo, spero passi presto.
Alla fine della prima metà campo cominciamo a trottare, due pressioni più forti con le gambe ed un leggero aiuto con la voce ed ecco il trotto, la partenza mi riesce perfettamente fin da subito e sia io che Destiny manteniamo lo stesso ritmo tra una battuta e l'altra della sella.
"Al secondo giro fermatevi dietro di me" si fa sentire nuovamente l'allenatore.
Tutti arriviamo a destinazione pronti per il nostro terzo esercizio.
"Ora uno per volta due giri di galoppo"
Qui arriva il bello, i due ragazzi prima di me svolgono l'esercizio in maniera eccellente, appena Adrian si rimette in fila ecco arrivare il cenno del mio nuovo maestro.
Parto al passo, trotto poco dopo e appena arrivo alla giusta velocità le mie gambe si spostano quasi automaticamente una in avanti ed una in dietro, lo schiocco di un bacio, lo sguardo fisso in avanti quasi come se stessi per volare e, alla fine, in un certo senso, voliamo davvero.
Destiny trova di colpo confidenza con l'arena, posso sentire tutta la sua forza e la sua grazia selvaggia che mi travolge e allo stesso tempo mi rispetta.
I cavalli sono così: sono potenza allo stato puro che si dona a chi gli apre il cuore.
Mentre quasi mi perdo in questi pensieri realizzo che il secondo giro sta per finire, rallento al trotto e ancora al passo prima di fermarmi completamente di nuovo dietro ad Adrian e Helvete.
l'esercizio continua e dopo questo molte altre transazioni, figure e barriere.
Mi sto rendendo conto ancor più di prima di quanto il livello, qui, sia alto.
"Bravi ragazzi ma questo è solo l'inizio, consideratelo un riscaldamento, domani verranno decise le coppie per la gara internazionale di fine anno in cui le migliori scuole di tutto il mondo si sfideranno in tre diverse discipline: cross country, salto ostacoli e dressage"
Con queste parole conclude la lezione, tutti salutiamo e torniamo alle scuderie.
"Ciao!" Una voce allegra mi sta salutando, mi giro e vedo Isabel.
"Ehi... Isabel giusto?" Le chiedo.
"Esatto e tu invece sei Rose" Risponde sicura.
"Già" sorrido e lei ridacchia divertita.
"Non parli molto" mi fa notare anche lei.
"Em... Mi ricorda qualcuno" sorrido di nuovo.
"E chi?" Si incuriosisce.
"Mi ha detto una cosa simile un ragazzo che ho conosciuto qui ieri" le spiego senza entrare nei dettagli.
Lei fa un'espressione quasi compiaciuta
"Un certo Ryan?" Mi chiede.
Sgrano gli occhi sorpresa... Forse anche lei è stata aiutata da lui ed io non sono un caso particolare, stranamente questa cosa mi fa male... Eppure non c'è nulla fra noi.
Annuisco alla sua domanda mentre passiamo affianco al suo box.
"Salutamelo, mi raccomando!" Mi dice.
"Oh... Si, sicuramente se lo vedo" rispondo prima di andare via facendo ciao con la mano.
Stringo le redini di Destiny che certamente ha compreso che qualcosa non va, infatti mi si avvicina col muso fino a toccarmi la spalla... Questo cavallo è unico, mi fermo un momento e gli appoggio la mia fronte sulla sua.
"Grazie piccoletto, che farei senza di te?" Sussurro.
Dopo qualche istante riprendo il cammino verso il suo box e, fortunatamente, non ci sono serpenti nei paraggi.
Tolgo tutti i finimenti a Destiny e lo lascio mangiare in pace mentre prendo la sella per lucidarla.
Nella cassetta c'è del lucido per il cuoio, mi chino per prenderlo e noto che non c'è vicino lo straccio, frugo per un attimo fra i vari attrezzi ma nulla, lo ho dimenticato a casa.
"Hai bisogno di questo?" Una mano mi porge un morbido panno di spugna giallo.