Destiny: due vite un solo cuore.

9 parte

Apro la porta della stanza con delicatezza ed esco, percorro le scale fino a giù e mi ritrovo nel grande atrio all'ingresso.
Dove sarà la mensa?
In effetti non ne ho idea e non so come trovarla da sola, così chiedo a Rita mentre è intenta a sistemare alcune carte e documenti sul bancone al centro della sala.
"Buongiorno signorina Rose, per la mensa devi percorrere quel corridoio lì ed entrare nell'ultima porta, quella doppia, sulla sinistra" mi spiega premurosa.
"Grazie Rita!" Rispondo realmente grata dei suoi modi affabili e gentili.
Cammino velocemente e non appena apro una delle due porte vedo Ryan che esce.
Il mio cuore scalpita e la testa si riempie di mille pensieri che la affollano come centinaia di frenetiche, piccole farfalle.
"Rose" mormora stupito.
"Ryan..." Accenno un sorriso dolce.
"Hai fame?" Mi chiede cercando di far vertere il discorso in un altro senso.
"Si, un po"
"Questo non è il posto per te, non oggi" mi dice serio e poi mi afferra un polso, di nuovo.
"D...dove mi porti?" Domando più che confusa.
"Non preoccuparti, fidati di me, almeno per cinque minuti" taglia corto ma riesce comunque ad essere dolce.
Dopo alcuni metri capisco che mi sta portando in una fila di box, non è quella di Destiny ma è praticamente identica.
"Ci siamo quasi" dice sorridendo ed intanto continua a tenermi il polso.
"Rose, Dayana, Dayana, Rose" mentre lui fa le presentazioni io guardo la splendida giumenta che mi sta di fronte, il suo mantello è davvero particolare: è completamente ocra ma, zampe e crini sono di un nero intenso... È davvero particolare e ne ho sentito parlare, non ricordo come si chiami di preciso.
[Ryan]
Rose sta fissando Dayana con aria perplessa ma meravigliata.
"Questo manto si chiama isabella" le dico.
"Oh... Stavo giusto per chiedertelo" arrossisce nuovamente.
"Sin da piccolo mi sono sempre piaciuti i cavalli con questo mantello... Isabel, il nome di mia sorella, lo ho scelto per questo... Sembrerà stupido e forse lo è davvero..." Alzo gli occhi al cielo.
"Non è stupido" mi interrompe.
"Dici?" Sorrido vedendola sciogliersi un po.
"Forse ti starai chiedendo cosa c'entra Dayana con la tua merenda" le chiedo ridendo.
"Ah già, la merenda" ride anche lei.
Tiro fuori dal box Dyana e le metto la capezza, lego una corda sui due anelli laterali per usarla come se fossero redini.
Lei mi sta guardando con aria interrogativa.
"Ecco la sua carrozza principessa"
"Io..."
"Tu cosa? Non sei una principessa"
"Esatto"
"Per oggi facciamo che lo sei..."
Un nuovo sorriso si fa strada sul suo viso, mi sento così bene mentre la guardo sorridere...
La aiuto a salire prendendola in braccio e adagiandola vicino al garrese.
"Dalli a me quelli" le chiedo indicando i suoi sandali bianchi.
Li sfila senza dire nulla e me li passa.
Dopo averli appoggiati salgo anche io a cavallo mettendomi dietro di lei e facendola appoggiare al mio petto con le braccia allacciate intorno alla mia schiena.
"Non cadere principessa" le sussurro fra i capelli.
Sento il suo cuore battere all'impazzata contro il mio che fa lo stesso.
La amo.
"Ma quindi dove mi stai portando?" Chiede cedendo alla curiosità.
"Vedrai"
***
Gli occhi le brillano quando vede quello specchio d'acqua limpida, le nuvole ed il cielo si specchiano alla perfezione nel laghetto.
"Capolinea" dico.
La aiuto a scendere da cavallo e nel farlo le nostre labbra si sfiorano appena, rimaniamo immobili fino a che non spezzo il silenzio staccando una ciliegia dall'albero sopra di noi.
"Buon appetito" la esorto ad assaggiarla portandola verso la sua bocca.
"È squisita e poi questo posto! È pazzesco!" È euforica,io la guardo mentre osserva con lo stupore di una bimba ogni cosa intorno a lei, è talmente bella e semplice che mi sembra un miracolo il solo fatto che esista e che sia qui, con me.
Scuoto la testa per un momento, non posso fissarla troppo a lungo.
Mi siedo a terra e levo la canottiera nera che indosso.