4;

511 56 11
                                    

-Ciao Rin.- Mi accolse Marc-André, appena fui salita sulla macchina. Aveva rispettato l'accordo, era venuto con un'auto assai anonima e in perfetto orario.

-Chow, mi chiamo Chow.- Cercai di insistere, ma ormai sapevo che era inutile. Avevo la sensazione che avesse fatto qualche ricerca su di me.

-Ah davvero? No, tu ti chiami Rin Wang e hai la fama di regina delle imbucate. Ne hai fatte parecchie e non ti hanno mai scoperta del tutto. Ho fatto delle ricerche e wow. Sono proprio colpito.- Il suo tono era chiaramente ironico, e perciò alzai il sopracciglio, chiaramente infastidita.

-Ora non usare ciò per ricattarmi, e dimmi cosa vuoi da me. Ormai avrai fatto due più due e avrai capito che quel giorno allo stadio, non era veramente mia intenzione fingermi la tua ragazza. Nemmeno sapevo chi fossi, non giochi mai.- Sbuffai, e appena finii di parare, capii di aver toccato un tasto dolente. Il biondo non staccava gli occhi dalla carreggiata, ma avevo la certezza di aver alzato un po' il gomito.

-Guarda, non mi vai particolarmente a genio. Ti credi così geniale perché riesci ad infiltrarsi negli stadi, ma a dire la verità, non vedo cosa c'è da vantarsi ad entrare lì abusivamente.
Ma ormai, ho bisogno di te, mi sembra pure stupido dirlo.- Marc-André tamburelló le sue lunghe dita sul volante, e seppi dalle sue parole pungenti che eravamo pari, ma fu davvero complicato mordermi la lingua per non ribattere aspramente.

-E perché dovrei aiutarti? Non è che mi stai rendendo la vita facile.- Affermai solamente, mentre la macchina si fermava ad un semaforo.

-Non lo so, davvero. Forse potrei attaccarmi al fatto che ti ho coperto allo stadio, o che so chi sei. La verità è che ci sei dentro fino al midollo.-Disse lui, soprappensiero, affrettando a prendere velocità dopo che scattó il verde.

-Ti ho detto di non ricattarmi, non é leale.- Brontolai, e potei giurare di averlo visto sorridere. -Ora dimmi cosa vuoi da me, e vedrò cosa posso fare.

-Giusto.- Sembrava stranamente teso.-Hai presente Daniela? Ecco, non riesco ancora a digerire il fatto che io l'abbia lasciata.
Stavamo assieme da una vita, da quando eravamo piccoli, ma tutto ad un tratto ho voluto finirla. Forse per paura che le cose potessero diventare troppo serie, non lo so. Ma è probabilmente la più grande idiozia che io abbia mai fatto.
Lei è riuscita ad andare avanti con un altro, mentre io no.-

Dovetti subirmi tutto quel monologo sdolcinato, ma apprezzai il gesto.
Solitamente i tedeschi non si aprivano facilmente con gli sconosciuti.

-E quindi vuoi farla ingelosire? Come nelle storie scritte da dodicenni che si improvvisano scrittrici su wattpad?- Chiesi, leggermente stupita da quel suo atteggiamento. La trovavo un'idea folle, e per lo più non sapevo nulla su di lui, tranne che era uno dei portieri del Barcellona.

-Wattpad?- Domandó perplesso.

Come potevo spiegargli cosa fosse? Mi avrebbe preso per psicopatica se avesse saputo che amavo leggere fanfiction e recensirle. Forse era meglio tagliare corto.

-Nulla di che, lascia perdere.- Dissi, con nonchalance. -Quindi? Ti sembra un'idea brillante?

-Credo di sì, ma me la stai dipingendo un po' male.-
Il ragazzo parcheggió la macchina in un parcheggio riservato, e mi guardò attentamente. Sembrava studiare ogni mio gesto, e la cosa era un po' inquietante.

-La trovo una stupidata, ma se ti aiuto, devi sapere che tra dieci giorni esatto tutto questo sarà finito. Hai poco meno di due settimane per conquistarla di nuovo.- Affermai, cercando di mostrare sicurezza. In realtà, volevo solo scavarmi una fossa.

Eisblume « Marc-André Ter Stegen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora