-Manuel, anche tu ti ci metti? Lo sai che è stata la cosa giusta!- Sbottai, non sapendo se fosse per il matrimonio imminente o perché quella situazione mi aveva stancato parecchio.
Non vedevo Manuel da quel viaggio, ma avendo invitato Daniela al matrimonio, mi era sembrato giusto invitare anche il ragazzo.
Peccato che sopportarli entrambi, mentre mi continuavano ad assillare su Marc-André, era davvero pesante.-Sono passati cinque giorni e lui ancora non parla con nessuno. Tu vuoi davvero sposarti?- Sembravo sotto quelle luci penetranti di una qualunque stazione di polizia.
-Non stiamo parlando di ciò che voglio o non voglio fare, Manu! E inoltre, non ho mai detto a Marc-André che ero certa di trovarmi in aeroporto. Ha fatto tutto da solo!- Forse accumulare la colpa ed addossarla al tedesco fu un passo falso, ma ormai era fatta. -Non ti credere che io stia bene nel sapere che lui se la passa male. So solo che gli passerà e troverà di meglio.-
Sbuffai, mentre mi sistemavo i capelli che fuoriuscivano dalla capigliatura.
Ero pronta per il matrimonio, avevo già indossato il primo abito e ripassato il programma, eppure non mi sentivo affatto pronta.-Certo, Rin.- Mi assecondó il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.
Manuel era un bel ragazzo, su questo nessuno poteva contraddirmi. Capelli biondi e mossi, occhi azzurri cielo e mascella pronunciata.
Poteva fare il modello per le proporzioni che il suo corpo aveva, ma nonostante il suo bell'aspetto, mi colpiva caratterialmente.
Non era freddo come Marc-André, neppure ossessionato dalla precisione, era semplicemente una persona sicura di se' e molto decisa. -Ma nel caso tu cambiassi idea, io non ho problemi a portarti all'aereoporto più vicino.Non ascoltó nemmeno la mia risposta ed uscì dalla stanza dove stavo svolgendo gli ultimi ritocchi.
Dopo pochi secondi, entró mia madre.-Sei meravigliosa, figlia mia.- I suoi occhi brillavano dall'orgoglio, ma appena vide il mio viso spento e privo di alcun gioia, si rabbuió. -Lo so che non vuoi sposarti, ma andrà tutto bene. Anche io alla tua età non volevo pensare al matrimonio, ma adesso sono felice. Tuo papà è una persona meravigliosa, e sono sicura che anche il Signorino Zhang lo sia.
Cosa poteva avere di speciale quel cinese? Lui non era il mio ragazzo, non era Marc-André Ter Stegen.
-Volevo essere solo libera di scegliere.- Affermai, laconica, guardandomi allo specchi o.
Non vedevo una bella sposa, vedevo solo una ragazza triste e distrutta.-Scegliere il tedesco? Credi davvero che quella fosse la scelta giusta? Era un bravo ragazzo, per carità, ma è pur sempre un calciatore. La tua storia con lui non avrebbe avuto lunga vita.- Mia madre sembró parlare con una tranquillità che non le avevo mai sentito.
-Tu come lo sai della mia storia con lui? Cosa sai di noi? Io ero felice.- Sbottai con rabbia repressa, distogliendo lo sguardo dallo specchio e incrociando quello di mia madre.
Lei sembrava davvero dispiaciuta per me.-Dobbiamo andare, è l'ora di andare nel trasportino.-
Affermò mia madre, dopo una breve e veloce occhiata all'orologio.
Io annuì, e la seguii verso la sala del ristorante, dove si sarebbe svolto il matrimonio. Mi misero in trasportino, portato da quattro uomini dalla corporatura possente.C'era tantissima gente, molti cinesi che mai avevo visto prima dall'ora.
Tra loro spiccavano Manuel e Daniela, così fuori luogo e così evidenti. Lei con un vaporoso abito nero, lui con un completo gessato, mentre gli orientali erano vestiti di bianco o con colori richiamanti la cultura cinese.Il mio futuro sposo era già pronto, e con la mia stessa espressione da funerale impressa sul volto. Nemmeno lui moriva dalla voglia di sposarsi, era evidente.
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Eisblume « Marc-André Ter Stegen.
FanfictionDietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini c'è un cuore di fuoco. (Paulo Coelho) ©Invincibleo2016