Aria fresca, l'inverno era oramai alle porte e questo mi confortava dato che d'estate mi sentivo perennemente soffocare.
Il piazzale oramai era stracolmo di foglie marroncine e gialle, creavano un magnifico tappeto soffice e scricchiolante. Ogni vedetta era al proprio posto, controllavano tutto il perimetro della struttura in maniera meticolosa come gli era stato ordinato.
Jack mi venne incontro con un sorrisone stampato in faccia.
- Allora come ti sembrano i nuovi? - scrollai le spalle.
- Non lo so. - dissi con disinteresse.
- Non ti sei andata ancora a presentare? - disse per niente sorpreso, sbuffai.
- Perché dovrei? Molto probabilmente se ne andranno, ed è meglio così perché non voglio quel coglione trai piedi. - mi rivolse uno sguardo interrogativo.
- Il fratello di Rick. - continuava a non capire.
- Che ti ha fatto? - non sembrava preoccupato, secondo lui mi alteravo sempre per niente.
- Stamattina quando lo stavo medicando mi ha dato della puttana. - lo vidi farsi scuro in volto.
- Per quale motivo? - odiavo quando faceva così "Non ho bisogno del difensore." Pensai acidamente.
- Lo stavo disinfettando e gli bruciava. - accesi una sigaretta, tutte quelle domande iniziavano a darmi fastidio.
Il sole iniziava a scendere piano donando al cielo un colore rosso sangue,adoravo guardare il tramonto.
- Penso sia normale, aveva perso molto sangue e lo sai quanto brucia l'alcool, dovresti essere.. - non lo feci finire in tempo.
- Mi lasci in pace? Come dovrei essere lo decido io, non tu. - volevo solo fumare la mia sigaretta e godermi il tramonto in silenzio.
- Okay, comunque tra un po' si cena, è una buona occasione anche per conoscere gli altri. - mi guardò speranzoso.
Non risposi, non m'interessava minimamente, volevo stare da sola.
La giornata non era partita nel migliore dei modi, avevo bisogno di staccare la spina per almeno dieci minuti.
Jack rinunciò e decise di dirigersi verso l'entrata della struttura, mi guardò un'ultima volta prima di varcare la soglia con sguardo speranzoso, voltai la faccia.
"Finalmente sola." Se non se ne fosse andato l' avrei preso a pugni in faccia, non sopportavo tutte quelle moine inutili, non riusciva a capire che avevo bisogno dei miei spazi.
Mi appoggiai al muretto, la sigaretta si era consumata tra le mie dita lasciandomi una piccola ustione.
Le foglie al suolo iniziarono a frusciare, qualcuno si stava incamminando nella mia direzione.
Sarei riuscita a stare da sola? Fui ancora più irrequieta.
- Lia? Giusto? - mi voltai per vedere chi fosse il disturbatore.
-Si. Rick . - accennai un saluto con la testa,cercò di sorridermi.
-Volevo ringraziarti, sai per Daryl ... - non avevo intenzione di parlare di quell'idiota che dormiva nell'ambulatorio.
- Okay. - accesi un'altra sigaretta cercando di godermi l'aria fresca che tentava d'insinuarsi nei miei cortissimi capelli color pece.
- Quando hai intenzione di cacciarci? - fu diretto, una cosa che stranamente apprezzai,mi ricordava qualcuno.
- Per quel che mi interessa potete anche rimanere. - finsi indifferenza, in realtà sapere che la sua bimba sarebbe stata al di fuori di quelle mura in costante pericolo mi metteva ansia.
Iniziarono a sudarmi le mani, una strana sensazione mi pervase il corpo.
- Ti fidi di noi? - Rick era incredulo e alquanto dubbioso.
- Io non mi fido di nessuno,me inclusa. - gettai a terra la sigaretta schiacciandola con lo stivale.
- Se rimarrete dovrete darvi da fare come tutti, non ci sono molte regole ma vanno rispettate, se ve ne andrete vi darò dei medicinali e del cibo per la piccolina. - se fossero rimasti avremmo potuto rafforzare al meglio le barriere e i turni di guardia sarebbero stati meno estenuanti per tutti, ma ciò che più mi interessava era l'incolumità della bimba.
- Perché lo fai? - non si fidava di me, potevo giustamente capirlo, oramai in questo mondo nessuno faceva qualcosa senza voler ricevere nulla in cambio.
-Tuo fratello ha bisogno di cure , penicillina, bendaggio, disinfezione e poi dovrò togliergli i punti. - parlai in fretta.
- E poi per la tua bambina, è tua giusto? - si fece scuro in volto.
- Che vuoi da lei? - sibilo a denti stretti, era decisamente suo padre.
L'avevo capito da quello sguardo, avrebbe ucciso per lei, sarebbe sopravvissuto per farla sopravvivere ed ero certa del fatto che se fosse stato necessario sarebbe anche morto per lei.
Era lo stesso sguardo che aveva mio padre ogni volta che Kain posava gli occhi su di me.
"Papà." La mia mente iniziò a proiettare i ricordi più dolorosi degli ultimi mesi trascorsi, perché mi veniva da vomitare?
-Allora?! Ti ho chiesto cosa vuoi da lei?. - si stava alterando, avrei voluto rispondere ma le parole mi morirono in gola, non riuscivo ad emettere alcun suono.
Caddi a terra,il cuore minacciava di uscirmi dal petto
"Devi morire."
Di nuovo loro, i demoni, le voci.
Solitamente venivano a trovarmi durante la notte mentre dormivo, erano oramai mesi che non capitava più di giorno.
Rick mi fu subito vicino.
-Cosa ti succede? - la sua voce era così lontana come se provenisse da un'altra dimensione.
Non riuscivo a controllare il respiro, il battito e nemmeno il suono della mia voce.
"Non meriti di essere viva,lo sai?Dovresti farti fuori."
-Smettila! -urlai battendo il pugno a terra, qualcosa lacerò la carne.
"Perché dovrei? Sai benissimo che è la verità"
Mi ritrovai distesa a terra nella confusione più totale, cosa mi stava accadendo?
Qualcuno tentò di richiamare la mia attenzione ma non riuscivo a sentirlo, potevo scorgere alcuni movimenti ma non percepivo alcun suono.
"Devi morire!"
Urlavano sempre più forte nella mia testa,scalpitavano tanto da farmi male.
Urlai insieme a loro e in una frazione di secondo tutto fu scuro.
* * *Il mio corpo venne colpito da forti scossoni, non sapevo da dove provenissero e non m'importava, volevo dormire un altro po'.
-Che cosa le succede? - qualcuno in lontananza stava parlando, non riuscivo a capire chi fosse, non riuscivo a vedere niente.
-Soffre di attacchi di panico. - chi soffriva d attacchi di panico?
-Ha perso da poco il padre e la sorella. – Pensai che stessi sognando.
Dovevo svegliarmi.
"Ora riaprirò gli occhi." Stranamente non funzionò.
- Parlava di Judith e poi è caduta a terra. - Judith?
- Somiglia molto alla sua sorellina.. – i suoni si fecero sempre più vicini.
-Capisco..- iniziai a scorgere della luce.
-Papà.- allungai la mano bofonchiando ancora assonnata, era li di fianco a me ma non riuscivo a toccarlo.
-Lia , sei sveglia?- non mi sembrava la voce di mio padre.
-Papà?- chiesi nuovamente, sentii qualcuno prendermi la mano.
Non era lui, ma come avrebbe potuto esserlo? Era morto e io stavo solo sognando poco prima,mi sentii una stupida.
Jack stringeva forte la mia mano nelle sue,di fianco c'erano Rick e suo fratello.
-Ehi. - mi rivolse un grande sorriso,guardai la mia mano stretta tra le sue e mi staccai frettolosamente.
Non riuscivo a capire, perché erano tutti intorno a me?
-Che cazzo succede? - dissi con la voce impastata.
Mi ritrovavo sul bancone dell'ambulatorio con una candela affianco e una bacinella di acqua.
Non di nuovo,non era possibile.
-Non ti sei sentita bene. - tentai di alzarmi alla svelta.
-Fai piano. - disse Jack tentando di sorreggermi, lo scrollai via.
-Mollami. - non riuscivo a parlare normalmente,avevo la gola secca e mi faceva molto male.
Scesi dal bancone freddo e mentre avevo gli occhi ancora mezzi chiusi decisi di andare verso la dispensa, andai a sbattere contro qualcosa.
"Oh no,ancora lui." Daryl, perché non si levava di mezzo.
Lo guardai in cagnesco, lui fece l stesso.
-Vuoi levarti? - chiesi infastidita.
Non rispose, semplicemente si limitò a spostarsi.
-Dovresti controllarti la mano. - a parlare fu Rick, guardai in basso e vidi che delle goccioline di sangue sporcavano il pavimento.
Esaminai la mano, un piccolo pezzo di vetro si era incastrato nella carne.
-Vuoi che ti aiuti? - chiese Jack.
-Non sei capace. - dissi io fredda.
-Ti prendo il materiale. - acconsentii.
Avevo bisogno di sedermi, sentivo le gambe molli e la testa pesante, mi lascia scivolare a terra.
Mi passò la bottiglia di alcool puro, ne bevvi un sorso e ne gettai dell'altro sulla ferita.
-Cazzo. - dissi sibilando, intanto qualcuno alle mie spalle rideva.
-Brucia?- chiese sarcastico Daryl.
Non mi voltai a guardarlo, non gli risposi, mi concentrai sulla ferita mentre Jack mi passava l'occorrente.
Estrassi il pezzo di vetro e bendai il tutto, i punti non erano necessari, il bendaggio era una precauzione contro le infezioni.
-Che fate ancora tutti qui?- non avevo bisogno delle guardie del corpo.
-Tua mamma ti ha lasciato qualcosa da mangiare. - mi ricordai che era tutta la giornata che non toccavo cibo, lo stomaco iniziò a protestare, forse bere alcool a stomaco vuoto non era stata una brillante idea.
-Grazie.- Rick e Jack si avviarono verso l'uscita.
-Mangia.- mi ordinò l'ultimo.
-Tu non vai?- chiesi al mio "Simpaticissimo nuovo amico"
-Mi hanno detto che devo rimanere a dormire qui, non c'è altro posto. - sperai seriamente che stesse scherzando.
-Cosa? Non voglio nessuno qui, li affianco dormo io. - indicai la porta con su scritto "DISPENSA".
-Quindi? Io dormo qui,non li. - "Grandioso" guardai il giaciglio fatto di stracci che era posizionato di fianco alla cella frigorifera.
-Perfetto, mi ci mancava questa per completare la giornata.- borbottai fra me e me.
-Mi vedi per caso saltellare di gioia? - chiese alterato.
-No. - sputai con rabbia.
-E allora sta zitta. - si voltò e andò a buttarsi sul suo giaciglio.
Mi avventai con rabbia sulla cena, avrei trovato una soluzione, non avevo intenzione di condividere i miei spazi con nessuno e tantomeno con quell'idiota.
Avrei trovato una cazzo di soluzione e l'avrei fatto al più presto.Angolo autrice:
Salve a tutti!
Vi sta piacendo la storia?
Spero vivamente di sì! In caso contrario fatemi sapere con un commentino ❤️
Grazie a chiunque stia leggendo,commentando e quant'altro!
Premetto una cosa,man mano che andremo avanti con i capitoli vi saranno situazioni sempre più "disturbanti" per così dire, immagini forti e anche atti sessuali (Het,Femalslash) molto espliciti.
Detto questo vi auguro un buon week-end è un buon lavoro,per chi come me è impegnato!
Un bacio a tutti e al prossimo capitolo ❤️
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People help the people
FanfictionATTENZIONE Nella mia storia Merle Dixon non è morto. Perché? Semplicemente perché lo adoro. "Le persone si aiutano e se hai nostalgia di casa, dammi la tua mano e io la stringerò, le persone si aiutano e niente ti trascinerà verso il basso " Un t...