-Lia! Lia!- Stella mi corse incontro con il fiatone, la presi in braccio facendola roteare.
-Guarda! - tutta orgogliosa mi mostrò una lucertola morta che teneva per la coda.
-L'hai presa tu? – dissi sorridendole, annui fiera.
- Allora ti meriti un premio! Guarda che ho trovato. – le porsi una bambolina di pezza, avevo rischiato la pelle per recuperare quel giocattolo ma ne valeva la pena per veder sorridere la mia piccola cacciatrice.
Strinse forte le sue manine paffute al mio collo riempendomi di baci.
-Grazie sorellona! Però voglio venire anche io la prossima volta! – non le avrei mai permesso di uscire fuori, troppo rischioso.
- Che cosa ti ho detto? – dissi bonaria.
- Devo allenarmi a catturare gli insetti qua dentro. – disse tristemente.
- Poi quando crederò che sarai pronta potrai venire con me. – proseguii io, le presi il volto con una mano per guardarla aveva messo il broncio ma non potevo permetterle di uscire, non adesso.
- Voglio diventare una cacciatrice come te! – mi guardò con occhi sognanti, sapevo di essere la sua wonder woman.
- Per diventare una cacciatrice devi prima imparare il rispetto per madre natura, l'hai ringraziata per la lucetola come ti ho insegnato? – iniziò ad arrotolare uno dei suoi biondi riccioli tra le dita guardando a terra.
- Mi sono scordata... – le carezzai i capelli dandole un buffetto sulla guancia.
- Non preoccuparti, non è arrabbiata con te adesso. – le sorrisi e la feci scendere dalle mie braccia.
- Andiamo a ringraziarla insieme? – scosse la testa su e giù tutta contenta donandomi uno dei suoi dolci sorrisi.Aprii gli occhi e mi accorsi che era solo un sogno, uno stupido sogno.
Il buio avvolgeva la mia stanza, avevo bisogno di andare a prendere un po' d'aria, barcollando ancora insonnolita mi alzai per dirigermi a tastoni verso la porta quando sentii qualcuno muoversi nell'ambulatorio.
Mi accuattai dietro la porta estraendo il coltello dal fodero che avevo sulla gamba destra.
-Daryl.- una voce famigliare chiamò l'uomo.
- Daryl, sono Rick, svegliati! – ordinò tentando di parlare a bassa voce, l'altro bofonchiò qualcosa che non capii.
- Dobbiamo parlare di... – lasciò in sospeso l'ultima parola ma compresi ugualmente che si trattava di me.
Daryl si mise a sedere, il suo volto fu illuminato al meglio dai raggi lunari.
- Che succede? – aveva la voce ancora impastata dal sonno.
- Ha detto che potremmo rimanere, però non mi convince. – parlò dubbioso il leader del gruppo.
Non me l'aveva detto chiaramente ma si poteva ben capire che chi comandava li era lui.
-Neanche a me. – uno dei due fece un lungo sospiro.
- Ha iniziato a somministrarti la penicillina? – mi accostai ancora di più alla porta per poter udire meglio e scorgere meglio i loro volti, cigolò rumorosamente sospinta dal mio peso.
- Che è stato? – chiese Rick allarmato.
- La porta, cigola di continuo credo siano gli spifferi. – tirai un sospiro di sollievo, non dovevo farmi scorprire.
- Comunque prima di andare a dormire ha detto che inizierà a somministrarmela da domani mattina . – disse Daryl pacato.
- Dice di avere del cibo adatto per Judith. - stette in silenzio per qualche minuto, fece un gran sospiro per poi riprendere a parlare.
-Sarebbe fantastico se potessimo rimanere qui, insomma le recinzioni mi sembrano abbastanza sicure e potremmo rafforzarle ulteriormente.- Rick si posizionò vicino al fratello, in quel modo avrei potuto vederli chiaramente entrambi in faccia.
-L'unico problema è che...- Daryl terminò la frase per lui.
-...non ti convince quella ragazza.– si guardarono negli occhi e quello che mi sembrò un sorriso spuntò sul volto di entrambi.
-Non lo so, insomma a te è sembrato un normle attacco di panico? – chiese l'uomo dalla folta barba.
- Io pensavo avesse le convulsioni, epilessia hai presente? Insomma urlava e si contorceva. – scossi la testa, non avrebbero mai capito quale fosse realmente il mio problema, a meno che non glielo avessi detto io.
-Non sono convinto, secondo me c'è dell'altro e dobbiamo scoprire cosa. – "Si e come? Non vorrete mica mettervi a spiarmi razza d'idioti?" m'infastidiva sapere che volessero impicciarsi dei miei problemi.
-Come intendi fare? Non possiamo mica metterci a spiarla. – sembrò che Daryl mi avesse letto nel pensiero.
- No,però qualcuno di noi potrebbe diventarle amico, infondo è solo una ragazzina avrà diciassette o diciotto anni. – " Diciannove e non voglio amici,grazie. " Rick iniziava a starmi antipatico quasi quanto il fratello.
- Non credo sia così facile.- sentenziò sicuro.
- Perchè? – chiese l'altro sorpreso.
- Mi sorprendi sceriffo, non te ne sei accorto? – Sceriffo? Ora capivo il perchè del tanto ostinarsi ad indagare su di me, era uno sbirro, ce l'aveva nel sangue.
- Che è strana? - sul suo volto si formò un'interrogativo, non riusciva a capire.
- Non mi sembra propensa a fare nuove amicizie, credo le piaccia stare sola.- fece un garnde sbadiglio e si stroppicciò gli occhi probabilmente ancora assonnato.
-Dorme separata da tutti, quando le ho detto che avrei dormito qui stava per dare di matto, non si è presentata al nostro gruppo e si comporta da stronza con tutti. - concluse Daryl
Rimasi notevolmente sorpresa, pensai che infondo non fosse così stupido come credevo
- E tu hai capito tutto questo in una giornata?- chiese lo sceriffo incredulo.
- Non è difficile.- fece spallucce, lo disse come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo, ma ero così facile da capire?
Anche prima di tutto questo casino molta gente non capiva i miei modi di fare, Jack per scherzare mi chiamava Mr. Enigma.*
-Quindi che dovremmo fare secondo te?- continuò l'altro.
-Fratello non sono io che prendo le decisioni, il capo sei tu e spetta a te. - Rick si alzò in piedi stiracchiandosi le gambe.
-Credo che ci dormirò su, ne riparliamo domani. – si stropicciò gli occhi e fece per dirigersi verso l'uscita.
-Notte Daryl.- si girò un'ultima volta per salutarlo.
-Notte. - detto questo si buttò nuovamente sul suo giaciglio.
Decisi di vestirmi e di uscire all'esterno, il sonno era completamente andato a farsi fottere.
Indossai dei pantaloni di jeans neri, degli anfibi da motociclista e una canottierina nera.
Mi ricordai poi che le temperature avevano iniziato a scendere così presi un giacchetto e me lo misi addosso, recuperate le mi armi ero pronta per uscire.
Prima però avrei fatto un po' di casino.
-Che cazzo è tutto questo rumore. – finsi di essere ancora mezza addormentata.
Daryl non si mosse e non mi rispose.
Parlai nuovamente per farmi sentire.
-Se devi incontrarti con la fidanzatina fallo fuori, oppure fallo in silenzio. La mattina mi alzo presto per andare a caccia e la notte gradirei riposarmi. – lo vidi irrigidirsi, credeva li avessi scoperti e in effetti era così ma non dissi nulla semplicemente finsi di essere incazzata perchè ero stata svegliata da qualche rumore.
-Fanculo dormivo così bene. – il che non era assolutamente vero.
-Scusa.- mi sorprese nuovamente, non credevo conoscesse quella parola.
-Mhm.- grugnii come per dire "Fa niente" e finalmente abbandonai l'edificio per dirigermi all'esterno.
***
Non passò molto che il sole face capolino dal fitto della boscaglia.
Avevo trascorso le restanti ore notturne appolaiata sul tetto a pensare alle parole dei due uomini.
A pensare alle parole di Daryl più che altro, mi aveva letteralmente sorpreso, in una giornata era stato in grado di capire che io ero un lupo solitario.
Magari qualcun'altro avrebbe pensato semplicemente che fossi una stronza o che avessi avuto una giornata no.
Lui no, aveva capito che il mio comportamento era studiato appositamente per poter rimanere sola.
Con quei pensieri che ancora mi vagavano per la testa decisi di indire una riunione.
Scesi in fretta dal tetto per andare a cercare lo sbirro.
Si trovava all'interno della struttura, nella sala da pranzo, intento a far mangiare della marmellata alla figlia.
-Ehi Judith, guarda qui sta per arrivare un trenino carico carico di..? Marmellata di more!- la bimba scoppiò in lacrime, mi venne quasi da ridere,Rick si portò le mani al volto disperato.
-Buongiorno.- dissi cercando di richiamare la sua attenzione, qualcuno mi carezzò i capelli, mi voltai per vedere chi fosse.
-Ciao Mamma. - mi sforzai di sorriderle, non mi era facile farlo.
Mi diede un bacio sulla guancia e appena se ne fu andata mi pulii.
-Dovresti provare con del latte in polvere.- la marmellata di more era un po' aspra, purtroppo non avevamo trovato zucchero a sufficienza.
- Buongiorno. Ne avete? - io annuii seria, mi avviai all'armadietto delle scorte presi il pentolino,l'acqua e il latte in polvere.
- Ti cedo la mia porzione di biscotti, purtroppo sono duri perchè sono fatti apposta per essere conservati a lungo.- misi il pentolino sul braciere e iniziai a girare il contenuto con un cucchiaio di legno.
-Basta lasciarli un po' nel latte caldo per farli ammorbidire, non sono il massimo però per lei andranno bene. - Rick mi guardò sorpreso.
-Grazie, sei molto gentile.- feci spallucce, lo facevo per la piccola non per lui.
-Comuqnue ero venuta a chiederti se potevi radunare i tuoi nel piazzale, quando hai finito ovviamente, io sto per andare a chiamare i miei. - buttai i biscotti nel pentolino continuando a mescolare.
-Certo, che succede? - la gratitdudine fu sostituita dal sospetto.
-Voglio solo restituirvi le armi e assegnarvi i vostri compiti, insomma dovrete stare qui almeno dieci giorni giusto il tempo che serve alla ferita per rimaginarsi poi i punti potranno essere tolti,quindi sarà necessario che contribuiate anche voi.- quando i biscotti furono abbastanza mollicci misi tutto in una ciotola e la porsi a Rick che mi fece un'ulteriore cenno di ringraziamento.
- Va bene.- disse serio.
- Mi dirai poi cosa vorrai fare, se rimanere o andartene.- mi guardò negli occhi annunendo.
- Ti ringrazio, per il cibo e tutto il resto. - disse in fine.
-Figurati. - guardai la bambina che si gustava il suo latte e biscotti tutta contenta, avrei voluto prenderla in braccio.
Accantonai l'idea e senza dire altre parole mi diressi a radunare tutti gli altri.
-Gente vi voglio tutti nel piazzale esterno, mollate tutto e uscite fuori. – parlai con un tono che non ammetteva repliche, vidi Jack che tentava di darmi una mano a radunare tutti gli rivolsi uno sguardo di ringraziamento.
Mi piazzai al centro per farmi osservare ed asoltare da tutti i presenti.
-Abbiamo perso molti uomini validi durante questi mesi.- parlai ad alta voce,fiera e senza timori.
-Lo so che siete esausti per via dei turni di guarda e per le spedizioni, così ho deciso che se Rick e il suo gruppo vorranno rimanere saranno i benvenuti.- si sparse un mormoriccio generale, in molti non erano d'accordo.
-Kyle qual è il problema?- lo sentii lamentarsi riguardo al cibo.
- Come faremo per le razioni di cibo? In questi due giorni ne abbiamo sprecato più del doppio..- lo interuppi ponendo una mano a mezz'aria.
- Raddopieremo le battute di caccia e le spedizioni.- dissi seria.
-Davvero? Quindi qualcuno verrà a caccia con te.- chiese Kyle sarcastico sfidandomi con lo sguardo.
Non risposi, sapevano tutti molto bene che non amavo andare a caccia in compagnia.
-Quindi? Chi verrà con te?- il ragzzo mi si parò davanti guardandomi dritto negli occhi.
-Nessuno. – dissi gelida, lo trapassai con lo sguardo più truce che conoscessi.
-Avete sentito gente? Nessuno! Si crede forte lei, vuole andare da sola, come credi di riuscire a procurare cibo per venticiunque persone eh?! – mi stava urlando in faccia, stava decisamente oltrepassando il limite.
- Kyle smettila di fare il coglione. – pronunciai duramente, girai la faccia per continuare a parlare con gli altri ma senza rendermene conto il ragazzo era partito alla carica per buttarmi a terra, caddi sbattendo il sedere sull'asfalto per una frazione di secondi rimasi senza fiato.
Tirai un calcio che lo colpi dritto alla bocca dello stomaco, dovevo scrollarmelo di dosso quel lurido bastardo.
-Finiscila, non tollero altre stronzate da parte tua. – non era intenzionato a farla finire li, tentò nuovamente di buttarmi in terra ma mi spostai e a finire giù fu lui,risi di gusto.
Si rialzò ancor più furente, vidi rabbia cieca nei suoi occhi.
A passo spedito mi venne in contro ma Rick fu più lesto mettendosi tra noi.
Lo guardai bieco, non aveva il diritto di immischiarsi, dovevo dare una lezione a quel coglione.
-Verrà Daryl con te. - urlò lui.
- Non ne ho bisogno, ma grazie lo stesso. – dissi gelida.
- Insisto, il ragazzo ha ragione riguardo al cibo. - gli dava anche ragione, mi fece incazzare ancor di più.
-Ciò non toglie che sia un vigliacco e un bastardo dato che ha atteratto una ragazza attaccandola alle spalle. – ci guardammo dritti negli occhi, avrei dovuto accettare?
Guardai il fratello di Rick, scuro in volto, probabilmente lo stava maledicendo quanto me.
Sapevo che quella sarebbe stata la mia occasione per far crescere maggiormente la loro fiducia in me ma perchè proprio Daryl?
Il destino probabilmente si divertiva a vedermi dare di matto.
-Jack voglio che restituisci tutte le armi ai nostri ospiti e che poi assegni ad ognuno di loro un compito in base alle capacità. – parlai velocemente, intando mi avvicinai verso Kyle.
- Lui lo voglio in isolamento. – un paio di giornate al fresco lo avrebbero calmato.
- Sono stufa delle tue stronzate lo sai? Non me ne frega un cazzo che sei in astinenza da coca, fattela passare o alla prossima sei fuori.- parlai in modo tale che tutti potessero ascoltarmi, dovevano capire che c'era un limite da rispettare, chiunque avesse osato oltrepassarlo sarebbe stato fuori.
Jack seguito da altri due del nostro gruppo esegui subito i miei ordini.
-Ti ringrazio. – parlò lo sceriffo.
-Figurati, il mio secondo in comando vi affiderà i vostri compiti. – con molta fatica pronunciai le successive parole.
- Potresti chiamarmi tuo fratello per favore? – pronunciai tutt'altro che contenta,l'uomo ritornò poco dopo con "Mr. Simpatia"
- Daryl è un'abile cacciatore, sono sicuro che ti sarà più che utile. – l'altro non rispose non mi guardò, continuava a fulminare Rick con lo sguardo.
-Perfetto, vieni con me. – dissi a mal'in cuore.
Gli feci cenno di segurmi all'interno della struttura, prima di uscire a caccia avrei dovuto bendargli al meglio la ferita e fargli una puntura di penicillina.
L'idea di andare fuori con quell'idiota non mi piaceva affatto io amavo stare da sola, spcialmente in mezzo alla natura, non contando il fatto che non ci eravamo molto simpatici reciprocamente.
Arrivati all'interno iniziai a medicarlo con cura, per tutto il tragitto ne io ne lui avevamo proferito parola.
Se le giornate a caccia si prospettavano così non erano poi male.
Tentai di convincermi che non ci saremmo parlati e che sarebbe filato tutto liscio nel bosco.
Bastava comunicare solo per le cose necessarie.
- Cerca di non fare Xena li fuori o ci metterai nei guai.-
Le miei convinzioni furono immediatamente smontate, il solito coglione.
Mi convinsi a non strangolarlo pregandomi mentalmente di mantenere la calma.
Sarebbe stata dura,molto duraSpazio autrice:
Salve gente!
Scusate per l'attesa ma ero totalmente concentrata a scriver i nuovi capitoli sulle due storie che ho in corso su EFP che mi sono dimenticata di aggiornare!
Per questo stasera aggiornerò due capitoli insieme!
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo o se c'è qualcosa che non va con un commentino!
Grazie mille a chi sta seguendo a chi ha messo una stellina e a chi ha commentato.
Al prossimo capitolo!
M.
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People help the people
FanficATTENZIONE Nella mia storia Merle Dixon non è morto. Perché? Semplicemente perché lo adoro. "Le persone si aiutano e se hai nostalgia di casa, dammi la tua mano e io la stringerò, le persone si aiutano e niente ti trascinerà verso il basso " Un t...