CAPITOLO UNO

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Vorrebbe essere come la maggior parte delle persone Wendy: uno spazio bianco nei racconti inchiostrati della vita. Invece, l'inchiostro ce l'ha il padre intimandole sempre di smettere di sognare per pensare alle cose reali, alle cose importanti, a diventare grande. Ma non vuole crescere, non vuole smettere di sognare, ha bisogno della sua immaginazione e delle avventure, non della realtà, triste e lugubre. Perché diventare grande è un problema che le attenaglia la mente, perché crescere per lei è qualcosa di brutto, perché crescendo perderebbe la spensieratezza che è la caratteristica di ogni bambino, perché lei vuole continuare a giocare con i fratellini più piccoli, a raccontar loro storie e favelle sui pirati, non vuole cambiare casa, non vuole sposarsi, vuole limitarsi alla sua giovane età, ad essere bambina, vuole rimanere una frase e non estendersi ad un romanzo. "Quanti conti amari potrebbe chiedere la vita?" Lei non lo sa, ha solo la sensazione che non ci sia il prezzo sullo scontrino del suo conto. Ha paura delle difficoltà che potrebbe incontrare, di perdere quella felicità che tanto riempie la sua vita e le sue giornate. Non può più immaginare nuovi mondi, le mille avventure dei suoi protagonisti immaginari ed inventati, non può più giocare alla principessa che si lascia salvare dal principe dopo aver sconfitto il male. E non può e non vuole lasciare tutto ciò, perdere tutto questo per andare incontro a mille difficoltà, forse anche più, senza sapere se riuscirà mai a superarle, senza sapere come poterle superare e soprattutto subire dalla vita molte cose che neanche, in un incubo, riuscirle a pensare. Il solo pensiero di crescere le fa male, le si crea una fitta al cuore, ha troppo da lasciare e niente di concreto da ottenere. Eppure, sa bene che il tempo passa per tutti, e, prima o poi arriverà quel momento in cui lei crescerà, voglia o non voglia; in fin dei conti, il marinaio che lega le funi per comporre un nodo non si preoccupa certo del dolore che queste possono provare mentre le stringe. E così il destino, lega le vite delle persone, incurante del dolore di queste, forse per uno scopo più alto: ancorare la barca del mondo. Ma nonostante tutto, nonostante capisca che prima o poi il suo timore diventerà realtà perdendo tutto ciò che ha più a cuore, comincia ad odiare il destino per averle recato questa afflizione, e abbandona la notte che copre con un manto ombroso e oscuro le luci della città, la luna argentea come contorno della notte sfumando la brezza notturna e guarda le stelle, con una in particolare la quale brilla più delle altre, quasi a farsi notare e pavoneggiarsi della sua luminosità, e guardando tutto questo panorama fantastico, si lascia cullare dal dio del sonno con un solo pensiero: NON VOGLIO CRESCERE!

L'AMORE NON HA LIMITI ( #Wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora