Sono le 3am. L'autobus si è fermato in un autogrill vicino la costa. Abbiamo dormito per circa 5 orette. «Senti ho un'idea. Entriamo nell'autogrill: Io distraggo il cassiere e tu prendi qualcosa da mangiare.». «Luke lo sai ch..» mi tappa la bocca e mi fa scendere. Entriamo nell'autogrill. Luke si dirige alla cassa facendomi l'occhiolino. «Volevo chiederle... Per andare alle Channel Islands devo prendere per forza il traghetto?!» gli chiede. Okay, nel frattempo focalizzo delle tavolette di cioccolata accanto a me. Se le prendo così mi vedrà, mentre se... Se faccio finta di cadere... «Ahi!» dico, buttandomi a terra e appoggiandomi sul ripiano dove c'è la cioccolata. La prendo e la metto dentro la giacca. «Elizabeth tutto okay?» chiede Luke, e il cassiere continua «È la sua fidanzata?». Perché non si fa i fatti suoi?! «Mi scusi ora dobbiamo andare, grazie per le informazioni». Appena usciti, Luke mi chiede so fossi caduto veramente. Ovvio che no! «Mi sono informato. Il traghetto per andare alle isole costa un po' troppo» mi informa a sua volta. Ironica dico «Cosa vorresti fare? Prendere quella barca laggiù in fondo e nuotare da te?». Lui mi lancia uno sguardo esclamando «Come facevi a saperlo?!». No vabbè. Va verso la barca, spingendola a riva. Mi fa segno di salire ed io faccio come mi dice. Appena siamo in acqua a circa 4 metri dalla riva, sento Luke lamentarsi «Ma come faccio..» «Luke? C'è qualche problema?» gli chiedo io. «Come si accende il motor.. EEEEEEEE». Tutto d'un tratto la barca va a tutta velocità a destra e sinistra, ma dirigendosi verso le Channel Islands. «Lukeee così voliamo!!» «Di quanto sta andando veloce siamo arrivati» urla lui. «Al 3 tuffati in acqua. 1...2...» Prima di tuffarsi butta gli zaini a riva. «3!». Mi tuffo. L'acqua gelida. I miei respiri profondi. I suoi occhi. Nuotiamo verso riva. Appena tocco la sabbia mi rassicuro. Anche l'adrenalina che avevo pian piano si disperde in risate. «Tutto okay?» chiede interessato ed io rispondo con un 'si". Alle mie spalle c'è un castello enorme, in pietra, antico. «Anche se siamo tutti bagnati, entriamo. Ora che alle 3.30am non c'è nessuno. Bisogna arrampicarsi e scavalcare.». Questa cosa di correre, scavalcare e arrampicarsi mi sta iniziando a piacere. Tra poco ci sarà l'alba. Ci arrampichiamo: Fortunatamente le pietre erano ben strutturate per dei ragazzi che si vogliono cimentare in un avventura. Arrivati nel terrazzo, ci sono degli scalini che conducono alla torre più alta. Da essa si ha una visuale bellissima dal luogo; il vento fra i capelli, il rumore delle onde che si infrangono a riva. Mi siedo su un muretto in bilico e anche Luke. «Spesso non riusciamo a capire il valore di una cosa» dice lui fissando un punto nel vuoto. Continua «Quando non le abbiamo gliene diamo tanto. Quando le abbiamo, il valore è poco. Quando le perdiamo, gli diamo un valore inestimabile.Cosa ti sta insegnando questo viaggio?». «Che la vita è una sola. A te?» gli domando anch'io. «Mi sta insegnando a dare un valore alto a ciò che ho adesso». «E cos'hai adesso?» gli chiedo osservando il sole in un'alba magnifica. «Te.». Alzo la testa e gli rivolgo uno sguardo. Gli prendo la mano e la stringo nella mia. «Sei l'hobbit più dolce del mondo». «Andiamo Elizabeth!» dice sorridendo e continua «E tu sei l'elfa più stronza del mondo!». Restiamo qualche oretta a fissare il cielo. Solo quando ci accorgiamo che sono le 6am riscendiamo in spiaggia. «Sai come si fa un castello di sabbia?» chiedo a Luke, impaziente. «No. Ma suppongo sia facile» ammette. Prende un mucchietto di sabbia e lo sovrappone su un altro mucchietto. «Ehm... No. Non è facile», si corregge. «Questa è la prova inconfutabile che nessuno di noi è mai stato in una spiaggia!» noto io. Lui mi guarda e si limita a ridere. Dopo tanto impegno, ne esce fuori un non so che... Sembra un ammasso di sabbia senza un senso logico, ma in realtà ci abbiamo messo tanto impegno. «Senti, io voglio andarmene. Intrufoliamoci in un traghetto» propongo. «Forse ho una cattiva influenza su di te, sai Elizabeth?!» esclama interrogativo lui. Ci avviciniamo al traghetto che sta per ripartire. «Elizabeth. Qualunque cosa dovesse accadere, tu...» non lo lascio finire e continuo io la frase «...corri!». mi avvicino alla pedana per oltrepassarlo. Luke, avvicinandosi alla riva urla, in modo che tutti potessero sentirlo, «UN DELFINO! PROPRIO LÌ!!». Tutti i passeggeri si sporgono, persino il vigilantes va a guardare: Sono tutti distratti e si crea una confusione incredibile. Luke sale velocemente e dopo un poco il traghetto parte per l'altra riva. Appena scesi domando «Senti, delfino, abbiamo ancora 47$. Cosa facciamo di bello?». «Parapendio». «E dove?» gli chiedo. «Lassù.» dice, indicandomi il picco di un monte. Ma come ci arriviamo?! Oh. Certo. A piedi. Intanto riempiamo le bottigliette d'acqua in una fontana qua vicino e poi ci incamminiamo verso la cima. I raggi che ci colpiscono la testa. Da un'ora. Ed io tra poco svengo. «Scusa» dice Luke. «Di cosa?» rispondo invece io, fermandomi come lui. «Ma devo.. Sai com'è.. Devo fare la pipì» dice già sbottonandosi. Mi giro dicendo «Si tranquillo. Sto avendo le allucinazioni... Prima mi è sembrato di vedere tipo un lama lassù». «Un giorno ti farò curare, te lo prometto» dice sbuffando in modo ironico. Mi sorpassa indicandomi la strada. Appena arriviamo in cima, c'è un percorso fai da te. Il primo paracadute non lo paghi, i secondo e tutti gli altri invece sì. E nemmeno il percorso paghi. Gli altri invece, quelli più lunghi e ricchi, costano. «Allora.. Blu è per aprire il paracadute. Ricordalo Elizabeth. Comunque prendiamo un solo paracadute» spiega lui. Aspetta, che?! Gli domando come e lui mi risponde «Semplice. Legando la mia vita con la tua e stringendo la corda bene con questi gavettoni. Poi le imbracature personal le metti da te». Mi appoggio a lui, in modo che il mio fianco combaciasse con il suo e che potesse stringere le corde. «Pronta?!». «Ma se ci schiantiamo?!». «Almeno moriamo entrambi».
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Ti andrebbe di vivere?
Fiksi RemajaElizabeth, una ragazza che frequenta il quarto anno di college, desidera tanto un avventura ed è in cerca di se stessa. La vita che fa non le piace, vedere continuamente le stesse persone la delude e ha un ragazzo che non le da abbastanza attenzioni...