Avevo undici anni quando lo vidi dal vivo per la prima volta. Era una calda notte di giugno ed ero in vacanza con la mia famiglia adottiva. Ero sveglia perché soffrivo di insonnia, quando non mi sentii bene quindi decisi di alzarmi. Sentii una turbolenza nell'aria, e in un batter d'occhio caddi a terra. La testa mi faceva davvero molto male. Provai a rialzarmi e mi avvicinai al bagno, mi inginocchiai difronte alla toilet e vomitai, mentre un sapore acido mi pervadeva la bocca. Appena mi fui sistemata, sentii di nuovo quella strana turbolenza nell'aria, poi un rombo sommesso, anche se molto lieve. Veniva da fuori casa. Con tutto il coraggio di cui disponevo uscii e vidi una luce azzurrognola che veniva dal parco di fronte. Mi avviai verso il suo centro. Quello che vidi fu alquanto strano: un'astronave spaziale. Avrei urlato e sarei scappata, ma la paura mi fermava totalmente. Vidi aprirsi un portellone. Pensai subito che sarebbero scesi degli alieni o chissà che, invece no, scese un uomo. Un uomo dall'aspetto familiare. Si avvicinò e aprì la bocca per parlare, ma io sputai fuori:- VI PREGO NON FATEMI DEL MALE NON HO FATTO MAI NIENTE DI MALE IN TUTTA LA MIA VITA VI...-. Una vocina mi interruppe:-Maestro, dove siamo?-. Era un ragazzino pressapoco della mia età. Sapevo di averlo già visto.
-Anakin?- dissi:- Ti chiami così, vero?-
-Si, come fai a saperlo?-
-Ti ho visto...in un sogno...-
Ecco, qui dobbiamo fare un salto nel passato: da qualche a settimana a quel giorno, tutte le notti io facevo lo stesso sogno. Sognavo un ragazzino, Anakin per l'appunto, che correva in un prato verdissimo, insieme a me. Io e lui parlavamo e giocavamo assieme, e in ogni sogno lo conoscevo sempre di più. Durante questi sogni lui mi parlava di certi "Jedi" e "Sith" che a quanto pare avevano un grande controllo di qualcosa detto "Forza". Anakin in ogni sogno mi ripeteva:-La Forza è attorno a noi, copre ogni distanza. Solo chi decide di ignorare la paura, l'odio ed anche l'amore, allora sarà degno di essere chiamato Jedi.- e queste parole ogni volta mi riempivano di orgoglio nell'avere un amico così speciale. Ma poi l'ultimo sogno si trasformò in un incubo: stavamo giocando ad acchiapparella quando Anakin iniziò a stare male, e non so come, si alzò in aria e iniziando a crescere in età, fino a che non si ritrovò con un'armatura completamente nera, tutto in pochissimi secondi. Durante la trasformazione, urlava:-Christie! Aiutami, ti prego!- e allungava le mani verso di me, ma per quanto io mi allungassi, qualcosa trascinava Anakin indietro. L'ultima cosa che vidi prima che lui scomparisse nel bagliore rosso, furono i suoi occhi. Da azzurri che erano, diventarono rossi come il fuoco. Da quei suoi fantastici occhi, cadde una lacrima che finì sul mio volto e poi... mi svegliai.
/
-Christie? Sei tu? Davvero?- e sul suo viso comparve un sorriso che non vedevo da tanto tempo. Gli corsi incontro, con la felicità nel petto.
-Lo sai che pensavo di essere impazzita per via dell'ultimo sogno?-
-Ti posso assicurare che quello che hai visto e sentito non accadrà mai-.
Lui mi abbracciò e io ricambiai. Era lì, con me, tra le mie braccia.
Si rivolse al suo maestro:-Maestro, lei è Christie, la ragazzina del sogno di cui ti parlavo. Christie, lui è Obi-Wan Kenobi, il mio maestro.-
-Piacere.- dissi, allungando una mano verso di lui, ma ricevetti solo uno sguardo confuso. Quindi guardai Anakin in segno di spiegazione e lui disse:-Ci si saluta e basta.- Mi fece un occhiolino. Ricambiai in segno d'intesa. Poi Obi-Wan mi spiegò il perché della loro "visita": stavano cercando nuovi Padawan da addestrare, principalmente di altre galassie e avevano percepito una grande concentrazione della Forza dentro... me.
-Va bene.- dissi ad Obi-Wan:- Quindi cosa dovrei fare per farmi addestrare?-
-Devi venire con noi. Lo so, è una scelta difficile: restare qui su questo pianeta o partire con noi... per sempre.- Io ero stupita, non sapevo che dire. -Lo so, hai una famiglia e magari non...- il maestro non fece in tempo a finire di parlare che io lo abbracciai. Lui mi abbracciò a sua volta. Una sensazione strana mi pervase: mi sentivo come se lui mi avesse circondata non con due, ma con quattro braccia. Mi sentivo protetta.
Ero piccola, avventata, sconsiderata, ma una vocina dentro di me mi disse di andare.
-Ve bene, ci metto solo due secondi.- poi rivolgendomi ad Anakin dissi:- Anie, mi vuoi accompagnare dentro a fare e valigie?- lui guardò il Maestro, che fece cenno di sì. Allora lui mi corse incontro e facemmo a gara per arrivare a casa. Ancora non sapevo che quello sarebbe stato un nostro rituale. Entrammo dentro:- Anakin fai piano!- gli dissi. Stava iniziando a toccare ogni cosa. Gli dissi di entrare in camera mia. Presi uno zaino e ci misi dentro un paio di cose: il mio mp3, un paio di cuffie un libro e qualche paio di pantaloni e di magliette. Ad un certo punto mi girai e vidi Anakin con in testa un paio di mie mutande. Mi guardò e mi disse:- Non trovo che questo cappello sia proprio utile...-
Dopo avergli spiegato che noi, sulla Terra avevamo molte più cose di loro, presi carta e penna e scrissi un biglietto d'addio alla mia "famiglia". Uscimmo di corsa da casa ed Anakin mi disse:- Se pronta?- lui salì sul portellone e mi tese una mano. Io mi voltai indietro a vedere per l'ultima volta il pianeta Terra e dissi:- Come mai prima d'ora!-CIAO RAGAZZI!
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Se avete consigli scrivete nei commenti!Grazie mille e alla prossima!!!
STAI LEGGENDO
Our Wrong Choices ∆ Anakin Skywalker (ITA)
Fanfic{OC} {Leggeri non-sense} (Raga ma che trashate scrivevo?) Dove ogni giorno, ogni respiro, ogni passo è una scelta. ____ Started: 01/07/2016 Finished: 09/08/2017