É incredibile come ci sia tanto da raccontare di un qualcosa durato quanto la vita di una farfalla; mi meraviglia il fatto che raccontare di te mi piaccia e mi metta di buon umore subito dopo, come l'idea di lasciare qualcosa di noi sulle pagine di un "libro" che mai ti sogneresti di leggere.
Perché tu sei così. Non ami che ti si parli del passato, quasi ti innervosisce.
Tu non ti sogneresti nemmeno di aprire la prima pagina e scoprire cose che non ti ho mai potuto dire, se non quando ti rivolevo nei miei giorni, quando tutto mi era più difficile e l'idea di oltrepassarti era vagamente lontana.
Forse è questo che siamo; una farfalla.
Così giovani e pieni di vita, durati troppo poco, troppo poco per far si che tu potessi innamorarti di me. Siamo stati una farfalla; una farfalla bellissima, piena di colori, piena di vita, che cercava di battere le ipotesi di chiunque. "Tanto non dura molto"
E fu la fine. Quella bellissima farfalla morì, ancor prima di provare a volare, prendere e spiccare il volo, scoprire luoghi nuovi per poi morire dolcemente su un petalo di rosa.
È così che siamo morti. Ancor prima di provarci.
E nella mia testa, da sempre le medesime domande."Chissà come sarebbe andata."
Forse non poteva essere nulla, per questo non lo è stato, per questo siamo finiti ancor prima di iniziare, per questo la nostra luce si è spenta ancor prima di splendere, di brillare.
Siamo stati tutto ciò che ho sempre voluto, tutto ciò che ancora aspetto. Ma che lo aspetto in un'altra persona.
Una persona che non arriva mai, una persona he probabilmente neanche voglio avere a fianco.
Se non ci sei tu, non sarà mai la stessa cosa.
E so perfettamente che dovrei smettere di parlare di te, smettere di ricordarci.
Dovrei smetterla e ripeto la stessa cosa anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora.Mi manchi e non posso più dimostrartelo.
Come quella volta che venni a citofonarti a casa perché mi mancavi e avevo voglia di vederti.
Era ottobre, l'aria non era ancora abbastanza gelida, quel giorno indossai una canottiera comoda e portai con me la felpa nera che tanto odi.
Quella mattina stavo andando al romics, a dirti la verità non avevo molta voglia di andarci, tanto che pianificai il giorno prima un modo per venirti a trovare.
Erano due settimane che non ti sentivo, ed i giorni senza te non erano poi così colorati.
Come ho ripetuto diverse volte, di cazzate ne ho fatte tante, ma per te forse fin troppe, forse nemmeno lo meritavi. È che io preferisco dimostrarle le cose, non mi piace dire a parole ciò che sento, ho bisogno di dimostrarlo, ho bisogno di farti sapere con i gesti quanto ho bisogno di te è quanto contava per me averti nella mia vita.Ricordo che quel giorno anche il cielo era triste e cupo, ed io avevo solo voglia di tornarmene a casa.
Quella mattina presi il treno per raggiungere l'evento, perché non avevo il passaggio in macchina; con me c'era una delle mie amiche, che si accorse del mio malumore.
«Che hai?»
«No, nulla. È che questo treno si fermerà sotto casa sua ed io in quel momento non so se reggeró.»
«Ci sei mai andata?»
«No. So solo il nome della fermata.»
Proseguimmo senza dire una parola, ascoltando la musica.
Io l'alzai un po' di più arrivando al massimo quando il treno stava per raggiungere te. Non volevo sentir nulla che includesse te, che parlasse di te.
Non volevo averti nella testa quel giorno, non volevo perché sapevo benissimo di combinarne una delle mie.Arivammo a destinazione e iniziammo il nostro giro.
«Ti vedo un po' moscia oggi.»
«eh..»
«Vuoi andare da lui?»
Al suono di quelle parole alzai lo sguardo.
Non potevo crederci. "Andare da lui."
Ma si, si che volevo venire da te, si che lo volevo. Era ciò che avevo pianificato la sera prima, era ciò che pianificavo da oggi ed aspettavo solo quell'evento per farlo.
Le emozioni di quel giorno le ricordo perfettamente, tanto che sto scrivendo tutto ciò con la stessa forza che ci misi nel venirti a prendere, pigiando la tastiera con più pressione del solito.In quel momento sorrisi, iniziando a correre a più non posso, per cercare di prendere il primo treno che passava, aspettare quella fottuta fermata, una sola fermata mi separava da te, tre minuti mi separavano dalla persona che volevo più di ogni altra cosa.
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Caro Diario, ti racconto di lui.
RomanceCerte cose, certe persone, ti restano addosso. Come un profumo. Arrivano, mettono in subbuglio il nostro cuore, formano qualche crepa e poi se ne vanno. Ma non del tutto. Alcune persone ti restano dentro, incastrati fra cuore e costole, le senti den...