My heroes

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Avevo ormai perso la cognizione del tempo. Quanto tempo era passato? Uno, due giorni? 
Il mio lupo continuava a darmi forza, ad incitarmi, ma io non riuscivo più a provare niente. Tutto quello che sentivo era il dolore delle catene conficcate nella pelle e la nostalgia di Kyle. Mi aveva lasciata qui, da sola, non mi aveva creduto, non mi aveva dato fiducia, ma non avevo mai sentito un amore così profondo, una devozione così radicata. Da quando mi ero trasformata lo sentivo, sentivo questo sentimento e sentivo che anche lui provava lo stesso. Era strano, ma verso di lui non provavo rabbia, solo verso mio padre, o quello che credevo essere mio padre. Lo avrei finito con le mie mani. Sentivo il mio lupo reclamare la sua vita. 

Ero cambiata. Mi sentivo più forte, più viva, potente.

E Benjamin, quanto mi mancava la sua tenera voce, la sua maturità nel parlare. Mi mancava sia il suo lato bambino, sia il suo lato adulto. Era speciale non volevo perderlo.

Con quei sentimenti forti che mi laceravano il cuore a metà cercai di strappare le catene ma appena le toccavo, le mie mani prendevano a bruciare e io gridavo di dolore. Le punte in argento uscivano appena dal tessuto lacerato.

Dopo ore ed ore sentii dei passi rimbombare sulle pareti della caverna. Tre figure si trovarono presto di fronte a me. Due di queste erano sicuramente donne, una piuttosto robusta e bassa, l'altra alta e magra; la terza figura sembrava un bambino..ma non poteva essere..

"Jordan, J-Jordan sei t-tu?"disse una voce tremante stringendo per le spalle il bambino. Era Dorothy. Il bambino doveva quindi essere Benjamin.

"B-Benjamin! Oh, Benjamin..c-cosa.." la mia voce era un sussurro flebile. 

"Oh, cara! Riposate la voce! Come vi hanno ridotto? Tre giorni, tre giorni senza acqua e cibo! E Kyle..Kyle.."

"K-Kyle ha fatto b-bene..s-se non si fida di me è meglio che m-mi lasci qui.." ormai mi ero arresa a questa realtà.

"J-Jordan..i-io ti credo! Siamo qui per liberarti!"questa volta parlò Benjamin con voce rotta, forse stava piangendo silenziosamente.

"No, K-Kyle si infurierebbe! I-io n-non.."

"Deve dimostrare la sua innocenza, signora! Non può stare qui per sempre, presto le verranno meno le forze. Deve mangiare, bere, riposare e poi dovrà affrontarlo! La prego, ci lasci tentare."

Ero distrutta. Preferivo essere libera dalle catene e dal dolore lancinante o essere ripudiata e disprezzata da Kyle per essere fuggita..e forse non solo da lui, ma da tutto il branco? 

Devi liberarti. Pensa a Kyle, alla tua innocenza! Deve sapere.. Continuava a ripetere il mio lupo. Non riuscii più a trattenermi e così parlai di nuovo, spinta dal dolore.

"V-vi prego l-liberatemi." e mi sfogai tramite un pianto liberatorio.

Dorothy si abbassò e non appena mise le mani sulle catene strinse i denti e provò a tirare con più forza che poteva. Ma le mani le bruciavano.

"Oh, povera..Jordan è..è argento! -disse in un verso stridulo, poi continuò verso l'altra donna- presto Amelia, aiutami!"

La donna si chinò e insieme a Dorothy cercò di strappare le catene. Ma Amelia era giovane, tirò un urlo acuto e potente e vidi i suoi occhi brillare di un giallo sfavillante nell'oscurità.

"Dorothy, non ce la faremo mai!" disse stremata dopo il terzo tentativo.

"Lasciate fare a me -disse Benjamin- i-io non mi sono ancora trasformato, giusto? Perciò non dovrei avere problemi con l'argento."

"B-Benjamin, no! -dissi convinta- se invece l'argento avesse effetto? N-non te lo lascio fare!"

"Jordan..ha ragione, è l'unica possibilità..è l'unico in questo branco a non essersi trasformato, è il primo dopo cento anni che entra nel branco! Kyle non si fida facilmente, non ha mai ammesso nessuno."

SHELTER |MAKING my own JUSTICE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora