Which way?

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KYLE'S POV

Mi svegliai avvinghiato a Jordan, a quei capelli rosso fuoco, a quegli occhi verde boscaglia, a quella pelle chiara di luna, a quelle labbra rosee e dolci e non potei fare a meno di inspirare a pieni polmoni il suo essere, il suo profumo inconfondibile, riconducibile soltanto a lei, lei fra un milione, lei fra un miliardo e più di persone, no, di stelle perché lei..lei risplendeva di suo, era calda, irresistibile anche se accerchiata dalle tenebre più oscure. Lei era la mia  piccola Jordan, la mia stella polare che nei mari in tempesta mi indicava la retta via, lei era il mio sole che mi offriva ogni giorno la vita, lei era la più magnifica costellazione mai esistita che faceva sognare persino i più realisti.

Avevo un compito impellente da sbrigare, ma non l'avrei lasciata sola. Chi poteva aver fatto qualcosa di simile a lei, proprio a lei? Era un modo o un mezzo per arrivare a me? Per arrivare al mio cuore e strapparlo via dal petto? Volevano ferire lei per far vacillare me?

I segni sul collo erano ormai spariti. A testimoniare il loro passaggio era la flebile ombra giallognola che avevano lasciato.

Dovevo svegliarla e sarebbe stato un bene se l'avessi ridestata bruscamente, senza una parola di troppo, così che sarebbe stato più facile per tutti e due dividersi e non riunirsi per un lungo tempo.

JORDAN'S POV

"Svegliati, Jordan! Jordan.." 

Aprii lentamente gli occhi, sbattendoli più volte, a causa della forte luce che entrava dalla finestra. Kyle era in piedi, in fondo al letto, e mi guardava come in attesa di una reazione, forse di una mia parola, vista l'impossibilità di parlare fino alla sera prima.

"Buongiorno, Alpha." dissi con voce fredda che parve lontana persino alle mie orecchie.

Lui fece per aprire bocca, ma si interruppe e cominciò a frugare nel mio armadio. Poi si girò e mi gettò in faccia un vestito verde, molto simile a quello che indossavo il primo giorno sull'isola. 

Avevo dormito parecchio e quando mi alzai dal letto fui ridestata dal torpore. Avevo ancora indosso un vestito.

"Va a vestirti."

"Perché?" chiesi dubbiosa.

"Beh..non so..vuoi per caso andare in giro nuda?" rispose lui acido.

"Potrei restare qui e non dover andare in giro, no?" volevo sapere cosa aveva in mente, era cambiato dal giorno prima..non il carattere, quello lo poteva benissimo aver modificato perché sapeva che anche io lo avrei fatto. No, sembrava arrabbiato e questo lo si percepiva dai suoi occhi, dai movimenti della sua mascella.

"Vuoi restare qui, da sola, come una sprovveduta dopo quello che ti è successo ieri, Jordan?" 

Rinfacciarmi ciò che aveva fatto proprio Elija, suo fratello, facendola sembrare colpa mia mi mandò in bestia. Non ero certo stata io ad indurlo a quel gesto e non per mia volontà ero rimasta sola.

"Sai che ti dico, Kyle? Sei solo un presuntuoso, un egoista, metti sempre ciò a cui tieni di più in prima linea e delle altre cose te ne freghi! Ma, prima o poi, arriverà il momento in cui tutto il resto si romperà, tutto ciò a cui tenevi ma davi poca importanza, poco rispetto e allora ti volterai verso ciò che hai perso e lo rimpiangerai amaramente. Ne sarai distrutto, sembrerà che tutto il modo cada a pezzi sopra il tuo cuore già scheggiato, che ogni persona, ogni cosa sulla terra ricordi lei o lui o l'oggetto più prezioso, importante che avevi ma che non hai saputo mantenere ed apprezzare.
Metti in prima linea il branco e quando io ho bisogno di te, per una singola volta, tu non ci sei e poi mi rinfacci di essere stata sola e imprudente! Come dovrei fare a perdonarti, come?"

SHELTER |MAKING my own JUSTICE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora