Mi ridestai scossa da qualche brivido di freddo. Cercai di girarmi pensando di essere tra le lenzuola, ma due braccia poderose che mi stringevano ad un petto muscoloso mi impedivano ogni sorta di movimento. E improvvisamente ricordai, ricordai tutto.. il lupo nero, la luna, la sua trasformazione..
Era un lupo mannaro.
Spalancai gli occhi spaventata. Mi stava portando via da casa, eravamo ancora nel bosco. Sentivo una fitta dolorosa alla tempia dove mi aveva colpito quella roccia. Sfiorai il punto d'impatto ma non c'era alcuna ferita. Com'era possibile? Quanto tempo era passato? Cinque, dieci minuti? Avevo sbattuto forte, doveva essere rimasto almeno un graffio!
Cercai di divincolarmi e solo a quel punto il lupo -che era preso a scrutare l'orizzonte- si accorse del mio risveglio. Mi rivolse un sorriso caldo che scosse qualcosa dentro di me.
Non riuscivo a formulare parole di senso compiuto. Ero -letteralmente- a bocca aperta. Era tutto così surreale!
Il lupo scostò lo sguardo da me e si fermò. Dopo pochi secondi sopraggiunse una..una fata. Aveva capelli bianchi come la neve e occhi verdi come uno smeraldo luccicante. Portava un lungo abito verde abbinato al colore dei suoi occhi che le lasciava scoperti i piedi nudi, ampio e tempestato di foglie che sembravano ancora attaccate ai rami degli alberi per quanto paressero brillanti e vive. Fluttuava nell'aria in modo aggraziato a pochi centimetri dal suolo grazie a due ali trasparenti che sbattevano ad ogni suo comando.
Esibizionista pensai. Ormai mi ero abituata a cose strane. Chissà ora tirava fuori un po di polvere e..
"L'hai portato? Come ti avevo chiesto?"
Non ci credo..
La fata estrasse da una piega del suo vestito una polvere violetta e la porse in un gesto elegante, con la sua mano candida, al lupo.
Lui la prese con foga.
"Non possiamo rimanere qui un minuto di più. Siamo vicini al branco nemico. Potrebbero sopraggiungere e coglierci impreparati -disse più a se stesso che ad altri, poi si rivolse a me- da sveglia ci sarai solo d'intralcio."
Cercai di divincolarmi. Cosa voleva fare? Uccidermi? Con della polvere? Maledette fate complottatrici e ingannatrici, con la vostra finta grazia e benevolenza!
Mi avvicinò la sua mano piena di polvere viola e soffiò sussurrando uno 'scusa'.
Ah prima mi uccidi e poi invochi il perdono degli dei? Che persona spregevole, altezzosa.. Ma non riuscì a completare la mia sfilza di insulti che gli occhi presero a bruciarmi e si fecero sempre più pesanti. Mi portai le mani agli occhi ma in un secondo ero svenuta, di nuovo.
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Quando aprii gli occhi vidi, vidi quella brutta puttana che aveva complottato per la mia morte! Un momento, non ero morta! O forse quello era il paradiso e lei era morta con me?
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SHELTER |MAKING my own JUSTICE|
Hombres Lobo"Che dire..hai imparato molto da Kyle in questi giorni. Mi chiedo solamente: anche tu come lui non mantieni mai le promesse?" Era identico al dipinto, con quel ghigno sempre stampato in faccia. Era addossato alla parete sinistra, parzialmente in omb...