sequel

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Pov's Clove
É notte. Sono intorno ad un falò in spiaggia. Dopo la mia morte mi sono risvegliata in luogo completamente nuovo. Non so dirvi se é il paradiso né come ci sono arrivata.
Non sono sola attorno al falò. Dopo che mi sono ritrovata qui la ragazzina del distretto undici, mi ha aiutato a capire e mi ha ascoltata.
«Mi chiamo Rue, e tu?» mi ha chiesto dopo che sono scoppiata a piangere ricordandomi perché mi trovavo lì
«Clove» dico singhiozzando
«Stai tranquilla Clove. Qui sei al sicuro» e mi ha abbracciata. Non riesco a capacitarmi di come Rue mi abbia perdonata: uno dei nostri l'ha uccisa. E adesso mi trovo intorno a fuoco a guardare i volti dei tributi morti della 74° edizione degli hunger Games ridere e chiacchierare tra loro come se non fosse successo nulla. Io sono seduta tra Rue e Marvel ma non parlo. Sto bene qua, sono felice ma non posso smettere di pensare a Cato.
Se non é ancora qui probabilmente ha vinto. Si rifarà una vita, troverà un'altra ragazza, si sposeranno, avranno dei figli. Il solo pensiero mi fa salire le lacrime agli occhi così decido di fare una passeggiata.
«Stai bene?» mi chiede Marvel evidentemente turbato
«No... Non sto bene» rispondo e mi allontano.
Mentre passeggio sulla riva del mare non faccio altro che pensare a Cato. Mi sento malissimo. Cado a terra e scoppio a piangere. Abbraccio le gambe con le braccia e nascondo il viso tra le ginocchia. Quando sento il mio nome sussulto. Alzo lo sguardo e mi alzo, guardandomi intorno per vedere da chi proviene la voce.
«Clove? Sei tu?» mi volto dietro e vedo Cato a circa dieci metri da me
«C-cato?» chiedo confusa. Non so se sia veramente lui, l'ho sognato tante di quelle volte. Ma, dentro di me, qualcosa mi dice che é davvedo lui, é davvero Cato. Mi corre incontro e faccio lo stesso e un secondo dopo sono tra le sue braccia. Sono proprio come me le ricordo: forti e possenti. E affondo il viso nel suo petto.
Lui mi prende in braccio e posa le nostre due fronti
«Cato... Tu... Tu sei qui» dico incredula
Piengendo dice «Si, sono qui. E non andrò da nessun'altra parte».

Sono pronto. La mia piccola Cassie cammina sul tappeto rosso e sparge petali di rosa. Quando arriva mi abbasso e le dico
«Sei bellissima tesoro»
«Grazie papà»
Quando alzo lo sguardo Clove avanza verso di me, camminando sui petali. Indossa un vestito semplice che le arruva fino ai piedi e uno strascico molto lungo. Quando é arrivata davanti a me, si gira e da il buché a Rue, e mi rivolge lo sguardo.
Dopo che ci dichiarano marito e moglie le poggio la mano sulla guancia e la bacio.
Le dico le ultime parole che nella nostra precedente vita ha sentito per l'ultima volta«Clove, per favore resta con me» ma, al contrario di quella volta, ottengo una risposta
«Per sempre.»

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