Aprì gli occhi e mi alzai che erano le 10:41; mi stiracchiai un po' le braccia, e, sistemandomi la maglia, un po' sgualcita accesi la lampada per fare un po' di luce. Sistemai il letto, come ieri, e scesi, decisa ad essere più stronza possibile. Però poi, mi balenò in testa Michelangelo e mi morsi il labbro inferiore, indecisa. Con lui sarei riuscita ad essere cattiva? Ne dubitavo fortemente, ma poi scuotei il capo per riprendermi, ormai avevo deciso, dovevo andarmene. Dovevo solo stare alla larga da Mikey.
Mi sedetti sul divano, accanto a Leonardo e Donatello, che mi salutarono per poi tornare ai loro argomenti. Io, sospirai, ignorando il dolore al fianco, che era meno insistente di ieri e guardai il soffitto, non degnandoli di uno sguardo. Dovevo andarmene e lo avrei fatto oggi stesso; era la scelta più giusta. Ma ogni volta mi tornava in mente Michelangelo, ed io, puntualmente lo scacciavo via. Quello non era il mio posto.
-Buon giorno!- esultò Mikey, arrivando dalla cucina e avvicinandosi a me, con un sorriso. Ottimo, pensai. -Ti va di ballare?- mi chiese euforico, trascinandomi al centro della stanza, senza che io potessi dire niente, e lasciandomi interdetta. Accese la radio, iniziando a fare mosse da hip hop dance, mentre io rimasi, ferma in piedi, impalata ed in lieve imbarazzo. Anche, se dovevo ammettere che era davvero bravo. Sentì gli occhi di Leo e Donnie su di me, ed iniziai ad essere a disagio. Che dovevo fare? Non mi piaceva essere osservata, mi metteva ansia.
-Dai! Balla con me!- mi supplicò Mikey, fermandosi e tendendomi la mano, con un enorme sorriso
-No. Non so ballare.- dissi, feci per allontanarmi, ma lui iniziò a fare qualcosa che non mi sarei mai, e poi mai aspettata; gli occhi dolci. Ci rimasi di sasso, erano bellissimi, ma mi ripresi guardando altrove, cercando di svignarmela
-Cos'è, hai paura di un ballo?- domandò Raph, stuzzicandomi, era appena arrivato dal dojo, e sorrideva sghembo
-Ah-Ah- risi ironica, osservandolo truce e ringhiando, innervosita. Ma Mikey mi arrivò dinanzi, facendomi smettere di colpo -Che c'è?- chiesi, sbuffando e incrociando le braccia al petto, voltando lo sguardo per non rimanere intrappolata nei suoi occhi
-Ti insegno io!- affermò sorridendo, lasciandomi disorientata per un attimo
-No.- risposi, avviandomi verso il divano. Ballare era bello, ma non volevo imparare, e poi, non con tutti quegli sguardi addosso. Mi ripresi un attimo, scettica, stavo dimenticando l'obbiettivo principale; andarmene. Sbuffai, ma ad un tratto sentì dei passi farsi sempre più vicino, e mi voltai incuriosita, drizzando le orecchie.
-Ehi!- esultò una voce femminile, era una ragazza con i capelli arancioni, legati in una coda e con due occhi azzurri; indossava una maglia gialla a maniche corte, dei pantaloncini di jeans ed un paio di stivali neri, insieme a lei c'era un ragazzo, dagli occhi e capelli neri, sorrideva ma notai che gli mancavano dei denti.
-Ciao, April!- la salutò Donnie, alzandosi e avviandosi verso di lei, imitato dagli altri, io invece restai seduta, limitandomi ad ascoltare.
-Come state?- chiese la ragazza, gentile.
-Bene, tu?- domandò Leonardo mentre Raph parlava con il ragazzo, che avevo capito si chiamasse Casey.
-E questa splendida ragazza da dove salta fuori?- domandò quest'ultimo, avvicinandosi a me con un sorriso ed uno sguardo sexy, che mi disgustò
-Io non te lo consiglio.- affermò Raphael, per avvertirlo, ma lui non gli diede retta.
-Piacere, Casey Jones.- disse, facendo il fico, sedendosi accanto a me e posandomi un braccio intorno alla schiena. Io, ringhiai innervosita, poi presi quel braccio con la mia coda, scaraventandolo a terra
-Non dire che non ti avevo avvertito.- commentò, sbuffando il rosso, aiutando l'amico ad alzarsi, mentre gli altri si avvicinarono ridendo
-Lascia perdere Casey, fa così con tutte. Comunque piacere, sono April O'Neal.- si presentò, allungando la mano, ma io le ringhiai contro, indispettita, incrociando le braccia al petto, lasciandola sorpresa. -Ma tu.. Hai una coda?- domandò, poi incredula, dimenticandosi del mio comportamento di prima
-Anche le orecchie, comunque.- affermai, mentre Leonardo iniziò a raccontarle tutto, facendomi innervosire. Raccontare di me a degli sconosciuti, senza il mio permesso? Sbuffai, voltando lo sguardo, ma poi ghignai; era il momento di essere cattiva, me ne sarei andata. Incrociai gli occhi di Splinter che si stava avvicinando a noi.
-Figlioli, l'allenamento.- rimproverò, calmo mentre loro sussultarono, colpevoli di essersene dimenticati
-Scusa, Sensei ma sono arrivati i nostri amici e ci siamo persi in chiacchiere.- si giustificò Leo, mentre io roteai gli occhi al cielo, sospirando scocciata da tutte quelle moine
-Mayumi cosa ne diresti di assistere?- domandò il topo, fissandomi un po' indispettito dal mio comportamento. Meglio, così mi avrebbe cacciato.
-Nah, passo.- disse indifferente, ma lui sbatté il bastone contro il terreno, facendomi sussultare
-Potresti comportarti meglio, infondo so che sei gentile e lo sai anche tu. Noi vogliamo solo aiutarti.- rimproverò serio, osservandomi. A volte sapeva incutere davvero timore
-Beh, io non ho chiesto l'aiuto di un topo e di quattro, inutili tartarughe mutanti!- sbottai alzandomi; per essere un roditore era davvero alto, mentre notai che si erano tutti irrigiditi per come mi ero rivolta a lui. Dovevo preoccuparmi?
-Mayumi! Non tollero che tratti in questo modo i miei figli e me, nella mia casa.- tuonò adirato
-Ottimo! Allora, me ne vado.- proclamai, ghignando e voltandomi, ma qualcuno mi attaccò. Per fortuna, riuscì agilmente a schivare l'attacco, saltando, nonostante la ferita. Aterrai velocemente, china con le ginocchia ruotate verso l'esterno, iniziando a ringhiare minacciosa verso Raph, colui che mi aveva attaccato, ma la fitta di dolore si fece sempre più forte e, guardando, notai che si era riaperta, ricominciando a sanguinare.
-Raphael! Perché l'hai attaccata?- urlò Splinter, severo
-Ma papà, lei..- cercò di giustificarsi, poi voltò lo sguardo verso di me, osservandomi minaccioso e serrando i pugni. Sbuffò e chinò il capo, colpevole, serrando i denti, mentre ringhiava furioso.
-No. Va bene, così. Da oggi in poi, siamo nemici.- affermai truce, alzandomi, piano. -E non è una bella notizia per voi, soprattutto ora che so dove abitate.. Chissà cosa dirà Shredder quando lo saprà.- esclamai ridendo, poi mi feci seria e corsi verso il dojo per prendere le mie cose.
Appena misi lo zaino in spalle, mi ritrovai circondata. Sentivo la ferita bruciare, come se stesse andando a fuoco, ma non mi importava, sfoderai la katana dallo zaino. Pronta a tutto pur di andarmene.
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I'm falling apart. I need help. I need you.. please.
FanfictionIn una normale serata Newyorchese, una ragazza con un passato tormentoso alle spalle farà un incontro inaspettato con quattro tartarughe mutanti, una delle quali la colpirà profondamente ma sarà solo una cotta o ne uscirà fuori qualcosa di più?