Shopping

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Mi alzai che era mezzogiorno e mi andai a sedere sul divano, trovando Michelangelo che giocava alla console, e, che mi chiese se volevo giocare con lui, ma feci no col capo.
-Non so giocare.- risposi, mettendomi a gambe incrociate, lui però mi diede comunque il joystick, mentre mi spiegò come funzionasse, sorrisi lievemente, ed iniziammo a giocare. Dovevo ammetterlo, era davvero divertente.
-Ehi!- salutò Leonardo, sedendosi accanto a me -Chi sta vincendo?- domandò, guardando lo schermo
-Io!- esultò Mikey, sbuffai, ma poi risi. Era così tenero.
-Non vorrei rovinarti la festa, ma dovresti cucinare il pranzo.- gli ricordò il rosso, tornato dal suo allenamento contro il suo sacco da Box.
-Uffi.. Proprio ora che ci stavamo divertendo.- borbottò alzandosi, mettendo in pausa e recandosi in cucina. Continuai a fissarlo, felice, mentre si destreggiava nell'ambito culinario, ma una voce mi fece ridestare e mi voltai verso il leader.
-Ti va di fare una partita?- domandò gentile l'azzurro, io feci spallucce mentre la mia coda si muoveva, piano, a destra a sinistra. Lui, allora prese il joystick, mentre Raph si mise seduto, per guardare.
Rimasi soddisfatta, ero riuscita a sconfiggerlo alla play, e non potei che ridere, vedendolo borbottare, sconsolato
-Ti sei fatto battere da una principiante, Fearless.- lo canzonò il rosso, mentre l'azzurro controbatteva. Notando la litigata non potei trattenermi, abbandonandomi alle risate.
-E' pronto!- affermò la voce gioiosa di Mikey e tutti si radunarono a mangiare. Anche se io rimasi, come sempre in disparte, preferendo il silenzio, mentre loro parlavano e ridevano. Mi rasserenerò, il fatto che mi ignorassero, forse avevano capito che bisognava darmi tempo, e sorrisi, più tranquilla.
Dopo pranzo, andai, di nuovo a sedermi sul divano, mentre i ragazzi andarono ad allenarsi nel dojo. Così mi distesi, ad ascoltare canzoni con il telefono, che mi aveva, di nuovo prestato Mikey, in attesa dell'arrivo di April, che non tardò e, dopo ci recammo in vari negozi, in compagnia di Casey.

-Ma tu non ti stanchi mai?- le domandai, dopo essere usciti dall'ennesimo negozio. Era da un'ora che facevamo avanti indietro, ed io ero leggermente stufa.
-Non ti piace proprio fare shopping, eh?- rise Casey, che teneva alcune buste, ma neanche lui era felice di essere lì. Come non biasimarlo? In piena estate, poi, e con quel caldo, chi poteva resistere?
-E' noioso.- sbuffai, tenendo tre buste; avevo comprato poche cose; una felpa lunga, nera, una maglia, a maniche corte, arancione, lunga; due paia di jeans corti, ed un vestitino blu, con una maglia aperta, a maniche lunghe, grigia. Poche, in confronto ad April. In realtà a me bastava solo una felpa ed un jeans, ma lei mi aveva costretto a prendere qualcos'altro.
-Forza, non siate così lamentosi. Un'altro negozio è basta, promesso.- disse, entrando in un negozio di scarpe, ed io ringhiai, irritata
-Calmati piccola.- affermò Casey, ridendo, io lo fissai truce, mentre la mia coda saettava su e giù, facendolo sussultare. Osservai i passanti, mentre alcuni mi fissarono straniti, ma poi tornarono a farsi gli affari loro. Avevo sempre notato, e apprezzato, il fatto che le persone di New York ritenessero normali ogni tipo di stranezza, forse, più perché avevano sempre fretta di andare da qualche parte, e, quindi preferivano lasciar perdere gli altri e quello che facevano.
-Lo farei, se lei non avesse detto quella frase almeno cinque volte a questa parte.- sospirai, cercando di tranquillizzarmi, ed entrando nel negozio, seguita dal ragazzo -E non chiamarmi più piccola!- lo minacciai, mentre intravidi April che mi fece segno di avvicinarmi, per provarmi delle scarpe. Sbuffai, andandole in contro e, cercando qualcosa che poteva interessarmi e, per mia fortuna, prima che si intromettesse April, trovai un paio di scarpe nike da ginnastica, fucsia e bianche.

Arrivai alla tana, e mi sedetti di botto, sfinita, appoggiando la testa sullo schienale e lasciando le buste accanto al divano. April, invece andò nel laboratorio a parlare con Donnie di chissà cosa, mentre Casey l'aspettava, con una ventina di buste in mano.
-Ben tornata!- mi salutò Mikey, sedendosi accanto a me, io gli sorrisi, felice di vederlo.
-Tieni, e grazie.- sussurrai, osservando il soffitto e porgendogli il telefono che mi aveva prestato stamani
-Prego, puoi usarlo quanto vuoi.- affermò, facendomi l'occhiolino. Arrossii lievemente, ma, poi tornai a fissare il soffitto
-Non mi serve più, April mi ha costretto a comprarne uno tutto mio.- dissi, facendoglielo vedere. Era verde acqua, un Samsung Galxy J1 ace. Mentre la suddetta si avvicinò, con le braccia incrociate.
-E così che mi ringrazi?- scherzò, lei. -Infondo, così potremmo massaggiarci da brave amiche. Sappi che puoi sempre contare su di me.- affermò sorridendomi, infatti mi aveva memorizzato sia il suo numero che quello di Casey, e, sinceramente, non vedevo l'ora di provare. Ero curiosa di vedere com'era mandare SMS.
-Grazie mille.- dissi, sorridendole, mentre lei se ne andò verso l'uscita, insieme a Casey, che mi salutò con un cenno del capo, avendo le mani occupate.
-Aspetta, ti do il mio numero, ed anche quello dei miei fratelli!- affermò Mikey, ridendo; armeggiando col mio telefono. Sembrava capirci più di me, ma io avrei imparato col tempo; la pazienza è la virtù dei forti, infondo.
-Okay.- dissi indifferente, mentre lo osservavo di sottecchi
-Ti piacerebbe uscire fuori, stasera?- mi domandò, poi, porgendomelo
-Okay!- esclamai, alzandomi euforica. Ma poi, mi calmai, distogliendo lo sguardo, in lieve imbarazzo.
-Ottimo! Vado a preparare la cena, e dopo usciamo. Ma non dirlo a nessuno.- disse, sussurrando le ultime parole, mettendo un dito davanti alla bocca, ma sempre sorridendo. Poi si alzò, e andò a cucinare.

I'm falling apart. I need help. I need you.. please.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora