Aprì gli occhi, ritrovandomi nel laboratorio di Donatello. Mi alzai, issandomi sulle braccia e, notando Michelangelo, dormire sul mio addome, sorrisi, intenerita, accarezzandogli la testa con il braccio destro, fasciato; visto che l'altro era attaccato ad una flebo, ed anche perché ero mancina, ed usavo maggiormente quello. Alzai la maglia per studiare le mie ferite, ma ero bendata ovunque, quasi come una mummia. Volsi il mio sguardo verso il computer, che mostrava l'ora; mezzanotte passata, e mi rimisi distesa, non volendo svegliare Mikey, ma continuando ad accarezzargli la testa.
-Ben svegliata.- sussurrò Donnie, entrando, con un sorriso, seguito dagli altri, compresi Casey ed April, e rimasi un po' sorpresa, chiedendomi come mai fossero lì. -Hai dormito per quattro giorni, sai?- rise piano, mentre controllava i miei parametri vitali. Rimasi strabiliata, con questo avevo superato il mio record standard; che di solito era dormire fino a mezzogiorno, l'una.
-Perché mi avete salvata?- domandai seria, con voce roca, non capendo ancora per quale motivo lo avessero fatto.
-Perché non hai rivelato la nostra posizione a Shredder?- chiese di rimando, Leonardo, sorridendo
-Beh.. Non potevo. Dopo tutto quello che avevate fatto per me, era il minimo.- dissi, come se fosse ovvio, indifferente, anche se ero molto dispiaciuta per quello che gli avevo fatto, ma non volevo darlo a vedere. Mi ricordai delle mie intenzioni iniziali, prima di essere catturata, e presi un profondo respiro. Meritavano delle scuse.
-Mhm.. Oh, ti sei svegliata finalmente!- esultò Mikey, un po' assonnato, ridendo. Gli rivolsi un piccolo sorriso. Decisa a chiedere perdono, e poi me ne sarei andata, ero ancora convinta che quello non fosse il mio posto.
-Io..- sussurrai, mettendomi seduta e chinando il capo, colpevole. Sentivo i loro occhi su di me, ed io ebbi un attacco di panico, ma poi sospirai, facendomi coraggio e levandomi, per una volta la mia maschera di cupa freddezza. Per una volta, concessi a me attesa il diritto di essere debole.
-Vi chiedo scusa per ciò che ho fatto. Avevo paura e ho preferito agire d'istinto. E solo che.. Non mi è mai capitato di essere tratta così.. Non so perché, ma mi avete trattato bene, ed io ho avuto così paura di fidarmi. Pensavo fosse tutto un inganno. Lo so che non mi perdonerete, ma sentivo di dovervi almeno questo; delle scuse. Ed eccole qua. Mi dispiace. Se dovete punirvi, lo accetterò con consapevolezza.- ammisi, non osando alzare lo sguardo. Mi aspettavo qualsiasi cosa, come uno schiaffo o un pugno, ma non Splinter, che mi posò, dolcemente una mano, sulla spalla. Alzai il capo, stupita; guardandolo sorridermi.
-Ti perdoniamo. Capita a tutti di preferire scappare, invece che affrontare i propri timori. Ed il fatto che tu sappia dire scusa, non è una cosa da niente, sai? Dimostra che hai capito i tuoi sbagli. E stai tranquilla, nessuno, qui ti punirà.- mi disse, accarezzandomi i capelli, mentre guardai gli altri che mi sorrisero, per farmi capire che non ce l'avevano con me, e mi sentì più sollevata, mentre venni avvolta da un forte abbraccio da parte di Mikey. Mi sentì così in imbarazzo, ma anche estremamente felice.
-Che bello! Significa che resti?- mi chiese lui, continuando ad abbracciarmi, io feci una smorfia di dolore, ma poi un sorriso forzato, comparve sul mio volto, per quell'inaspettato, ma piacevole gesto di affetto.
-Beh.. No. Insomma, questo non è il mio posto. E poi, dopo quello che vi ho fatto...- dissi a fatica, Mikey non mi stringeva troppo, ma le ferite si facevano sentire un po', anche se mi piaceva quel contatto. Per fortuna mi lasciò andare, e potei riprendere fiato, però mi si strinse il cuore per come mi guardava; era così triste alla notizia che non sarei rimasta.
-Certo che puoi rimanere, sempre se vuoi. - disse Splinter, accarezzandomi i capelli. Io rimasi un po' in imbarazzo, ma poi se ne andò a meditare, e gli altri tornarono ai loro doveri. Restarono solo April, il genio e Raph.
-Per fortuna, il mutageno nel tuo sangue, ha un fattore rigenerante invidiabile. Guarirai in pochi giorni.- disse Donnie, sorridendo, e tornando al suo computer.
Rimasi interdetta e, un po' imbarazzata, vedendo che mi sorridevano tutti, o quasi. Raph mi fissava truce, appoggiato al muro, con le braccia incrociate.
-Mayumi cosa ne diresti, se domani andiamo a fare shopping? Non puoi restare sempre con gli stessi vestiti.- disse ad un tratto April, sedendosi sulla sedia, dove prima c'era Mikey.
-No.- risposi busca, ma poi me ne pentì, anche se non lo feci apposta, era più, per abitudine
-Se è una questione di soldi non preoccuparti, pago io. Per me è un piacere, soprattutto perché, amo fare compere!- April, provò ancora, ad interagire con me, e mi sentì di nuovo tutti gli occhi addosso, era un qualcosa che non sopportavo categoricamente. Avevo capito le sue intenzioni, voleva farmi sentire una di loro; voleva, forse, essere mia amica.
-No. Insomma, ho una coda e delle orecchie da gatto, cosa pensi dirà la gente, vedendomi?- feci ancora, sbuffando, per poi dannarmi. Anche se avevo ragione, mi stavo di nuovo comportando male, ma non lo facevo di proposito, era una specie di tattica di difesa, che avevo imparato a mostrare negli anni. E poi, non avevo mai fatto shopping e si preannunciava una giornata di noia, per non parlare del fatto che non volevo assolutamente che lei spendesse i suoi soldi, per una come me.
-Beh, per le orecchie e la coda basterà dire che stai facendo un Cosplay. Sei proprio sicura di non volermi fare compagnia?- chiese, facendomi l'occhiolino, ed io sospirai, capendo che non mi avrebbe lasciato andare finché non avrei accettato. Non sapevo di preciso cosa fosse un Cosplay, ma, infondo, dopo quello che le avevo fatto, il minimo era accettare.
-D'accordo.- dissi, sforzando un sorriso, che mi riuscì male, ma pazienza. Lei esultò, facendomi l'okay, con il pollice verso l'alto, e poi se ne andò, salutandomi con la mano, diretta in soggiorno.
Mi scappò un sorriso che si mutò in una smorfia, quando Raph, sbuffò, andandosene chissà dove. Dovevo parlargli e chiarirmi, o mi avrebbe odiato a vita. Feci per alzarmi, ma Donnie mi bloccò.
-Cosa? Non me ne vado, tranquillo. Starò qui, finché non guarirò, contento dottore? Ma almeno dammi la liberà condizionata.- ironizzai, guardandolo con sufficienza.
-Allora, okay. Ma non sforzarti.- mi consigliò, togliendomi quei tubicini attaccati al mio braccio. Io sbuffai, mentre, il genio tornò al suo lavoro.
Uscì di lì, e notai Michelangelo destreggiarsi in cucina, mentre preparava delle pizze. Sorrisi, ma mi incamminai alla ricerca di Raphael, dovevo parlargli, anche se avrei preferito andare da Mikey, mentre intravidi April, insieme a Leo e Casey, parlare sul divano, che guardavano, chissà cosa in televisione. Non vedendo Raph, andai nel dojo sperando di trovarlo lì e così fu.
Si stava allenando. Feci spallucce e, andai dal mio zaino, fissandolo di sottecchi, mentre frugavo lì dentro.
-Che c'è?- mi domandò brusco, smettendo di fare flessioni
-Niente.- risposi indifferente. Anche se mi aspettavo una sfuriata da parte sua. Che mi avesse già perdonata? No, impossibile.
-Guarda che ti tengo d'occhio.- minacciò serio. Appunto, pensai, prendendo un elastico, e legandomi i capelli, anche se, così si notavano di più le orecchie da gatto.
-Lo so, che non mi perdonerai così facilmente, e ti capisco. Non ti fidi. Ma quando dico che mi dispiace, sono sincera.- dissi, mordendomi il labbro inferiore, tentennando e, chinando le orecchie, mentre la mia coda si afflosciò, abbassandosi, piano.
-Ti credo, e in parte ti perdono. Infondo, non hai rivelato la nostra posizione a Shredder. Ma ti tengo d'occhio, perché hai ragione; non mi fido. Come hai detto tu, va meritata.- mi disse, tornando ai suoi esercizi
-Capisco.. E sono d'accordo.- risposi andandomene da Mikey, e sedendomi su una sedia
-Ciao!- esultò, vedendomi, mentre versava del pomodoro sull'impasto -Ti piace la pizza?- mi chiese, sorridendomi.
-Non lo so. Non l'ho mai assaggiata.- gli risposi, mentre ci raggiunse April
-Fidati, è buonissima!- mi disse lui, ridendo, e salutando la ragazza appena arrivata, con la mano
-Devi sapere che Mikey è un ottimo cuoco.- mi spiegò, sedendosi accanto a me -Soprattutto, amante di pizza!- disse ancora, ridendo
-Che guardano quelli?- le chiesi, invece io, indicando i due, seduti sul divano, con un movimento del capo.
-Eroi Spaziali. E' il programma preferito di Leo.- mi spiegò Mikey sorridendo, e tirando fuori dal forno la pizza pronta e mettendo dentro quella che stava preparando prima -Assaggia.- mi disse, porgendomene una fetta fumante, lo fissai titubante, ma alla fine la presi, mangiandola.
-Oh, è buona!- esclamai, gustandomela, mentre Mikey mi sorrise, contento
-Se vuoi posso fartela con i tuoi gusti preferiti!- affermò, mentre prendeva altra farina. Notai che aveva preparato quattro pizze, quindi, pensai che erano per ognuno di noi
-Mhm.. Con patatine e wrustel, se puoi.- dissi, dopo averci pensato su. Adoravo le patatine fritte, le avevo assaggiate, e lo stesso per i wrustel, era stato tempo fa, ma era bastato, per amarle a vita.
-Certo!- affermò, facendomi l'occhiolino, mentre iniziò a prepararla ed a parlare del più e del meno con noi due. Non potei non pensare a come fosse gentile e, tremendamente carino.
Dopo cena, April e Casey se ne andarono, mentre Mikey continuava a parlarmi, euforico; entrambi seduti sul divano, insieme ai suoi fratelli. Poi, però me ne andai in camera, vogliosa di dormire e distendendomi sul letto, slegandomi i capelli, e addormentandomi, continuando a pensare ai suoi occhi azzurri e al suo sorriso.
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I'm falling apart. I need help. I need you.. please.
FanfictionIn una normale serata Newyorchese, una ragazza con un passato tormentoso alle spalle farà un incontro inaspettato con quattro tartarughe mutanti, una delle quali la colpirà profondamente ma sarà solo una cotta o ne uscirà fuori qualcosa di più?