Honey Lower si stava incamminando verso la sua nuova scuola. Si era appena trasferita per colpa del lavoro dei suoi genitori, dicendo così addio a tutti i suoi vecchi amici e a suo fratello Lee. Lui aveva deciso di restare a New York con il suo coinquilino e compagno: Frank... però si era ripromesso di chiamarla appena possibile.
Il leggero e fresco vento primaverile scombinava i suoi capelli corvini non troppo lunghi e faceva inumidire i suoi occhi color grigio acciaio.
Una volta arrivata davanti all'edificio la prima cosa che provò fu un gran senzo di vuoto. Fuori c'erano pochissime persone, come biasimarle... era ancora presto, ma Honey doveva ritirare l'orario scolastico e l'uniforme.Certo che i suoi genitori avevano scelto un brutto periodo per trasferirsi... era il venticinque marzo, ciò comportava mettersi a pari passo con il programma del nuovo liceo.
Lei entrò, sotto le occhiate dei pochi alunni presenti. Quando raggiunse la segreteria venne accolta da una signora sulla cinquantina, abbastanza cicciotella e con gli occhiali sul naso.
"Buongiorno. Lei deve essere Honey Lower, mh?"
Chiese la donna, prendendo un foglio ed una scatola bianca e rossa da sotto la scrivania.
"Sì"
Rispose semplicemente, prendendo il foglio in mano: l'orario delle lezioni. Lo osservò con attenzione, era nella sezione 4C ed aveva l'armadietto 112 la cui combinazione era: 9473
"Nella scatola c'è l'uniforme. Successivamente, te me daremo un'altra per il periodo estivo. Puoi cambiarti lì"
La segretaria indicò una porta per poi prestare la sua attenzione a degli opuscoli sul tavolo.
Honey andò a cambiarsi d'abito. Ciò che doveva indossare non era tanto male: consisteva in una camicia bianca con sopra un gilet nero ed una cravatta rossa e bianca. La gonna era nera ed abbastanza corta, di quel colore erano anche le parigine e le scarpe.
La ragazza si guardò allo specchio, accarezzò con le dita la cravatta e la gonna poi ridacchió.
"Sembro una studente di Hogwarts"
Quando uscì la vecchia signora era in compagnia di un alunno. Alto e magro dai capelli castani e lunghi fin sotto le spalle e gli occhi verdi. Indossava l'uniforme maschile che era uguale a quella femminile, solo che al posto della gonna e le lunghe calze aveva un pantalone.
"Lui è Simon Davis, va nella tua stessa classe. Si occupererà di farti visitare la scuola"
Neanche il tempo di dire una parola che la segretaria li cacciò via con la scusa dell'ora tarda.
"Bene... tu sei?"
Chiese Simon guardandola negli occhi e continuando a camminare.
"Lower. Honey Lower"
Lei sorrise e mise il foglio con l'orario nella borsa a tracolla bianca che aveva portato.
"Allora... nella parte destra del corridoio, sia a questo piano che a quello superiore, ci sono i laboratori. Quello di chimica, letteratura ed arte sono a questo piano. Quello di musica e fotografia si trovano al piano di sopra... nella parte sinistra tutte le classi."
Spiegò lui gesticolando con le mani e guardando ogni tanto Honey in modo da capire se lei avesse capito o meno.
"Al primo piano ci sono le quarte e le quinte mentre al secondo piano le prime, le seconde e le terze"
Raggiunsero la mensa, un enorme spazio con una ventina di tavoli che avrebbero potuto ospitare trenta persone l'uno e la palestra: una sala da dove pendevano corde da una parte del soffitto. Sembrava un campo da basket con, però, la rete al centro.
Si sentì la campanella suonare, annunciando l'inizio delle lezioni.
Il duo si dirige in classe dopo aver preso i libri dagli armadietti. Tutti i banchi erano occupati tranne uno che stava tra Simon ed una ragazza giapponese.
Quando Honey si sedette la studentessa accanto a lei si presentò.
"Tu sei la ragazza nuova, vero? Io sono Junko Jumãtsu, per gli amici JJ"
Disse con un sorriso, allungando il braccio in modo che Honey potesse prenderle la mano.
La ragazza aveva i capelli tinti di un bel color rosso scuro portati corti fino alle spalle, lisci, con una adorabile frangetta. Gli occhi a mandorla castani e che esprimevano allegria. La prima impressione che ebbe di Junko fu molto positiva. La sua felicità era contagiosa.
Le lezioni passarono molto velocemente. Honey si accorse che, per fortuna, non era affatto indietro con il programma di matematica, fisica e psicologia.
Adesso dovevano andare a mensa, era già l'ora di pranzo.
Furono gli ultimi ad uscire dalla classe, Junko non trovava i suoi appunti e quindi rimasero per un pò a cercarli.Quando arrivarono a mensa quella era già strapiena. La mora si guardò in torno, stupita da tanta vitalità; c'erano gruppi di studenti che parlavano e ridevano ed altri che mangiavano tranquilli ma quasi tutti erano impegnati in delle conversazioni.
Honey si fermò a guardare un tavolo posto all'estrema destra della sala, una decina di persone che stava seduta in maniera scomposta sul tavolo tra cui una studentessa che parlava con un ragazzo.Lei aveva i capelli neri come la pece, non riusciva a vedere il colore degli occhi da quella distanza, ma la cosa che attirarono maggiormente la mora furono le labbra a cuore e la pelle pallida... senza imperfezionioltre al fatto che non indossava la divisa.
Quando Simon e Junko notarono che Honey fissava quel determinato tavolo le misero le mani sugli occhi."Non devi mai guardare verso quel tavolo!"
Disse Simon trascinando la povera moretta verso un tavolo vuoto.
"Già! Quelli sono dei brutti tipi! Comandano su tutta la scuola ed il loro capo è terribile!"
Aggiunse Junko, annuendo con forza per poi prendere un vassoio pieno di quello che avrebbe dovuto essere cibo.
"Il loro capo?"
Chiese Honey, visibilmente confusa. Stavano parlando di un gruppo di studenti come se fossero i componenti di una gang.
"Sì, la ragazza senza uniforme"
Lei passò, nonostante gli avvertimenti, l'ora di pranzo a guardare verso la ragazza senza uniforme.
Quando ebbe finito di mangiare andò nel bagno comune, aprì la porta e si ritrovo davanti tre dei ragazzi seduti a quel tavolo.
"Devi piantarla di guardare la nostra postazione"
Disse uno avvicinandosi, quando lei fece per uscire venne afferrata per un polso.
"Sì... è fastidioso"
Venne sbattuta contro il muro, non riuscendo a reggersi sulle gambe per lo spavento scivolò contro la parete ritrovandosi col sedere per terra.
Non poteva scappare.
Era circondata.
Non doveva guardare verso di loro! Perché lo aveva fatto?
I suoi pensieri vennero interrotti dalla porta, che si aprì.
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Spring Days || Lesbian
Roman d'amourHoney si è appena trasferita: nuova città, nuovi amici, nuova scuola. I suoi nuovi compagni le dicono fin da subito di non avvicinarsi ad Honey Mulder, un soggetto considerato da molti assai pericoloso. Ma Honey decide di andare oltre le apparenze...