Capitolo 3

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Harriet fu la prima ad uscire dall'edificio scolastico. Saltò in sella alla sua motocicletta bianca e raggiunse l'appartamento che condivideva con Carey. Finalmente a casa. Non sopportava dover andare a scuola, non tanto per le lezioni... ma per la gente che ci andava. Pieno di gente che non faceva altro che evitarla e quando si avvicinava con fare innocuo ad un altro essere vivente si mettevano a fare come un branco di passerotti che sentono lo sparo di un fucile, allarmandosi. In quel momento ripensò all'avvenimento di quel pomeriggio.

"Perché ho aiutato la tipa del bagno? Non so neanche il suo nome. Era per non mettere nei guai quegli idioti. Io non faccio beneficenza"

Si disse mentre portava la moto nell'apposito box dietro al condominio... ed era vero. Aveva smesso di essere cara e buona tempo prima, ed ora tutti la rispettavano... o meglio: la temevano. D'altro canto il margine tra le due cose è molto poco. No?

Fece per prendere l'ascensore ma un avviso annunciava a caratteri cubitali: apparecchio fuori servizio. Si prega di usare le scale.
Perfetto. Ora doveva farsi anche sei rampe di scale a piedi.

Quando fu davanti alla porta suonò il campanello. Era il suo coinquilino oggi a tenere le chiavi, loro non avevano mai preso in considerazione di farne un duplicato... o forse erano troppo pigri per farlo.

"Alla buon ora, principessa"

La schernì Carey, ridacchiando. Harriet gli lanciò la borsa a tracolla dove conservava i quaderni, lui la prese al volo.

"Prendimi una birra dal frigo..."

Ordinò lei, sedendosi sul divano. L'appartamento era piccolino aveva: un bagno, una camera da letto, una cucina ed un salotto. Ma non era male... ci vivevano bene. Dopo un paio di minuti Carey arrivò in salotto con due birre in mano, la mora ne prese una e la stappó.

"Fra un paio d'ore ho il turno al bar..."

Rimasero in silenzio per una decina di minuti, a bere quando Harriet ruppe il silenzio.

"Come si chiama la nuova alunna? Quella coi capelli neri... bassina. Della
4C"

Lui parve rifletterci un secondo. Poi rispose.

"Honey Lower. Si è trasferita da New York"

Lower... un suo grande amico, Frank, era fidanzato con un certo Lee Lower. A New York. Non poteva essere solo una coincidenza? Era da verificare.

Carey si alzò, andando a gettare le bottiglie ormai vuote della birra. Harriet ghignó.

"Perché me lo chiedi?"

Domandò il suo coinquilino, sospirando rassegnato. La mora fece una finta faccia innocente, sbattendo le ciglia. Questo gesto faceva innervosire Carey e di conseguenza divertire Harriet.

"Curiosità."

Rispose semplicemente alzandosi dal divano, tolse la giacca, la sciarpa e la canottiera (girandosi di spalle) si tolse il reggiseno per poi indossare di nuovo l'indumento.

"È il tuo prossimo bersaglio, vero?"

Carey non era un ingenuo. Capiva subito quando lei aveva qualcosa in mente.

"Forse... tu procurati più informazioni possibili sul suo conto"

La loro amicizia era molto vantaggiosa. Avevano stretto un legame quando andavano in primo liceo, quando Harriet cambiò il suo modo di essere lui cominciò a scrivere su dei quaderni tutte le informazioni compromettenti su ogni singolo studente. Lui le passava informazioni e lei gli faceva qualche piccolo favore. Però andavano d'accordo... aiutandosi a vicenda avevano sviluppato quel rapporto di amicizia.

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