Capitolo 11

1.2K 62 6
                                    

Una volta parcheggiata la moto, le due entrarono nel condominio e salirono le scale fino all'appartamento di Harriet.
Era più ordinato del solito, avevano fatto le pulizie giusto ieri.
Honey guardò un po' in giro.
Lo spazio non era tanto ma... quel posto le piaceva. Sembrava vissuto nonostante avessero riordinato e nell'aria aleggiava un leggero profumo di agrumi.
Il detersivo, probabilmente.

Harriet gettò la propria giacca sul divano, non prima di aver tolto la collana regalatole da Honey.
Andarono alla camera che la maggiore e Carey condividevano.
Due letti erano separati da un comodino. Una scrivania, piena di fogli scarabocchiati e penne, era situata in un angolo.
Il gigantesco armadio invece era posto accanto alla finestra.
Questa stanza era decisamente meno ordinata del soggiorno. Alcuni vestiti erano sparsi per terra, compreso un reggiseno ed un paio di boxer impigliati alla lampada presente sul comodino.
Alcuni libri erano caduti da una mensola ed avevano trovato posto sul pavimento di parquet.

Harriet prese da sotto uno dei due letti una chitarra, sigillata nell'apposito contenitore.

"Se vuoi possiamo andare"

Suggerì lei, sistemandosi i capelli con una mano.
Honey non voleva davvero andarsene.
Le piaceva quel clima vissuto che aveva l'appartamento. Nonostante fosse ordinato aveva un non sò che di particolare 

"No. Restiamo qui"

La maggiore sorrise e porse la collana alla più piccola.

"Mettimelo"

Sussurrò Harriet, allungando la mano verso la compagna.
L'altra fece come le era stato detto e la abbracciò.
Le sue braccia stringevano il corpo di Harriet e la stessa cosa faceva l'altra con Honey.

La maggiore non ricordava l'ultima volta che aveva ricevuto un abbraccio così... caloroso.
Trasudava affetto.

"Harriet. Cosa sono io per te?"

Domandò la moretta, con il volto seppellito tra i corti capelli di Harriet.

"Tu cosa vuoi essere?"

Chiese a sua volta la giovane interpellata.
Nessuna delle due aveva voglia di staccarsi dall'altra.
I due corpi volevano e dovevano stare vicini.

"Tutto. Voglio essere tutto"

Honey, inaspettatamente, si mise a piangere.
Strinse tra le braccia il corpo dell'altra ragazza, più forte di prima, e lasciò scorrere le lacrime.
Non sapeva perché tutto ad un tratto avesse preso a singhiozzare così furiosamente sulla spalla di Harriet...
Forse temeva in un possibile rifiuto.

"E allora sarai tutto"

La maggiore si avvicinò al volto di Honey e la baciò sulle labbra.
Una mano sulla sua nuca e l'altra che le sfiorava la guancia, mentre la più piccola teneva le braccia legate dietro al collo della compagna.

Quando si allontanarono l'una dall'altra, Honey, cercò di alleggerire l'atmosfera.

"Quindi tu... suoni la chitarra?"

Chiese, sedendosi sul letto da cui precedentemente Harriet aveva estratto lo strumento.
L'altra rise e si mise accanto a lei, togliendo lo strumento dalla custodia.

"Non proprio. Diciamo che ogni tanto mi piace suonare un po'"

"Allora suona per me"

Harriet cominciò ad accordare la chitarra, mentre la più piccola la osservava.
Lei sembrava bellissima qualsiasi cosa facesse.
Sempre concentrata al massimo per raggiungere i propri obiettivi.
I primi tempi, quando facevano quelle strane ripetizioni di matematica, Harriet dimostrava la sua determinazione e si impegnava per fare di meglio.

La verità è che la maggiore adorava passare del tempo con Honey.
Le stava simpatica e pensava potesse essere una buona amica.
Anche se forse le cose si erano evolute in maniera... curiosa.
Anche se forse quello non era il termine adatto.

"Ecco fatto! Cosa vuoi che ti suoni?"

Chiese Harriet, distraendo Honey dai suoi pensieri.
La ragazza sembrò rifletterci sù.

"Quel che vuoi. A me va bene tutto, basta che sia cantata da te"

La ragazza sorrise e si sistemò meglio sul letto per poi cominciare a suonare.
"Sei il mio raggio di sole, l'unico che ho.
Mi fai felice quando il cielo è buio.
Tu non sai, mia cara, quanto ti amo.
Per favore non lasciarmi mai... ti prego non lasciarmi mai"

Alla fine della breve canzone Honey si sentì commossa.

"Da quanto provi qual cosa per me?"

Domandò Honey, togliendo di mano la chitarra all'altra e poggiandola piano sull'altro letto.

"Non lo so, in verità. Forse hai sempre attirato la mia attenzione... da quando ti ho incontrata nei bagni"

La più piccola sorrise e fece in modo che Harriet si sdraiasse, in modo da poter poggiare la testa al suo petto.

"Detto ad alta voce sembra meno romantico di quanto già non fosse in precedenza"

La ragazza senza uniforme rise e l'altra la seguì.
Ad Honey piaceva la risata di Harriet.
Era un po' trattenuta e di conseguenza sembrava una risatina malevola, ma lei l'adorava comunque.

Honey prese il cellulare dalla sua borsa.

Messaggi.

Chiamate perse da Simon.

Il gruppo che la scuola aveva aperto su Facebook era in delirio...
Un sacco di persone avevano scattato loro una foto.
Altri avevano fatto dei video, anche.

Una ragazza, che era particolarmente vicina a loro era riuscita a riprenderle perfettamente.

"Harriet. Siamo famose..."

La ragazza la osservò interrogativa ed Honey le fece vedere il cellulare.
D'un tratto l'altra ragazza arrossí.

"Che idioti!"

Sussurrò a denti stretti, innervosita, lei.
Effettivamente non era proprio un'idea geniale. Quelli erano fatti personali! Non era giusto farli vedere a tutto il mondo in quel modo!

"E non hai visto nulla. Hanno anche dato un nome alla nostra coppia"

Harriet sbuffó, ma sotto sotto era anche curiosa.

"Come ci hanno chiamate?"

Honey lesse sul cellulare e scoppiò a ridere sonoramente.

"Honriett"

La maggiore alzò gli occhi alzò cielo.
E chiuse le palpebre.

Honey le diede un bacio sulle labbra e sorrise.
Con la testa nuovamente poggiata al zolletta petto della sua ragazza poteva benissimo sentire il suo cuore battere velocemente.
Ne era felice.
Era felice del fatto che la sua vicinanza facesse quell'effetto alla compagna, che si comportava come una ragazzina durante la sua prima cotta.
Arrossiva, andava in agitazione...
Honey la trovava adorabile.
Fingeva di essere dura e insensibile ma invece era di pane.

"Ti amo"

Disse. Dirlo ad alta voce le faceva andare in agitazione lo stomaco...

"Anche io..."

Lo stesso effetto fece ad Harriet.

Spring Days || Lesbian Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora