Decise di non raccontare a Junko e Simon del suo incontro al Yourselves box. Avrebbero probabilmente dato di matto, ricordandole quanto fosse incosciente a parlare con la ragazza senza uniforme.
I giorni che seguirono quell'evento furono tutti abbastanza monotoni. Ogni tanto Harriet chiedeva aiuto ad Honey per gli esercizi di matematica, ormai essendo diventata una cosa assai frequente gli studenti non ci facevano neanche più caso. Il periodo di pace durò ben poco. Dopo circa una settimana un nuovo avvenimento fece in modo che pettegolezzi e dicerie varie si propagassero.Era giovedì, Honey non aveva visto Harriet per tutto il giorno visto che quest'ultima era sempre l'ultima ad entrare in classe e l'ultima ad uscire. Era praticamente impossibile costatare la sua presenza se non ad ora di pranzo. Il trio era seduto al solito posto e, come sempre, la moretta lanciava qualche occhiata al tavolo a cui era seduta lei.
La guardò per un attimo, da quella distanza non riusciva bene a mettere a fuoco. Harriet era seduta sulla sedia, con le gambe poggiare al tavolo e parlava animatamente con Carey. Quando finalmente si girò per poco Honey non cadde dalla sedia. Sull'occhio sinistro aveva una benda nera, come quella dei pirati.
Quando si alzò per raggiungere la ragazza che la stava guardando con un sopracciglio alzato, con fare spavaldo ma allo stesso tempo incuriosito, Simon cercò di rimetterla a sedere."Dove vai?"
Chiese lui, lanciandole uno sguardo di disapprovazione. Junko si era tolta il paio di grandi cuffie dalle orecchie, per prestare più attenzione a ciò che da lì a poco sarebbe successo ma senza intervenire... a differenza di Simon lei aveva già capito della strana attrazione che aleggiava tra le due ragazze. Come se non potessero stare troppo tempo lontane. Aspettava semplicemente che anche lui se ne accorgesse.
"Vado in bagno"
Bugia... anche se non del tutto. Sarebbe andata in bagno, ma non da sola.
Alla fine Simon la lasciò andare. Quando Honey si trovò di fronte ad Harriet tutti gli occhi della sala erano rivolti verso di loro. Si osservavano a vicenda come per fissare nella memoria ogni particolare del loro volto e del corpo che rispettivamente si trovavano davanti.
"Perché hai quella benda?"
Chiese, in modo che solo lei potesse sentirla. Il che era parecchio difficile visto il silenzio che aveva preso possesso della stanza.
Harriet non disse nulla, la prese per mano e la trascinò verso i bagni. Quando entrarono si potevano benissimo sentire le voci di tutti gli studenti che discutevano su quanto appena successo.
"Allora?"
Chiese impaziente, Honey. Non sapeva perché ma provava una certa ansia. Era un leggero bruciore allo stomaco. Fastidioso.
La ragazza senza uniforme non rispose. Semplicemente tolse la benda con uno strattone, rivelando un occhio nero e gonfio. La più piccola sgranó gli occhi, tentando di sfiorare con le dita la parte lesa ma Harriet si ritrasse. Aveva lo sguardo basso, come se si sentisse in colpa... ma per cosa? Per nulla, non aveva fatto nulla alla moretta di fronte a lei. Però si sentiva come se le avesse fatto un torto.
"Che cosa è successo?"
Chiese in un sussurro Honey, sedendosi per terra con la schiena poggiata al muro. Harriet la imitó poco dopo.
"Niente di che... una rissa da bar"
Il modo in cui la studentessa parlava di una rissa, come se nulla fosse, la faceva sentire male. Avrebbe potuto ferirsi sul serio!
"Contro chi? Non ti sei fatta nulla di grave oltre un occhio pesto, vero?"
'Forse mi sono dimostrata troppo appiccicosa...'
Pensò, guardando l'occhio malconcio di lei, ritrovando a toccarlo. Harriet si lasciò scappare un sorrisino sincero come pochi, nel suo caso era più unico che raro vedere quell'espressione.Questa volta si lasciò toccare. Honey poggió una mano sulla sua guancia per poi spostarla sul sopracciglio e sull'occhio. La accarezzò per poi ritrarre la mano, accorgendosi della piega imbarazzante che stava prendendo quel gesto.
"Ho preso a pugni un paio di ragazzi che facevano gli stronzi. Non preoccuparti... loro sono ridotti peggio di me"
"Quanto peggio?"
Harriet rise a pieni polmoni, portandosi una mano al petto.
"Ti dico solo che ho dovuto risarcire il costo di uno sgabello da banco"
Honey rimase seria. Aveva spaccato addosso a due ragazzi uno sgabello in legno e ne parlava con una leggerezza disarmante. Forse per quello tutti la temevano... Perché avrebbe potuto romperti il cranio e riderci su.
"Ora te ne andrai?"
Harriet fece quella domanda senza guardarla in quelle pozze grigie che erano i suoi occhi. La verità è che aveva paura... paura che la prima persona che in cinque anni gli stava accanto anche se a conoscenza di ciò che faceva, fatta eccezione per Carey, se ne andasse. Paura che Carey avrebbe dovuto raccogliere i cocci di una ragazza instabile come lei. Paura che tutti le parlino alle spalle dicendo che ha fatto scappare dalla scuola un'altra persona. Non sarebbe la prima volta.
"No. Non me ne andrò. Soltanto... Perché lo hai fatto?"
Non la stava accusando di nulla. Voleva solo capire se c'era una ragione per aver fatto ciò che ha fatto.
"Stavano per... fare del male ad un amico"
"Del male? Un amico?"
Quel tono dolce e comprensivo le scaldava il cuore.
"Lo prendevano in giro e lo volevano trascinare nei bagni della discoteca per... hai capito. Allora io gli ho intimato di smetterla, uno mi ha dato un calcio ed allora è cominciata la rissa. Il secondo mi ha mollato un pugno in faccia ed allora abbiamo preso a tirarci degli oggetti"
Honey rimase ad ascoltare, poi sorrise. Aveva ragione. Anche se li avesse picchiati senza una buona ragione lei non avrebbe mai avuto il coraggio o la forza di lasciarla.
"È stato... nobile. Da parte tua"
Ammise. Lo pensava davvero.
Per un attimo se la immaginó, come una leonessa che difende uno dei suoi cuccioli indifesi. Che combatteva contro avversari di gran lunga più forti."Non lo pensi davvero"
Disse Harriet, ridacchiando e guardando il soffitto del bagno.
"Sì invece"
Per dare più peso alle sue parole annuì con forza e convinzione.
"Lui ha solo quindici anni. Non potevo permette che quei bastardi gli facessero qualcosa"
Forse era proprio quel lato protettivo e selvaggio di Harriet ad attrarla.
Vista da tutti come una belva ma che in realtà nasconde più di quanto si immagini. Una ragazza apatica che nasconde un'eroina senza macchia e senza paura. Honey la pensava così.***
Owww ma che belline che sono le nostre pupette!
STAI LEGGENDO
Spring Days || Lesbian
RomantikHoney si è appena trasferita: nuova città, nuovi amici, nuova scuola. I suoi nuovi compagni le dicono fin da subito di non avvicinarsi ad Honey Mulder, un soggetto considerato da molti assai pericoloso. Ma Honey decide di andare oltre le apparenze...