Capitolo 9

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Quando Harriet si accorse della sua presenza invece di coprirsi fece finta di nulla. Sorrise e le si piazzó davanti.

"Ben svegliata!"

Honey rimase a fissarla, come se stesse sognando.
I suoi capelli neri erano bagnati e le goccioline d'acqua le ricadevano sul petto e sulla schiena. Per non parlare del pantaloncino così piccolo da poter sembrare un paio di slip.

"E-ecco... io non..."

Era difficile formulare una frase di senzo compiuto e le parole uscivano disconnesse.
Nonostante non potesse guardarsi in viso era più che sicura di essere diventata di un rosso così acceso da far paura.
Notando l'imbarazzo di Honey, Harriet, non poté fare a meno di ridacchiare.

"Ti vergogni?"

La minore non rispondeva, aveva girato il volto da un'altra parte ed aveva chiuso gli occhi ermeticamente. Annuì comunque, sentendosi ancora più in imbarazzo.
La ragazza, ancora bagnata fradicia, poggió le sue umide mani sulle guance calde e rosse di Honey e la costrinse con un lento gesto delle mani a guardarla. Grigio nel verde.

"Non c'è niente di cui vergognarsi"

La verità è che aveva paura che il suo sguardo potesse cadere, anche solo per sbaglio, sul petto di Harriet. Facendola sembrare una pervertita o anche peggio!

Forse si stava facendo troppi problemi. Con un ragazzo avrebbe provato lo stesso imbarazzo? E con un'altra ragazza?

Forse era solo lei a farle quell'effetto.

La più grande si stava trattenendo dal baciarla ed infilarle la lingua in bocca. Detto rudemente era ciò che voleva fare. Si limitò ad abbracciarla, cosa che fece arrossire, se possibile, ancora di più la sua compagna.

"P-perché ti sei andata a bagnare al lago?"

Chiese Honey, porgendo alla ragazza una maglietta pulita. L'altra infilò due pollici nei passanti per la cintura dei pantaloncini e li tiró giù.

"Per andare in bagno posso pur sempre usare i water chimici. Ma per farmi la doccia? Ci sono due fiumiciattoli ma sono troppo lontani..."

Spiegò Harriet, mettendosi un paio di pantaloni larghi. In questo modo coprì la vista perfetta di Honey sul suo culo fasciato dal costume da bagno.

Si sentiva una sporca guardona... ma non poteva farci proprio nulla.
Se siedettero sui sacchi a pelo, in silenzio.

"Harriet... perché tutti hanno paura di te?"

Chiese ingenuamente Honey. Quella domanda la tormentata sin dal primo giorno ma non aveva mai trovato il coraggio di chiederle spiegazioni.
Harriet rise.

"Sono una persona, secondo molti, violenta. Per i primi due anni era una passeggiata, nessuno mi odiava. Poi al ho picchiato un ragazzo, più grande di me. L'ho mandato all'ospedale e mi sono beccata una denuncia per aggressione. Mi hanno sospesa per un mese e in quel periodo di tempo i genitori del ragazzo chiesero al tribunale un'ordinanza restrittiva... dovevo stare lontana almeno trenta metri da lui. I miei genitori pagarono la cauzione ed io ritornai a scuola con la mia brutta reputazione."

Le faceva male parlare di ciò che l'aveva resa una delinquente. Honey lo sapeva, ma sapeva anche che le avrebbe fatto bene parlarle. Decise di continuare.

"Come ti sei circondata di tutti quei... scagnozzi?"

"Uno di loro venne da me cercando un appoggio. Qualcuno che gli parasse il culo, in pratica. Ne arrivarono molti altri, alcuni persino del quinto anno"

Harriet teneva lo sguardo basso, si vergognava terribilmente.
La minore si avvicinò a lei, fino ad essere vicinissime. Si guardarono negli occhi, quelli della ragazza dai capelli corti erano così lucidi da potercisi specchiere dentro.

"Honey?"

Harriet in cuor suo sperava davvero in un bacio, un bacio che non tardò ad arrivare.
La più piccola poggió le labbra a quelle della sua compagna, giocandoci e muovendole insieme alle proprie.
Erano morbide proprio come pensava che fossero.
L'altra ci mise un paio di secondi ad accorgersi di ciò che stava accadendo. Quando realizzò che Honey, la sua Honey, la stava baciando la attirò più vicino a sé e le fece scivolare la lingua in bocca. Il rumore delle labbra e le lingue che si accarezzavano era molto simile ad uno schiocco. Continuò così per un paio di secondi, fino a quando Honey non si staccò da Harriet come se fosse stata scottata.

Scattò in piedi, rossa in viso e con il respiro accelerato.

"M-mi dispiace..."

Uscì dalla tenda a passo svelto, lasciando la maggiore seduta ancora sul loro giaciglio temporaneo. Guardava confusa il corpo di Honey che si allontanava velocemente.

***

"Dannazione!"

Sussurrò a denti stretti. Le veniva da piangere per il nervosismo e l'ansia.
Aveva baciato Harriet e per giunta l'aveva anche lasciata nella tenda.
Aveva il disperato bisogno di parlare con qualcuno.
Prese il cellulare, che aveva caricato con il caricatore portatile, e compose il numero di Junko. Speró con tutto il cuore che non stesse dormendo.

"Pronto? Honey?"

Sorrise, sentendo la voce della sua amica.

"J-J, ho fatto un casino. Dov'è la vostra tenda?"

"Dove c'è l'entrata per la foresta. Le prime tende a sinistra. Cosa è successo?"

La chiamata da parte di Honey la fece allarmare non poco.

"Ti dirò tutto quando sarò lì"

E chiuse la chiamata, correndo verso la direzione indicata da Junko. Quando arrivò la trovò col cellulare in mano, seduta su una roccia.
Si mise accanto a lei, prendendo un respiro profondo e si guardò attorno.
Nessuna traccia di Simon, fortunatamente.

"Vuoi dirmi che cosa è accaduto? Ti vedo sconvolta"

Constató l'orientale, rigirandosi il telefono fra le mani.

"Io ho..."

"Hai...? Avanti non può essere così orribile"

Honey chiuse gli occhi e parlò tutto d'un fiato.

"Baciato Harriet."

Junko sobbalzó e per poco non cadde dalla roccia. La osservò e poi sorrise.

"Non c'è nulla da ridere! Cosa farò adesso?!"

Non resse più lo stress e prese a piangere, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. Junko la abbracciò, accarezzandole la schiena.

"Non devi disperati così. Non è grave! Da come me ne hai parlato ho temuto il peggio! La domanda che devi farti è se ti è piaciuto"

"Sì. Mi è piaciuto! Tantissimo, anche!"

"Ti piace?"

Honey ci stava riflettendo con calma ma alla fine non riuscì a trovare una risposta. La verità è che non lo sapeva neanche lei.

"Non... non lo so"

Ammise infine, portando lo sguardo al terreno.

Junko le prese il volto tra le mani e la baciò con impeto.
Honey se la staccò di dosso, abbastanza sotto shock.

"Cosa hai provato?"

Solo in quel momento capí dove voleva arrivare. Rise a pieni polmoni, dando all'amica uno schiaffo amichevole sul braccio.
Balzò e si rimise in piedi.

"Nulla. Ora ho capito! Grazie! Grazie di cuore..."

Sì abbracciarono velocemente e subito Honey corse verso la tenda che condivideva con Harriet, con le idee decisamente più chiare.

Spring Days || Lesbian Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora