Capitolo 21

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POV. Conan
<<Ti sono mancata, Conan?>>
Era da un po' che non sentivo la voce di Ran parlarmi in quel modo ... anzi, era da un po' che non sentivo proprio la sua voce.
<<Certo Ran! Sono felice che tu ti sia finalmente svegliata! >>
Subito dopo la chiamata che ha ricevuto Jodie, siamo andati direttamente in ospedale. E subito Ran era saltata dalla gioia vedendoci.
<<Quando ti dimetteranno?>>
<<Dovevo restare per un bel po', ma visto che sto così bene, tra due giorni potrei già tornare, ma prima i dottori devono controllare che stia bene per davvero. Non è fantastico?! >>
<<Sì, Ran. È fantastico.>>
Eravamo entrati tutti nella stanza, tranne Ai. Lei nemmeno era voluta entrare in ospedale, infatti stavo cercando di darmi una mossa, almeno non sarebbe stata lì, tutta sola all'entrata per troppo tempo.
Non ero preoccupato per gli uomini in nero, loro finalmente erano stati arrestati, come meritavano da tanto tempo, ma ora ero preoccupato per come si sentiva ora.
Dopo quello che abbiamo passato, capisco cosa deve avere provato saputa la notizia.
<<Io ora vado a casa, ci vediamo dopo Ran, ok?>>
<<Va bene, a dopo Conan>>
La raggiunsi correndo per i corridoi, ma non appena uscì, di lei non c'era traccia.

POV. Ai
Era inutile restare lì, non avrei detto nulla, come sempre, e vederla non mi sarebbe piaciuto.
Non avevo idea di come si sarebbero svolti i fatti, dopo tutti quegli incredibili avvenimenti, ma temevo che non sarebbero stati per niente positivi. Forse dovevo riprendere di nuovo in considerazione l'idea di andarmene. Ora avevo motivi totalmente differenti ma sarebbe stata la cosa migliore da fare se doveva accadere quello che speravo non doveva accadere.
Vedere Shinichi e Ran finalmente felici, sarebbe stato peggio che essere colpita da un proiettile ...
Ma perché doveva succedermi tutto questo? Non potevo nascere da dei genitori normali che non lavorassero in una grande organizzazione criminale ed essere una normale ragazza come le altre?
Non avrei dovuto sopportare tutto questo ...

Neanche mi ero accorta di essere arrivata davanti a casa e di essermi automaticamente fermata. Ricacciai indietro le lacrime ed aprì la porta. Il dottor Agasa era in ospedale insieme agli altri, quindi avevo la casa interamente per me.

<<Non pensavo ci mettessi così tanto ad arrivare>> a sentire quella voce, Ai sobbalzò per lo spavento e si voltò di scatto <<Come avevo previsto, sei tornata a casa prima degli altri>>
<<Cosa vuoi ancora da noi, Vermouth?!>>
In risposta, la donna le sorrise compiaciuta, come se si aspettasse anche quella domanda.
<<Quello che ho sempre voluto no? La tua morte, Sherry. Non voglio fare del male a Silver Bullet, ne tantomeno ad Angel ovviamente, ma tu, devi morire>> la furia con la quale aveva pronunciato quelle ultime due parole fecero sobbalzare la piccola scienziata, che, velocemente riaprì la porta, pronta a scappare, ma venne tirata dentro in malo modo da Vermouth.
<<Ti consiglio di non opporre resistenza, se non vuoi avere una morte troppo dolorosa>> Ai cominciò ad indietreggiare velocemente, anche se non sarebbe servito. Non poteva scappare.
Vermouth prese la sua pistola, ovviamente silenziata, in mano, e gliela puntò contro.
La bambina, chiuse gli occhi, quando sentì il suo cellulare squillare. Lo prese in mano, e vide che era Conan <<Rispondi>> tuonò Vermouth <<Metti il vivavoce e attenta a ciò che dici>>
<<Pronto? Conan?>>
<<Pronto, Ai. Sei tornata a casa?>>
<<S-sì, perché? Hai bisogno di qualcosa?>>
<<No, no. È che quando sono uscito dall'ospedale non ti ho vista e mi sono preoccupato. Ma, è tutto a posto? Ti sento un po' strana. >>
<<N-no sto bene, è solo un leggero malditesta, ma vedrai che mi passerà in fretta>>
<<Se vuoi ti raggiungo subito ...>>
<<NO! N-non ce n'è bisogno, davvero>>
<<Ma sei sicura che sia solo per un malditesta? >>
<<Certo, sono sicura. Non c'è bisogno che tu venga qui, resta pure in ospedale, Ran ha bisogno della tua compagnia, no? Infondo, si è appena risvegliata dal coma>> mentre diceva quelle cose si sentì abbastanza malinconica, ma non ci fece caso più di troppo.
<<Va bene. Come vuoi. Ciao, allora>>
<<Ciao>>
Detto questo, Ai chiuse la chiamata e Vermouth le tolse il cellulare dalla mano.
<<Non è adorabile? Si preoccupa per te! Non riesco davvero a capire quel ragazzo, come possa ancora a badare ad un'assassina! >> Ai sobbalzò di nuovo, non per la paura, ma perché se lo chiedeva anche lei ...
<<Probabilmente gli servivi soltanto per tornare da Angel, nient'altro. >>
Quelle parole ad Ai facevano davvero male, tanto che si inginocchiò a terra con le lacrime agli occhi.
<<Davvero pensavi di contare così tanto? Tu non sei nessuno Sherry, non capisco come tu abbia potuto pensare che lui ci tenesse davvero così tanto a te, ti detesta, è colpa tua se ora Angel soffre per lui, e viceversa. Sei solo un ostacolo fastidioso, che va tolto di mezzo. Ora non gli servi più>>
Si stava davvero convincendo di quelle parole, ma allo stesso tempo si ripeteva in testa che erano menzogne. Ogni parola pronunciata da quella donna spregevole erano coltelli per lei, ogni volta sentiva una fitta al cuore, peggiore di quella che sentiva con l'APTX o quando gli uomini in nero erano nei paraggi. Peggio di qualsiasi altra cosa.
<<Dovevi immaginare che sarebbe finita così, lui ha sempre amato Angel, che cosa pensavi? Che fosse interessato a te? Sei solo una sciocca>>
Non si era nemmeno chiesta come lei facesse a sapere tutto ciò, probabilmente li aveva spiati, ma non poteva davvero più ignorare le sue parole.
Era vero, era tutto dannatamente vero. Alzò leggermente lo sguardo, vedendo la donna sorridere di gusto. Godeva nel vederla soffrire.
<<Saresti dovuta morire tempo fa! Silver Bullet mi dovrà ringraziare, visto che uccidendoti gli toglierò un gran peso>> poi Ai si preparò a ricevere quel colpo, ripensando ai pochi momenti felici che aveva avuto con la sorella, o con Conan, o con i suoi amici. Di una cosa era certa: era grata a tutti loro per averle fatto vivere quei bei momenti, anche se brevi. Aveva vissuto almeno per un po', come una ragazza normale. Neanche si accorse di Conan che spalancò la porta e le si parò davanti. Ma ormai Vermouth aveva premuto il grilletto e Conan era stato colpito. Vermouth, evidentemente sorpresa, lasciò cadere l'arma e gridò <<Che hai fatto?!>>
<<CONAN! Ma che ti è saltato in mente?!>>
Ma lui non rispose, si girò solamente verso Ai e le sussurrò <<Resta dietro di me, ok?>> e senza aspettare risposta si voltò verso Vermouth.
<<Come ... perché sei qui?>>
<<Non è importante. Piuttosto tu, come hai fatto a sfuggure all'FBI? >>
"Ma che sta facendo? Perché glielo chiede in un momento così? !" si chiese Ai, confusa.
<<Beh, semplicemente non ero sul luogo della cattura. Quando ho saputo che Chianti ha colpito Angel e stava per fare lo stesso con te, mi sono talmente infuriata che non mi sono presentata. Nessuno mi aveva avvertito di niente, circa il vostro pedinamento, altrimenti avrei cercato di avvertirti in qualche modo. Allora forse Angel non sarebbe finita in coma al posto suo!>> esclamò la donna, indicando Ai, ancora coperta da Conan.
<<Me ne sarei andata dal Giappone il prima possibile, ma dovevo prima uccidere lei. È colpa sua se Angel ha rischiato di morire! >>
<<Non è stata colpa sua! Lei non c'entra, non ha nessuna colpa, perciò lasciala stare!>>
Vermouth fece per dire qualcosa, ma venne interrotta da Jodie che irruppe in casa con l'FBI. <<Non ti muovere Vermouth, sei circondata!>>

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Sono tornata! Ormai non manca troppo alla fine della storia, spero che continuiate a leggere fino all'ultima pagina, e grazie a chi è arrivato a questo punto!!
Ah dimenticavo! Per chi non lo sa, Vermouth chiama Shinichi "Silver Bullet" (proiettile d'argento) perché secondo lei è l'unico che può distruggere l'organizzazione, e chiama Ran "Angel" perché anni prima le ha salvato la vita, perciò la considera come una specie di angelo custode.
Per chi non lo sapeva ... adesso lo sa!
Ci vediamo!!

Un amore nascosto per troppo tempo(ConanXAi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora