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Quando arrivo al campo di basket, la partita è appena iniziata. È una partitella tra amici, quindi ci sono solo io, e un altro ragazzo seduto poco più in là con il cellulare in mano.
Vedo subito Luke: indossa una canotta gialla fluorescente e dei pantaloncini neri, e sembra parecchio abile. Si muove velocemente e sembra sicuro di sé.
Ruba la palla all'avversario, un ragazzo dai capelli biondicci, con un gesto veloce e si dirige rapido verso il canestro.
Si ferma un attimo e tira. Il tiro è perfettamente centrale, la palla entra nel canestro e ricade subito dopo sul cemento caldo.
La squadra di Luke esulta, scambiandosi pacche amichevoli e dandosi il cinque.
Lo guardo sorridendo come una madre orgogliosa, e lui si accorge di me, così mi raggiunge a bordo campo.
-Ehi, eccoti- sorride. La fronte è imperlata di sudore e ha il fiatone, ma sembra felice di vedermi, stranamente.
-Sei un ottimo giocatore- mi congratulo.
Lui sorride al pavimento, un pò imbarazzato, ma si riscuote subito dopo. Non sembra abituato a ricevere complimenti.
-Il telefono ce l'hai?- chiede piano.
Frugo nella borsa, e fra pacchetti di fazzoletti, chiavi e trucchi, trovo il telefono di Daniel e lo porgo a Luke.
-Mi raccomando- lo avverto.
Lui annuisce e si dirige verso una panca dove sono ammucchiati zaini e bottiglie d'acqua. Prende uno zainetto rosso e infila lì il telefono, poi mi fa un cenno e torna in campo.
La partita riprende, ma io non so che fare.
Ho fatto quello per cui sono venuta, Luke ha il telefono di Daniel, eppure non voglio andarmene, così raggiungo il ragazzo solo soletto seduto nell'altra panca.
-Ciao, sono Aria-
Il ragazzo alza gli occhi dallo schermo del suo telefono e fa un piccolo sorriso. Ha i capelli e gli occhi scurissimi, e la pelle è ugualmente ambrata. Noto tracce di inchiostro sul braccio destro.
-Calum Hood- si presenta.
Ricambio il piccolo sorriso e cerco di seguire la partita.
Uno degli avversari di Luke, il biondo a cui aveva rubato la palla prima del canestro, corre velocemente palleggiando e segna a favore della sua squadra.
Calum batte le mani e urla di gioia.
-Vai Ash!- grida.
Il biondo in questione alza i pollici e abbraccia i compagni.
-Sei un'amica di Luke?- mi chiede poco dopo Calum.
-Oh no, no, siamo solo compagni a scrittura creativa- mi affretto a precisare.
La mia "amicizia" con Luke è iniziata e già finita, solo qualche giorno e ci dimenticheremo entrambi il nome dell'altro.
-Ah ecco, perché in effetti sembrava piuttosto strano- ridacchia Calum, e io non capisco.
-Che intendi?-
Il tono mi esce più accusatorio e offeso di quello che volevo, tanto che Calum si gira a guardarmi.
-Luke non ha amici- dice.
Vorrei chiedere a questo strambo ragazzo il perché dice così, poiché lui stesso e tutti questi ragazzi sudati devono essere per forza amici di Luke, ma resto in silenzio e batto le mani quando Luke fa un altro canestro.
Sembra felice quando è in campo, e sorrido involontariamente per lui.
Ad un tratto, mi ricordo di Noel, e, proprio come avevo pensato, ho il telefono pieno di suoi messaggi.
I miei attimi di spensieratezza finiscono e dico velocemente a Calum che devo scappare, per poi correre via.
Mi sembra di sentire la voce affannata di Luke chiamarmi, ma non posso proprio chiacchierare con lui adesso.
Ho detto a Noel che ero a casa e lui ha detto che stava venendo a prendermi, e se non riesco ad arrivare in tempo non ho una giustificazione plausibile.
Lo so, sembra quasi come se Noel fosse mio padre e io abbia paura della sua reazione, ma da un certo lato è così.
Lui è il bellissimo e perfetto Noel Kahn, e mi piace davvero, non voglio che pensi che abbia qualcosa con Luke. Probabilmente è l'unico che lo pensa, ma è anche l'unica persona di cui mi importa il giudizio, e poi, teoricamente, stiamo insieme e non posso vedermi con Luke, nonostante siano solo affari.
Ho solo paura di rovinare tutto.
Non posso dire a Noel di tutta questa faccenda e tranquillizzarlo, quindi meglio che non sappia e basta.
Arrivo a casa trapelata e fortunatamente la sua auto ancora non si vede. Corro a sciacquarmi il viso e a sistemare il mascara, cambio vestiti, mettendomi un maglioncino fucsia, e pettino i capelli.
Infine, mando un messaggio a Spencer mentre scendo le scale e dico lei che ho dato il telefono al nostro hacker, e che lui le scriverà per la cifra da sborsare.
In pratica, la mia amicizia con Luke è già terminata, e, a parte le ore di scrittura creativa, non dovrò più rivolgere a quello sbruffone una sola parola. Sono contenta, almeno Noel non sarà perennemente insospettito e potremo vivere serenamente la nostra storia d'amore già sulla bocca di tutti.
O almeno, così pensavo.

Basement || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora