9.

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Cammino a fianco a Spencer nel corridoio, gremito di studenti. Non sa niente di Noel e Luke, le ho solo detto che ci siamo lasciati dopo un brutto litigio. È la mia migliore amica, e dovrei dirle tutto, ma non ci riesco. Era così felice per noi, e dirle tutto di Noel significherebbe parlare anche di Luke e del perché lo stessi consolando.
Voglio un bene enorme a Spencer, ma è meglio che per il momento non sappia niente, e lei sembra capirlo, perché non insiste.
Proprio Noel Kahn mi passa accanto, con il giubbotto con i colori della scuola. Sono ricamate in giallo e blu le sue iniziali.
Con lui ci sono altri ragazzi muscolosi, probabilmente fanno tutti parte del suo gruppo. Mi guardano, ho una decina di occhi puntati addosso, fra cui quelli color ghiaccio di Noel.
-Guarda un pò chi si vede...Dove è finito il tuo ragazzo, Aria?- mi chiede Noel con un sorriso beffardo.
-Non è il mio ragazzo- dico a denti stretti, e faccio un passo avanti verso di lui. Per qualche istante indugio sul suo petto scolpito a cui mi sono appoggiata tante volte, ma rialzo lo sguardo e punto i miei occhi nei suoi.
-Dovresti stare attento, Kahn- sussurro al suo orecchio, alzandomi sulle punte.
Lui rimane per qualche istante a guardarmi, e sembra punto nel vivo, ma poi fa un sorrisetto e se ne va con i suoi amici. Una leggera tristezza mi assale a causa del modo in cui le cose si sono chiuse bruscamente con Noel, ma ignoro questa sensazione.
Spencer mi guarda dubbiosa ma non fa domande, e mi saluta per andare alla sua prossima lezione. Faccio lo stesso e raggiungo l'aula ormai nota di scrittura creativa. In questa settimana Luke non si è più visto a scuola, e non ho dovuto quindi condividere il mio banco con lui.
Ma quando entro in classe, noto con grande sorpresa che è seduto, con le mani incrociate, il piercing che scintilla al labbro, una t-shirt nera e i capelli perfettamente su.
Sospiro, come per prepararmi a ciò che mi aspetta, e mi siedo.
-Sei tornato- affermo, dopo qualche secondo che i suoi occhi sono fermi su di me.
Mi giro a guardarlo e lui si limita ad annuire.
-Sono tornato, ma ho una richiesta- dice piano, e il mio cuore perde un battito.
Lo fisso in attesa di una risposta e lui sorride. Sembra che il dolore che era nei suoi occhi circa una settimana prima sia svanito nel nulla. Mi balena in testa il presentimento che fosse tutta una recita. Luke è sicuramente un ottimo attore. Scaccio dalla mente il ricordo delle sue lacrime e delle nostre mani intrecciate.
-Devi darmi qualcosa in cambio, Aria-
Si prende il piercing tra i denti e io prego tutti i santi che il professore entri in classe ed interrompa tutto questo. È arrabbiato con me forse?
-Per la storia del telefono della tua amica- spiega.
-Devi parlare con Spencer della cifra allora- rispondo, e non capisco dove vuole arrivare.
-Non voglio niente da Spencer- ribatte, ed io lo guardo confusa.
-Non ti darò nemmeno un centesimo, Luke- dico, nonostante sappia che vive praticamente nella biblioteca della scuola.
-Non voglio i tuoi soldi, Aria- ribatte ancora, e sembra offeso, mentre io cerco di capire cosa stia architettando la sua mente malata.
Finalmente sorride, e da questo capisco che ha un piano folle in testa.
-Tu sei in debito con me, giusto? Mi devi un favore-
Rimango a fissarlo in silenzio.
-Ospitami in casa tua- butta fuori ad un tratto, e io penso di aver capito male.
-Che cosa?-
La voce mi esce stridula ed alterata.
Dove diamine è finito il professore Hamilton?!
-Non ho un posto dove stare, e penso che qualcuno stia sospettando di me-
Si guarda intorno e poi posa di nuovo i suoi occhi su di me in attesa di una risposta.
-Io...non lo so-
Conosco questo ragazzo appena, e fino ad ora non ha fatto altro che causare problemi. È folle.
-Hai una cantina?- chiede, interrompendo i miei pensieri.
-Uhm, si-
Mi volto verso di lui: sembra così fragile, di nuovo. I suoi occhi azzurri mi scrutano in attesa di una risposta, e io mi mordo il labbro senza sapere cosa fare. I suoi occhi sono azzurri come quelli di Noel, ma non sono freddi come quelli del mio ex. Sono di un azzurro più chiaro e brillante, e mi piacciono davvero tanto perché ricordano l'acqua trasparente e cristallina del mare.
CHE RAZZA DI PENSIERI??
-Posso stare lì?- domanda, e io mi riscuoto e penso alla cantina ingombra di scatoloni, con i vecchi muri scrostati decorati da poster vecchi e sgualciti, e con un divano di pelle rossastra sotto una piccola finestrella.
-Mia madre non deve saperlo- balbetto. Penso al volto furente di mia madre se dovesse venire a scoprire che uno sconosciuto dorme nella sua cantina. Cerco di non ridere perché la scena sembra davvero esilarante.
-Certo che no, ci dormirò e basta- sorride.
Mi arrendo e cerco nella borsa la chiave della cantina, che mi porto dietro inutilmente, e la porgo a Luke a malincuore, anche se in realtà una parte di me è eccitata da tutta questa situazione "pericolosa".
Lui la prende in mano, la rigira fra le dita e sorride quando vede che è stata verniciata di rosa chiaro e c'è disegnata una "A" sopra.
-Carina- mormora, infilandola con un ghigno nella tasca dei pantaloni.
Da questo momento in poi, Luke sarà una presenza praticamente costante nella mia vita, e non so come sentirmi al riguardo.

Basement || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora