11.

24 6 12
                                    

Quel giorno a mensa Luke si siede con me, Spencer e Daniel.
Luke e quest'ultimo cominciano a discutere animatamente della partita di football di domani sera, mentre io e Spencer guardiamo in direzione di Noel Kahn, che, seduto ad un tavolo con la sua squadra, continua a fissarmi.
-Un giorno poi mi dirai cosa è veramente successo fra voi due- mi dice Spencer, ed io annuisco.
So quanto odia essere tagliata fuori da qualche questione, specialmente se questa riguarda me e un altro ragazzo.
Mentre Daniel sta raccontando un aneddoto di quando viveva in Australia, prima di trasferirsi in Inghilterra, io torno a guardare Noel.
Continua a guardarmi in cagnesco, e penso proprio che non abbia ancora superato il fatto che ci siamo lasciati, ancor prima che quello che avevamo diventasse veramente serio.
Daniel finisce di raccontare e lui e Spencer cominciano a discutere su quello che faranno questa sera, mentre io e Luke ci alziamo per rispettivamente andare a prendere una merendina al distributore e fare una chiamata.
Infilo le monete e aspetto che la mia barretta al cioccolato scenda giù, mentre tiro la manica della mia felpa azzurra.
Luke è dietro ad una colonna, con il telefono all'orecchio, e sembra star discutendo animatamente con qualcuno.
Mi avvicino lentamente e il più silenziosa possibile, quel tanto da sentire cosa sta gridando.
-Senti, non sono più sicuro di volerlo fare...-
-Non ti riguarda il perché, voglio solo smetterla, o comunque interrompere per un pò...-
Ascolto questi frammenti di chiamata prima che Spencer mi raggiunga.
-Andiamo?- mi chiede, afferrandomi per un braccio.
Annuisco e basta, seguendo Spencer fuori dalla mensa.

Prima di tornare a casa passo dalla caffetteria in cui trovai Noel, ormai diverse settimane prima e prendo un caffè da portare via.
Mentre cammino sorseggio il liquido caldo ed amaro e un flashback si fa strada nella mia testa.

Busso alla porta di casa Kahn. È la prima volta che vengo qui, e sono emozionata. Pochi fortunati hanno occasione di entrare nella grande villa dei Kahn, e io sto entrando come la ragazza di Noel.
Sorrido eccitata mentre aspetto che la porta bianca si apra.
Sulla soglia c'è Eric, l'affascinante fratello maggiore di Noel.
Lui mi guarda con un sorrisetto malizioso, gli stessi occhi furbi del fratello.
-Ehi Noel, non mi avevi detto che la tua nuova conquista era la piccola Montgomery- ghigna Eric, e io abbasso il capo imbarazzata.
-Entra, Aria-
Il modo in cui la "r" graffia il suo palato è affascinante.
Entro timidamente e vedo Noel seduto sul divano, che mi aspetta con un sorriso invitante.
-Conosci Eric?- mi domanda, facendomi sedere sulle sue gambe e accarezzandomi la schiena dolcemente.
-Era amico di mio fratello- sussurro.
-Giusto, lui conosceva bene Tyler-
-Già- sospiro, e mi appoggio al petto di Noel.

Quando finisco il mio caffè sono a casa. Ho diversi compiti da fare, quindi non posso concedermi pause di nessun tipo. Quando entro in casa però vedo Luke seduto sul mio divano.
Lui alza la testa e mi sorride.
-Ti ricordo che questa è casa mia- dico ridacchiando, mentre vado in cucina.
Lui mi segue -Adesso possiamo dire che è anche mia-
Si siede sul bancone e fissa le foto attaccate con le calamite al frigorifero.
La sua attenzione è catturata da una foto di famiglia, dove io e mia madre abbracciamo altri due uomini.
Luke mi guarda con aria interrogativa, so che vuole chiederlo ma non sa come, così lo faccio io per lui.
-Sono mio fratello e mio padre- preciso, e vado verso il frigo per staccare la foto.
Indico il ragazzo muscoloso e sorridente, con i capelli scuri come i miei coperti da un berretto verde.
-Tyler- suggerisco con un filo di voce, sfiorando la foto di mio fratello.
-E George- sposto il dito sulla foto di mio padre, i capelli scuri al vento, il volto sorridente e sempre gentile.
Guardo mia madre, la coda di cavallo che le incornicia il viso, un sorriso sicuro sul viso, mentre stringe a sè Tyler.
-Sono morti 6 anni fa, un incidente in moto- dico piano, e mi accorgo di star tremando. Luke mi afferra le mani fredde e le stringe, esattamente come avevo fatto io tempo fa.
-Mi dispiace-
-Anche a me-
Rimaniamo con le mani strette per qualche minuto, poi io crollo definitivamente e Luke mi abbraccia forte.
È la prima persona a cui lo racconto, esclusa Spencer che era con me al momento dell'accaduto. Avevo 10 anni ed io e Spence giocavamo nel mio giardino, quando mia madre cominciò a piangere talmente forte che ci terrorizzò.
Il resto fu solo tanto dolore, frastuono e confusione.
-Faccio una doccia-
Non era un'affermazione, Luke mi guarda in attesa che io gli dica che va tutto bene e che può andare a lavarsi.
Annuisco e mi asciugo il viso con la manica della felpa, sperando di non aver sporcato Luke.
Lui fa un mezzo sorriso e sale le scale, dopo poco sento l'acqua aprirsi.
Dopo l'acqua sento un altro rumore. L'auto di mia madre nel parcheggio.
Impreco e salgo velocemente le scale, rischiando di cadere a causa dei miei stessi piedi. Corro in bagno, chiudendo la porta.
-Aria, se vuoi entrare con me nella doccia sei la benve...- comincia a dire Luke.
-Aria?- la voce squillante di Sarah invade la casa.
-Mamma, sto facendo la doccia!- urlo.
-Devo prendere la borsetta con i trucchi- mi urla, e guardo con orrore la trousse rosa di mia madre vicino al lavandino.
Mi guardo intorno terrorizzata mentre la sento salire ed avvicinarsi, così a quel punto faccio l'unica cosa per salvare me e Luke.
Mi infilo rapida nella doccia, il corpo premuto contro quello di un Luke sconvolto e confuso, a cui dico di non respirare nemmeno.
-Vedo che mi prendi alla lettera-
Apro l'acqua il più possibile e lascio che questa inzuppi me con i vestiti e Luke, completamente nudo e già bagnato.
La porta si apre.
-Ho una pausa di 20 minuti, approfitto per prendere un caffè e rifare il trucco- spiega mia mamma, e la sento trafficare fra fondotinta e tubetti vari.
Ringrazio mia madre in silenzio per non aver comprato una doccia trasparente.
Mi sporgo dalla tendina, la tendina che mi sta salvando la vita, e la vedo mettersi il rossetto.
Il mio corpo ormai fradicio è premuto contro quello di Luke, ancora.
La sua espressione perplessa è stata rimpiazzata da un ghigno malizioso.
Lo sguardo mi cade inevitabilmente sul suo petto scolpito, dove l'acqua sta ancora scorrendo. Respingo l'impulso di accarezzare quel corpo perfetto.
Fisso i muscoli contratti dall'acqua fredda, mentre le goccioline ricoprono ogni centimetro della sua pelle. Le spalle grandi, il petto che si alza e abbassa, le braccia muscolose...
Fisso tutto quello che ho davanti, mentre i vestiti mi si appiccicano al corpo e la doccia, nonostante l'acqua fredda, diventa improvvisamente calda.
Gli occhi di Luke sono fissi sul mio seno, messo in mostra dalla felpa fradicia e ormai stretta. Scendono sulle gambe, e poi risalgono sul mio viso. Sono luminosi, ed io deglutisco, senza interrompere il contatto visivo.
Gli occhi di Luke sono ancora spalancati, e come in uno stato di trance, allunga una mano per spostare una ciocca di capelli scuri e bagnati dal mio viso.
Trattengo il fiato, mentre l'acqua continua a scorrere fra di noi, bagnandoci il viso. Tutto questo mi ricorda terribilmente la scena del bacio appassionato sotto la pioggia nei film strappalacrime.
Sento mia madre salutarmi e chiudere la porta nello stesso momento in cui Luke si avvicina di più al mio viso.
Mi tuffo letteralmente fuori dalla doccia, completamente fradicia e confusa.

Tyler Montgomery as Tyler Hoechlin
Eric Kahn as Robbie Amell

Basement || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora