Dopo un intenso pomeriggio nella grande casa degli Hastings, una mezz'ora prima di cena mi incammino verso casa. La mia casa non è distante da quella di Spencer, quindi cammino lentamente lungo il viale. Il suono di una notifica mi fa sobbalzare. Prendo il telefono e guardo lo schermo illuminarsi.
È un numero sconosciuto, ma dal testo del messaggio capisco subito chi è il mittente.
Vado sul retro di casa mia e trovo Luke con il telefono in mano, seduto sull'erba.
Mi accoglie con un sorriso radioso, e io faccio una smorfia.
-Sei già qui?- chiedo avvicinandomi.
-No, tornerò dopo cena, ho solo portato le mie cose- dice, ed indica alcuni zaini, borsoni, e sacchetti ammucchiati a terra.
Annuisco e Luke infila la chiave nella toppa, gira due volte a sinistra e apre la porticina della cantina.
È molto spaziosa, ma non particolarmente accogliente.
Luke si guarda intorno ma non dice niente, accende la luce e si sdraia sul divano. Questo scricchiola un pò, ma sembra comodo. Più o meno.
-Ti porto una coperta- dico.
-No, è okay- sorride.
È stranamente entusiasta e io sorrido a mia volta.
-Ti lascio sistemare, mia madre torna fra circa un'oretta, se vuoi puoi mangiare qualcosa con me-
-Oh no, ho un appuntamento- sorride e mi fa l'occhiolino.
Annuisco e salgo le scale per andare in cucina a mangiare qualcosa, fastidiosamente curiosa di chi vedrà stasera Luke.Dopo aver finito di mangiare un'insalata mi sdraio sul divano e attendo il ritorno di mia madre. Raccolgo da terra una delle mie coperte e la sistemo sulle gambe; per essere solo metà settembre fa piuttosto freddino. Accendo la televisione e faccio un pò di zapping, fino a quando il rumore della porta che si apre non mi interrompe. Mia madre entra in casa con il suo solito sorriso allegro e poggia la sua borsa nera sul tavolo della cucina.
-Tesoro, come è andata oggi?- mi chiede con un bacio sulla guancia.
-Al solito- rispondo, come ogni sera.
Lei sistema i capelli corvini, come i miei, e sorride, come se ormai non fossero mesi che rispondo sempre in quel modo.
-Vado a fare una doccia- annuncia, e sale le scale in silenzio. Sbuffo e mi alzo dal divano, mi appoggio al bancone della cucina e chiudo gli occhi. Sono stanca, forse dovrei andare a letto.
Proprio quando sto per decidermi a salire le scale, la porta della cantina si apre lentamente, rivelando un Luke spettinato e con lo sguardo perso. Un sorriso sbilenco dipinto sul volto e il suo ondeggiare per la cucina mi fanno capire che qualcosa non va. L'ultima cosa di cui ho bisogno è che sia ubriaco.
-Aria- mi chiama, con la voce tremante. Barcolla nella mia cucina e si tiene al tavolo per non cadere. Una risata soffocata esce dalle sue labbra. È ubriaco.
-Luke, no- lo prendo per le spalle e lo faccio voltare.
-Sei ubriaco?- chiedo, nonostante già sappia la risposta.
-Certo che no- risponde, e guardo i suoi occhi lucidi.
Sospiro sconsolata.
-Vieni- afferro il ragazzo problematico per un braccio e lo trascino al piano di sopra, con parecchia difficoltà. Non oppone resistenza, fortunatamente.
-Stai zitto o ci scoprirà- gli sussurro, e lui annuisce con un breve lamento.
Mi avvicino cauta alla porta chiusa del bagno e sento l'acqua della doccia scorrere. Poggio il palmo della mano sulle labbra di Luke e busso sulla superficie della porta.
-Mamma, io vado a letto!- urlo sopra il rumore dell'acqua.
-Buonanotte tesoro!- mi risponde.
Attraverso il corridoio con un Luke lamentoso e finalmente lo trascino in camera mia, poi chiudo la porta.
Lui si siede sul mio letto, anzi, si sdraia e comincia a mormorare parole a caso. Afferro una delle bottigliette che tengo sulla scrivania e gli intimo di bere un pò di acqua fresca. Luke afferra la bottiglia e beve qualche sorso, poi si asciuga le labbra con il dorso della mano, senza smettere di guardarmi.
-Riposati- dico dolcemente, tirando verso di me le coperte per fare in modo che Luke possa scivolare sotto ad esse.
Il ragazzo si toglie le scarpe nere e le getta in un angolo, poi si sfila la felpa blu che indossa e rimane con una maglietta nera di cotone che fascia il suo petto magro. Mi lancia un'ultima occhiata e si infila nel letto.
Mi assicuro che abbia gli occhi chiusi e mi metto velocemente il mio morbido e largo pigiama, e quando mi volto, Luke sta letteralmente russando sul mio letto.
Ripenso per un attimo all'idea di svegliarlo e spedirlo giù in cantina dove dovrebbe stare, ma non ci riesco.
È debole e ubriaco, e mentre dorme ha un'espressione stranamente serena. Scosto le coperte per infilarmi nel letto e lui si raggomitola su se stesso, assumendo l'aria di un piccolo gattino vulnerabile, ed è una scena così comica ed improbabile che mi sforzo di non ridere.
Poi sospiro rassegnata e mi sistemo anche io nel letto, al suo fianco.
Guardo la sua schiena per qualche secondo e chiudo gli occhi.Il mattino seguente mi sveglio a causa di alcuni rumori. Apro gli occhi e vedo Luke intento a vestirsi, con uno dei suoi borsoni sul mio pavimento.
Quando mi vede sorride divertito, abbottonandosi i pantaloni.
-Bel pigiama- commenta, indugiando su i miei pantaloni a scacchi.
Sorrido debolmente, un pò in imbarazzo. È la prima volta che un ragazzo mi vede in pigiama.
Luke si infila le scarpe, mentre io ne approfitto del fatto che sia girato per infilarmi un paio di jeans a caso e una felpa bianca. Completo l'outfit con le mie amate converse rosse.
-Adesso dobbiamo stare attenti- dico a Luke, e apro la porta della camera con cautela. Il corridoio è deserto, probabilmente mia madre sta facendo già colazione. Entriamo entrambi in bagno e a turno ci laviamo i denti. Luke fa un grande disordine, finisce per spargere dentifricio ovunque e mettersi il deodorante di mia madre, ma a parte questi pochi intoppi arriviamo in cucina senza problemi.
Mia madre è già andata a lavoro, ringrazio Dio che il suo lavoro da agente immobiliare la tenga occupata la maggior parte del tempo. Io e Luke abbiamo quindi la cucina libera per mangiare.
-Vuoi un toast?- chiedo, mentre afferro le mie fette di pane tostate e le poggio su un piattino.
-No, grazie, mi accontento di un pò di cereali- risponde, ed io indico il ripiano dove mia madre tiene le scodelle. Luke ne prende una e ci versa una piccola dose dei cereali che mangia mia madre, poi completa l'opera versando un pò di latte fresco.
Nel frattempo ho riempito il mio toast con prosciutto e formaggio, e mi siedo con il mio ospite per mangiarlo.
Luke versa ad entrambi un pò di succo ed accende la TV, ma il rumore viene coperto dalle nostre voci.
-Ti sei ripreso bene- considero, guardandolo mangiare con gusto.
Luke sorride, portandosi il bicchiere di succo alla bocca.
-Per fortuna- dice.
-Con chi avevi appuntamento, ieri sera?- chiedo, con un tono più accusatorio di come volevo.
Luke si ferma un attimo e mi guarda, sembra confuso.
-Oh, sono andato a bere qualcosa con Calum- risponde, fissando la ciotola con i cereali galleggianti.
-In che posto?- chiedo, e adesso sono sicura che mi ha guardata male.
-Sono solo curiosa!- mi difendo, con finta innocenza, mentre finisco il toast.
-Eravamo al Baraonda, lo conosci?-
Luke quasi mi sfida con un sorrisetto.
-Credo di non esserci mai stata- ribatto, e mi alzo per andare a scuola.
-Allora sarò lieto di portarti lì a cena una volta- ghigna, e mi segue fino alla porta.

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Basement || Luke Hemmings
Fanfiction//////ATTENZIONEEEE!!!!/// LA STORIA È STATA SPOSTATA SUL PROFILO sjckofniall QUINDI GLI AGGIORNAMENTI AVVERRANNO LÌ D'ORA IN POI. <------- Fanfiction in cui una timida ragazza di nome Aria chiede aiuto a Luke, un ragazzo sbruffone e problematico. ...