3. Una strana intervista

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"Non posso crederci..." Mormoro riguardando il post-it.

Questa mattina la mia cara amica Dakota mi ha lasciato un foglietto attaccato nell'armadietto con scritto:
"Aleeeex. Ho preso il raffreddore e torno prima a casa, please vai tu all'appuntamento con il biondo ossigenato fuori dalla biblioteca dopo scuola. GRAZIEEEEE.
Tvb, ciaoooo.  xxx"

Sbuffando mi dirigo alla biblioteca pensando a tutti i modi possibili per ucciderla. Che stronza.

Batto il piede sul pavimento aspettando che il tipo biondo si faccia vivo e sperando che non mi abbia dato buca.

"Ehi." Lo vedo arrivare con una mano appoggiata sulla spallina dello zaino e con quel sorriso strafottente in viso. Accanto a lui si trova il ragazzo di ieri che mi fissava in continuazione... Spero non mi guardi anche questa volta.

Non chiedo perché sia con lui in questo momento anche perché, onestamente non mi importa, e voglio finire il più presto possibile.

"Cominciamo." Dico non perdendo tempo.

Faccio alcune domande che Dakota ha scritto sul retro del post-it, ma "l'intervista" finisce col diventare una vera e propria conversazione. Mi raccontano che loro e il  gruppo sono amici da una vita e che vengono dal Canada.

Scopro che il nome del ragazzo moro è Jason, ma ancora quando lo guardo ho quella strana sensazione addosso. Probabilmente è lui la causa.

" Beh non ho nient'altro da dirti, siamo dei ragazzi normali." Dice Davis sorridendo.

"Ok, penso che possa bastare..."

All'improvviso una folata di vento arriva nella nostra direzione a causa della finestra aperta.

Vedo Jason inspirare dal naso e  buttare fuori il respiro. Ripete l'azione un paio di volte fino a quando non mi guarda.

Dopo poco vedo Davis fare il suo stesso gesto, quasi come stessero annusando qualche odore percepito.

"Tutto bene?" Domando vedendo il loro strano comportamento.

"Mh? Sì, tutto bene." Risponde velocemente la ragazza rossa avvicinandosi e dando una gomitata agli amici che si riprendono aprendo gli occhi. Ma da dove è spuntata fuori?

Guardandolo meglio vedo gli occhi dei due ragazzi brillare e schiarirsi.

"Beh, sarà meglio che vada..."

"Anche noi, grazie per l'intervista!" Mi sorride gentilmente scuotendo le spalle ai due ragazzi.

Le sorrido di rimando girandomi per andarmene. Ma appena svolto l'angolo li sento parlare.

"Ragazzi cosa è successo? Stavate per trasformarvi, i vostri occhi brillavano" La ragazza rossa li ammonisce.

"Ha uno strano odore, non è un odore normale..." Puntualizza Davis.

"Dovete mantenere il controllo, non possiamo rischiare che gli altri scoprano cosa siamo."

"Lei è diversa... L'ho capito sin dal giorno dell'incidente" Mormora Jason.

"Quindi è lei?" Continua Davis.

"Credo proprio di sì".

*******

Continuo a pensare alla discussione che hanno avuti i tre ragazzi prima in biblioteca, mentre cammino per arrivare a casa.

Sono ancora un po' scossa da quello che hanno detto e mi sto ancora chiedendo se è di me che parlavano.

E probabilmente è così, mi hanno "annusata" e hanno detto alla ragazza che ho un odore strano e poi i loro occhi si sono... Illuminati.

"... Non possiamo rischiare che gli altri scoprano cosa siamo." Ha detto la ragazza. E, sinceramente, questa frase mi ha lasciato un po' stupita. Cosa intendevano dire?

Jason ha detto di esserci stato il giorno dell'incidente... Ma come?

Sbatto la mano sulla fronte dicendomi che la mia immaginazione mi ha giocato brutti scherzi e che avrò capito male.

Ma loro erano lì e ho sentito quello che hanno detto...

Alex basta! Te lo stai solo immaginando...

Continuo a ripetermi mentre cammino.

Rientrando in casa, saluto mia nonna e salgo velocemente in camera. Poso lo zaino e mi butto sul letto addormentandomi pensando ancora a quei occhi gialli e ai nuovi arrivati.




~ciaoooo a tutti!!!~
Ringrazio e per le tante visualizzazioni e per i voti.
Spero che la storia vi piaccia, spero di aggiornare al più presto perché ho già diversi capitoli pronti...
E quindi HAKUNA MATATA

XOXO

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