My Beautiful Monster

11. Qualche spiegazione

Ieri sera non ho chiuso occhio, ho riletto la lettera un milione di volte piangendo sempre di più come una cascata, ho molte domande e pochissime risposte.
Sopratutto chi ha mandato questa scatola e perché proprio in questo momento?
L'unica cosa che posso fare è chiedere spiegazioni a Jason e alla sua banda.

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Sto per arrivare a scuola quando vedo uno dei gemelli, sto per andargli incontro quando sento la voce della "giornalista" che mi chiama: " Ehi Al buenos dias"
"Giorno anche a te Dakota"

"Successo qualcosa? Non hai una bella cera."

"Si, non ho dormito molto stanotte."

Continuiamo a chiaccherare fino al nostro arrivo a scuola, all'entrata trovo Josh e Shep ad asspettarci li salutiamo e ci dirigiamo a lezione. Tra le varie lezioni non ho trovato un momento per poter parlare con Jason e proprio quando stavo per perdere le speranze lo vedo dirigersi in palestra.

"Ragazzi andate avanti senza di me, vi raggiungo fra un pò."

"alex vuoi ancora parlare con quel tipo, non mi piace il suo atteggiamento..." Mi dice Josh con fare protettivo.

"tranquillo, non la mangerà mica" dice Shep ridendo, nel frattempo io mi sono gia incamminata verso la palestra.

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"Jason!" urlo affinchè mi senta. Lui si gira con aria sorpresa, cerca di dirmi qualocosa ma io subito inizio a parlare a raffica arrabbiatissima.

"Forse non avete capito le mie parole, vi ho detto che non voglio avere niente a che fare con voi!Perché mi avete mandato quelle cose, perchè proprio ora, e come facevate ad avere quella lettera, non mi convincerete mandandomi quelle cose, quel pacco poi..."

"Quale pacco, quale lettera?" mi interrompe lui,

"Non far finta di non saper niente."

"Alex sono serio non so di cosa tu mi stia parlando."

"Ieri sera ho trovato un pacco davanti la porta di casa mia, con degli oggetti sul soprannaturale, e una lettera, una lettera...dei miei genitori...di mia madre. E ora tu vorresti diri che non ne sai niente.TU... tu che sei apparso con la tua combriccola di amici nella mia vita stravolgendomela. A questo punto sei l'ultimo collegamento con loro..."

Ed è proprio in quel momemto che non riesco più a trattenermi, inizio a piangere a dirotto, tutti quei sentimenti che non sono riuscita a far uscire dal giorno dell'incidente stanno uscendo al di fuori di me attraverso un pianto intriso di tristezza, rabbia e paura.

Due braccia mi abbracciano all'improvviso come se volessero proteggermi da tutto quello che mi è successo. E stranamente dopo molto tempo mi sento al sicuro.
Dopo un pò di tempo che a me sembra un'infinità Jason con voce dolce mi dice:

"Alex calmati, io sono qui con te... non sei più da sola...io sono qui per aiutarti... ti prego non piangere...

vedendo che io non spiccico ancora parola continua:

"Alex per favore dimmi cosa posso fare ma non piangere piu..." la sua voce è dolce ma alcontempo preoccupata.

"Salvami da tutto questo." dico senza riflettere.

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Dopo la mia sfogata con Jason siamo tornati entrambi in classe e alla fine delle lezioni mi ha portato a fare un giro. Lui mi ha spiegato un pò meglio le cose sul soprannaturale come il fatto che alcuni cacciatori di licantropi fanno dei patti con essi come i miei genitori affinchè i cacciatori non caccino a patto che i licantropi non creino problemi con gli umani, poi abbiamo parlato del pacco e ora siamo a casa mia per fargli vedere il suo contenuto.

"alex non so chi te l'abbia mandato ma dev'essere qualcuno che conosceva molto bene i tuoi genitori... ti hanno lasciato il necessario per la tua iniziazione."

"Iniziazione?" dico io.

"Per diventare cacciatore di licantropi" si ferma un attimo a pensare.

"Alex so che è dura ricordarlo ma il giorno dell'incidente i tuoi genitori ti hanno detto qualcosa come dove stavate andando o a fare cosa?

io un pò sorpresa da quella domanda e triste al ricordo di quel giornp rispondo:

"Stavamo andando alla nostra baita come ogni anno per una piccola vacanza di famiglia...tutto normale come semp... no aspetta quel giorno qualcosa di diverso c'era, prima di partire li avevo sentiti discutere sul fatto di dire la verità su qualcosa e se la persona della conversazione fosse pronta...

"e se quella persona fossi tu e discutevano della tua iniziazione?Alex forse dovremmo..."

"dobbiamo andare alla baita." Finisco la frase io con amarezza.

Squilla il mio telefono, é Josh... sarà la decima volta che mi chiama, dev'essere preoccupato dopo che lo lasciato per seguire Jason in palestra non abbiamo più parlato. Quando sto per rispondere Jason lo fa al posto mio.

"Cosa vuoi? No, non sono il suo segretario, smettila di rompere non sei nessuno per dirmi quello che devo far..." gli tolgo il telefono di mano prima che la situazione degeneri.

"Johs sono io."

"Alex finalmente, è ua giornata che ti chiamo, dove eri finita, mi hai fatto preoccupare, e poi che  fai con quello, ti ho detto mille volte che non mi piace"

"Josh sta tranquillo"

"Mi dici sempre di stare tranquillo, ma non lo sono affatto, che sta succedendo?" mi interrompe agitato.

"Sono in una situazione un pò complicata, ti spiegherò tutto ma ora devo lasciati ciao."

Lui sta per dirmi qualcosa ma io stacco. Girandomi trovo Jason a ridere.

"Che c'è?"

"No niente solo che quel tizio è troppo agitato, ma su una cosa siamo d'accordo il nostro odio è reciproco."

"Apetta come hai fatto?

"Super udito, sono un licantropo ricordi? dice ridendo.

Non lo mai visto ridere, le nostre conversazioni sono state sempre piene di litigi. Guardandolo meglio è davvero carino quando sorride. Vedo che mi fissa, io arrossisco.

"Sei diventata un pomodoro" dice avvicinandosi e con fare presuntuoso dice:

"So di essere bello ma non pensavo di farti questo effetto" è sempre piu vicino quando risquilla il telfono... di nuovo Josh.

"che rottura" dice Jason alzando gli occhi al cielo, sta per prendere il telefono ma lo precedo staccando la chiamata.

"Dove eravamo rimasti?" dice in modo provocante.

"Al momento in cui partiamo per la baita."