Capitolo 12

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Mi sveglio alla solita ora della mia routine pur non avendo portato il telefono con la sveglia impostata alle sei e mezza di mattina. Mi ricordo di non essere nel mio letto, ma sono comunque sola.
Vado verso la cucina dove trovo Harry a ripetere sottovoce una pagina di un libro, si interrompe quando si accorge di me e mi saluta. "Ti ho svegliato io?" Chiede chiudendo il libro.

"No, ma continua a studiare."

"Ho finito" alza le spalle e prende un sacchetto di carta uscendone una brioches che incarta con un fazzoletto. "Ti ho preso una brioches"

"Grazie." Mi siedo al suo fianco e mi passa la brioches, ovviamente ai lamponi come piace a me. Apre il frigo e mi versa in un bicchiere la spremuta d'arancia. "Hai fatto la spesa per me?" Ironizzo bevendo.

"Sì" risponde sinceramente.

"Cosa studiavi?" Cambio argomento.

"I movimenti di dare-avere, il mio professore sta riprendendo tutti gli argomenti vecchi."

"Sei ancora un cervellone?"

"Me la cavo, gli argomenti non sono i stupidi calcoli che facevamo in Australia."

"Stupidi calcoli? La prendo come un'offesa personale, ti ricordo che non sapevo nemmeno come trovare l'ipotenusa!"

"Sì, ricordo anche che ti davo ripetizioni." Sorride maliziosamente e aggiunge, sporgendosi verso di me "in particolar modo la tua ricompensa."

"Come sta Taylor?" Mi avvicino a mia volta.

"Bene, immagino"

"Perfetto, lasciala." Gli sorrido e do una pacca sulla sua spalla.

"Dopo tornerai con me?"

"No." Rispondo alzandomi dalla sedia.

"No?" Fa eco seguendomi.

"Sai, Kaleb mi ha appena lasciata sono proprio distrutta." Mi fingo melodrammatica portando una mano al petto.

"Credo che tu non stia vedendo l'ora che io lasci Taylor."

"Io invece credo che se continui così farai tardi al college dove ci va anche Taylor e io devo fare tante cose... ci vediamo stasera per la caldaia." Esco da casa sua ricordandomi di prendere le chiavi.

"Ti piace fare questi giochetti del tira e molla, eh Vi?" Sussurra il mio nomignolo maliziosamente.

"Molto, Eddie." Sto giocando troppo col fuoco, tra poco mi scotto.

"Eddie da Edward?" Annuisco ridendo "A che ora finisci il turno?" Mi segue alla mia porta e si avvicina, troppo.

"Non sono affari tuoi." Chiudo la porta lasciandolo fuori.

"È per la caldaia, così posso organizzarmi." Dice da dietro la porta.

"Alle sette e mezza esco dal ristorante." Rispondo lasciando la porta chiusa.

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"Ciao mamma."

"Vivian" si mette comoda nella poltroncina facendo muovere l'inquadratura. "Kaleb vuole parlarti."

"Lo so, ho appena visto il suo messaggio su whatsapp dove dice di volermi parlare." Rispondo come se mi lamentassi.

Sto per ricostruirmi una vita e Kaleb torna nella mia vita. Non so se voglia dirmi che è finita definitivamente o se vuole scusarsi e tornare con me. E se sarà la seconda ipotesi? Io cosa gli dirò.

Una piccola me in vesti di diavoletto mi pizzica la guancia e mi esclama 'lascialo e sbatti Harry fino l'ultimo respiro!' e dall'altra parte una me in vesti di angioletto che ribatte 'linguaggi più casti, per favore! Vivian, pensa al povero Kaleb. Ti ha lasciato perché non riusciva più al pensiero di averti lontana, non puoi spezzargli il cuore di nuovo.'

Kismet • Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora