Cap 26 - Il lavandino

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"Quando hai sistemato? L'ultima volta che sono stata qui c'era un po' più di disordine"

"Potrei aver chiesto un favore a Niall e Louis mentre eravamo in ospedale"

"Tu sei matto"

"Modestamente, lo so"

La casa è ancora bellissima come la ricordavo, la neve scende silenziosa e ci accompagna in questo primo giorno della nostra nuova vita.

Non ho ancora detto a Harry del bambino, sto cercando il modo giusto, il momento giusto. Ho paura che si spaventi, che si senta ancora in colpa per quello che mi ha fatto Nick.

Ma devo farmi coraggio e farlo.

"Hai fame?" mi chiede Harry mentre prende la borsa con i pochi vestiti che è riuscita a procurarmi Joey, la mia roba è stata bruciata, anche i vestiti, hanno distrutto tutto. E io posso solo essergliene grata.

"Si, effettivamente sono quasi le otto di sera, posso preparare qualcosa" mi dirigo verso la cucina ma Harry mi blocca prendendomi piano dai polsi.

"Non ci provare, tu devi riposarti, ci penso io"

"Harry devo solo cucinare qualcosa"

"Devi riposare"

"Non mi hai permesso nemmeno di fare le scale"

"Devi riposare"

"Harry hanno operato anche te, e mi hai portata in braccio per tutte quelle scale" lo seguo mentre senza dire una parola va dietro al bancone e inizia a prendere contenitori dal frigo.

Aspetto che risponda ma non dice nulla, riempie di acqua una pentola e prende la pasta.

"Harry?" chiedo di nuovo ma ricevo solo silenzio in cambio.

Mi avvicino lentamente e gli appoggio una mano sul braccio.

"Harry, mi guardi per favore?" sussurro.

Si appoggia con le mani al ripiano della cucina, chiude gli occhi e sospira.

Quando si volta ho già capito qual è il problema.

"Tu ti senti in colpa, vero?"

Abbassa gli occhi e questo non fa che confermare la mia teoria.

"Ti senti in colpa per quello che mi ha fatto Nick, dico bene?"

Sospira di nuovo e guarda il soffitto.

"Non doveva accaderti nulla. Nulla Vivienne. Me lo sono ripromesso e non sono riuscito a proteggerti, non ci riesco mai, le persone che amo prima o poi mi lasciano"

Gli prendo dolcemente la mano e la appoggi sul mio cuore.

"Harry... non importa cos'è successo, io non me ne sono voluta andare nonostante i tuoi avvertimenti, nonostante i tuoi tentativi di allontanarmi, quindi se qualcuno qui ha qualche colpa, quella sono io. E lo sai"

Lui mi guarda "Perché non te ne sei andata quando potevi?"

"Perché ti amo, razza di zuccone. E preferisco prendermi una pallottola piuttosto che stare lontana da te"

"Quindi..." respira per farsi coraggio "quindi ora stiamo... insieme? Sei... beh, sei la m-mia ragazza?"

Credo di svenire da quanta dolcezza leggo nei suoi occhi, dalla voglia che ho di gettargli le braccia al collo e giurargli amore eterno.

"Solo se tu lo vuoi"

Posso vedere le rotelle girare nella sua testolina mentre pensa alla risposta.

E pensa...

E pensa...

Mi sto preoccupando.

"Harry?" N-non vuoi?"

Nell'esatto momento in cui lui apre la bocca per rispondere, un conato di vomito si fa strada nella mia gola, riesco solo a girarmi e vomitare tutto quello che ho mangiato a pranzo nel lavandino della cucina.

Che schifo.

Harry è preso alla sprovvista, gli ci vuole più di qualche secondo per capire cosa sta accadendo e raccogliermi i capelli dietro la schiena.

La accarezza con movimenti circolari finché i conati cessano del tutto. Avevo già vomitato qualche volta in ospedale ma questo è stato proprio improvviso.

Merda, adesso dovrò dirglielo senza attendere il momento giusto.

"Viv? Stai meglio?"

Mi alzo e mi sciacquo la bocca, alzo l'indice per indicargli di attendere, recupero il mio spazzolino e mi chiudo in bagno, devo farmi coraggio.

Lo sento chiamarmi ma non prova ad entrare, forse ha capito che mi serve qualche secondo.

Una volta essermi lavata i denti due volte di fila mi guardo allo specchio. Il viso pallido e sbattuto, i capelli spettinati. Alzo la maglietta e guardo la cicatrice sul fianco coperta ancora dalla benda, la accarezzo piano e lentamente mi ritrovo ad accarezzarmi il ventre.

È ancora piatto, anche se posso dire che le forme iniziano a diventare più rotondette, il seno è già un po' più gonfio e spero che la pancia inizi a vedersi presto.

Mentre la accarezzo mi ritrovo a sorridere come un'idiota.

"Mi sa che dobbiamo dirlo al tuo papà..."

Con un ultimo respiro più che profondo, esco dal bagno e trovo Harry ad aspettarmi seduto sul letto.

Ha la testa tra le mani e i gomiti appoggiati sulle ginocchia.

"Hey" dico piano.

Quando alza il viso vedo che è più agitato che mai.

"Come stai?" si alza e viene verso di me.

"Meglio, mi spiace per la cucina"

"Fa niente, ho già pulito"

Oh, wow.

"Harry dobbiamo parl-"

"Sono state le medicine? Magari quella nuova che ti hanno dato per il mal di schiena?" inizia a fare avanti e indietro come un matto.

Parla a caso e ascoltarmi non sembra rientrare nei suoi piani.

"Harry ascoltami"

"Chiamo subito il dottore, vedrai che ti daranno dell'altro"

Cerco di fermarlo prendendogli il polso ma non funziona.

"Oppure possiamo andare subito in farmacia, cosi non dobbiamo aspettare che il dottore ti prescriva altre cose"

"Harry"

"Oppure possiamo chiamare Joey, io non sono in grado di ragionare quando si tratta di te, se stai mal-"

"Harry!" si blocca e mi guarda, le mani nei capelli, gli occhi da pazzo.

Avanti Vivienne, ora o mai più.

Trattengo il respiro e finalmente lo dico.

"Sono incinta"

Stay With Me ~ Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora