Capitolo 1 - Alison's memories

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Quanto era bella Emily?
Mi capitava spesso di osservarla e fantasticare su ciò che saremmo potute diventare se non l'avessi respinta.
Non era vero che non l'amavo, sentivo quei brividi che mi facevano accapponare la pelle ogni volta che mi baciava ed ero maledettamente gelosa ma avevo una reputazione da difendere, tutti mi vedevano come la ragazza forte e per alcuni anche spaventosa, cosa avrebbero detto se avessero scoperto che provavo qualcosa per una mia amica?.
Spesso le vietavo di uscire con delle ragazze, anche solo per studiare perché mi sentivo male al solo pensiero che qualcuno che non fossi io potesse toccarla. Si arrabbiava e le veniva quell'espressione confusa che amavo da morire.
Mi ha sempre incuriosito come mi capisse così in fretta, per le altre i miei gesti erano solo una malata ricerca di attenzioni ma per lei no, vedeva quel lato che anche io facevo fatica a riconoscere.
E adesso che sono in questa clinica per malati di mente capisco che ho solo cercato di soffocare i miei sentimenti in tutti questi anni.
Quando pensava che fossi morta era l'unica a cui mancavo per davvero, teneva i miei regali come qualcosa di sacro e ogni tanto mi parlava, non sapeva che io l'ascoltavo... Quando la signora Pam non c'era mi mettevo dietro la porta della sua camera e piangevo sentendo le sue parole.
<< Mi manchi tantissimo Ali, oggi Maya mi ha baciata ed ero felice ma allo stesso tempo pensavo che con te era stato diverso. Con te era come se il mondo circostante fosse sparito, è difficile spiegarlo ma quello che provavo per te era vero.
Se fossi ancora qua ti avrei portato in cima alla torre Eiffel e ti avrei baciato, come per sigillare il nostro amore.
Forse non amerò mai nessun altro come ho amato te..>>
Poi avevo smesso di ascoltare perché non ce la facevo, volevo aprire quella porta e abbracciarla, dirle che non me ne ero andata veramente e che anche io l'amavo ma non lo feci, corsi fuori e piansi tutta la sera pensando che ero stata stupida a fidarmi di Mona e che mi mancavano le ragazze e la mia vecchia vita.

Passavo le giornate a pensare a noi due in Francia, lontano da questa città e dalle maschere create per sembrare più coraggiose. Ero sicura che se glielo avessi chiesto sarebbe andata contro le altre pur di passare del tempo con me e questo le dà onore.
Ho sbagliato tutto, lo ammetto.

In questa clinica non faccio che ricordare le persone che ci sono state veramente per me.
Spencer l'ho sempre rispettata, è intelligente e aveva capito quanto potessi essere cattiva.
Litigavamo spesso, voleva creare un gruppo equo dove non ci fosse nessuna leader e adesso credo che facesse bene.
Nonostante ciò mi ha sempre dimostrato di tenere a me e le voglio bene.
Con Hanna invece ho avuto un rapporto complicato, non so come facesse a sopportarmi, infondo la prendevo in giro e basta. Non mi aspettavo che sarebbe stata lì ad accogliermi a braccia aperte quando sono uscita dal mio nascondiglio, invece c'era e mi ha perdonata.
Aria è sempre stata quella più indipendente, non capivo se mi amasse o mi odiasse ma sinceramente non mi importava. Adesso ho la conferma che mi vuole bene nonostante tutto.
Devo ringraziarle per quello che hanno fatto e stanno facendo per me.

Sento la maniglia della porta abbassarsi, alzo lo sguardo e noto che una donna sta entrando.
<<Ciao Alison, hai una visita>> dice l'infermiera lasciandomi sola con Emily.
<<Come stai?>> chiede subito. Ha il viso stanco e continua a martellarsi le dita, segno che ha bevuto qualche caffè di troppo.
<<Bene, solo.. Voglio uscire da qui>> rispondo.
<<Ali ce la stiamo mettendo tutta ma non è semplice>> annuisco.
<<Avete nascosto le prove?>> chiedo a bassa voce per non farmi sentire dai medici che si trovano fuori dalla stanza.
<<C'è stato qualche piccolo problema con le altre ma.. Si, non c'è più nessuna prova che ci colleghi nel luogo del delitto>>
<<Cos'è successo con le altre?>>
<<Spencer ha perso il controllo e Hanna e Aria non trovavano la macchina..>>
<< In che senso ha perso il controllo?? E dov'è la macchina??>> sento il cuore martellarmi nel petto, ci scopriranno e tornerò in prigione, me lo sento.
<<Si è ubriacata.. La macchina l'ha presa Mona che l'ha fatta riparare e sparire>>
Faccio un sospiro di sollievo ma poi mi balena un dubbio in testa <<Come facciamo a fidarci di Mona?>> Emily mi stringe la mano e mi sussurra di stare tranquilla, il suo tocco è delicato, mi è mancato averla così vicina.

Passano minuti in cui ne io ne lei parliamo, è un silenzio imbarazzante.
<<Em..>> rompo l'atmosfera che si era creata <<Non so cosa ti ho detto mentre Elliot mi drogava ma ricordo che sei passata spesso>>
Sorride ed è come se si fosse illuminata alle mie parole <<Si, sono passata>> si appoggia allo schienale della sedia e chiude gli occhi.
<<Hai solo detto che eravamo in ritardo per un volo>> continua a tenere le palpebre abbassate.
Sento il viso andarmi a fuoco, avevo sognato di partire insieme a lei ma pensavo fosse tutto nella mia testa e che non potesse sapere a cosa pensassi.
<<Scusa io.. Pensavo di averlo sognato>>
<<Non ti preoccupare, non sapevi cosa dicevi>>
<<Stavo preparando la valigia e ti ho chiamata..>> apre gli occhi mentre racconto <<Mi hai detto che mancava poco e non vedevi l'ora di partire.. Poi non mi ricordo cos'è successo ma mi sono ritrovata in un ospedale, era simile al Radley. Ti ho detto che avremmo perso il volo e tu con calma mi hai risposto che potevamo prendere quello dopo, mi sono rilassata..>>
Piange e non capisco perché, la sua mano aumenta la presa sulla mia
<<Cosa ti ha fatto quel mostro?>> ripete mentre singhiozza.
Le faccio spazio e si sdraia accanto a me, cinge la mia vita con le braccia e mi stringe forte.
Rimaniamo così per molto tempo.
<<Ti amo Ali>> dice prima di cadere in un sonno profondo.
Cos'è successo?

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