New home.

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In modo disastroso. Ecco quanto.

Appena i ragazzi misero piede nell'orfanotrofio, un uomo della stessa età di Hanji li accolse con uno sguardo gelido e lampante. Era basso, davvero basso. I capelli erano corvini, proprio come quelli di Mikasa e gli occhi grigi sembravano vuoti, chiusi in due fessure. Scrutava attentamente i nuovi arrivati.

"Jaeger, Arlert e...Ackerman?" chiese con voce ferma il direttore leggendo da un documento "Io sono il direttore Rivaille."

I ragazzi annuirono, impalliditi. Quell'uomo metteva piuttosta soggezione. I suoi occhi si fermarono su Eren, che distolse lo sguardo guardando il pavimento. Armin sentì accrescere la gelosia in sè, e per un momento la giustificò a se stesso. Quando poi se ne rese conto, arrossì violentemente.

"Che ha fatto il moccioso? Ha la febbre?" chiese freddo il direttore.

Armin si coprì il viso con entrambe le mani e scosse la testa.

"Tsk" sbuffò Rivaille. "Hanji vi porterà nelle stanze a voi assegnate e vi spiegherà tutto ciò che c'è da sapere. Non sporcate." E con questo se ne andò.

Hanji salì le scale agitando le braccia, come a chiamare gli altri ragazzi della casa, intrepidante di fare le presentazioni. Quando alcuni arrivarono, fece loro un cenno con il capo ed essi se ne andarono, come se sapessero già cosa dovessero fare.

"Allora...voi due ragazzi aspettate qua, io accompagno Mikasa nel dormitorio femminile. Non fate danni, o vi ritroverete un piccolo ometto che ve le suonerà." disse ridendo Hanji andandosene con Mikasa.

"Maledizione!" gridò Rivaille dal piano terra.

"Tutto bene, laggiù?" chiese di rimando Eren.

"Fatti i cazzi tuoi." gridò l'altro quasi ringhiando.

Eren si girò verso Armin, allargò gli occhi e mimò con la bocca un "wow". Il biondino scoppiò a ridere e afferrò la mano del castano, stringendola come se fosse un sostegno vitale.                                                        I due aspettarono il ritorno della vice-direttrice.

"Ehi ragazzi, ma sarà sicuro che vi mettano nella stessa stanza?" urlò Hanji che correva verso di loro.

Eren staccò bruscamente la sua mano da quella di Armin, che se la sentì subito gelida.
Entrambi arrossirono, anche se lievemente.

"Che vai a pensare, Hanji?" chiese con un risolino Eren.

"Nulla, nulla, scusatemi." disse la castana alzando le spalle sorridendo.




*spazio autrice*


Che vai a pensare, Martina?
 Ancora niente parti zozzeeeeeeee. E tranquilla, non trasformerò questa ff in Ereri.                                    

 Ti voglio davvero tanto bene.


Eremin - This is the ocean. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora