Ecco. Siamo arrivati. Questo posto sembra bellissimo, ma lo odierò lo stesso. Sono qui, sto per entrare in questo dannato cancello. Da qui non potrò più uscire, solo con il permesso di quei bastardi dei professori. Dio quando odio la mia vita. É un mix di adrenalina e di tristezza. Non so nemmeno se questa sia tristezza, oppure e solo l'inizio della mia oscura e solitaria vita, senza genitori ( anche quando c'erano non mi erano d'aiuto), senza Jess, la persona che mi é sempre stata accanto...
"Buongiorno. Voi dovete essere la famiglia Anderson?" ci chiese un uomo con i capelli neri e filamenti bianchi. Di sicuro doveva essere il mio professore.
"Si. Siamo noi! " rispose entusiasta mia mamma, ma io non sapevo davvero cosa c'era di tanto eccitante.
"Oh che piacere, vi stavamo aspettando!" vorrei soltanto andarmene, scappare lontano da qualsiasi essere vivente.
"Io sono il preside di questa bellissima scuola" poco modesto... Già lo odio!
"Allora! Facciamo un piccolo tour della scuola?" disse questo con un'aria troppo felice.
Era una domanda, quindi dovevo dare il mio parere.
"No. Io preferirei andare in segreteria, farmi dare le chiavi e andare nella mia adorata camera."
"Sicura?" certo mamma, mai stata sicura. Sono anche sicura del fatto che in questo momento sei la persona che odio più al mondo.
"Certo, sicurissima. Grazie a te dovrò stare qui nove mesi. Lo troverò il tempo di fare un giretto per tutta la scuola. Tolgo il disturbo. Ci vediamo a Natale. Chiamatemi solo in caso d'urgenza perché io non ho da dirvi nulla. Da ora in poi io sto qui e voi state lontani da me. Quindi le decisioni sulla mia vita le prendo solo e solamente io." dissi andandomene. Mia madre stava piangendo, cosa che non mi interessa, mio padre la confortava, invece il preside mi guardava come se fossi un'aliena.
Mi sono letteralmente persa. Chiedo ad alcune ragazze di dirmi dove si trova la segreteria e loro indifferenti mi diedero indicazioni. Questa scuola é un castello.
Vado a sbattere contro qualcuno e senza guardarlo in faccia gli dico " Attento a dove cammini. No esisti solo tu." alzai gli occhi e stavo parlando con ur ragazzo bellissimo che però non era il mio tipo. Smetto di pensare a lui e proseguo ma qualcuno mi ferma.
"Tu dovresti essere la ragazza nuova?" dice di nuovo il moro, squadrandomi da testa a piedi.
"Si sono io" sbottai acida
"Allora é bene che tu sappia che hai ragione ma anche torto" Hai ragione perché nella scuola ci sono centinaia di studenti, ma hai torto perché come me non esistono. Sono unico io!" parlava con un sorriso da ebete. Io a questo lo odio già in partenza.
"Ascoltami" iniziai a parlare avvicinandomi. "Levati davanti a me. A me non mi frega chi sei tu! Sta sicuro che io sono migliore in tutto di te, carissimo. Io vado, non voglio rovinare la mia giornata per un perfettino. A mai più ragazzo."
"Mi chiamo Cam comunque" disse sorridente quando io ero arrivata in segreteria.
"Buongiorno, sono Allison Anderson" nemmeno finii di parlare che quella mi precedette. " So chi sei cara. La tua camera é la 266. La ringraziamo per essersi inscritta nel college di Dartmouth."
"Ti sbagli, mi hanno inscritta i miei genitori." presi e chiavi e me ne andai.
Finalmente ho trovato la camera.
La apro e trovo una ragazza con i capelli biondi sul mio letto. Stava con le cuffie all'orecchio quindi di quello gli ho detto non ha capito una mazza. Perciò mi avvicino, gli tolgo le cuffie dalle orecchie e gli chiedo " Come ti chiami e qual è il mio letto?"
"Ciao sono Catherine, ma puoi chiamarmi Cate" mi stava già simpatica.
"Io sono Allison, ma puoi chiamarmi Ally" dissi e ridemmo...
"Allora Ally, quello sotto la finestra e il tuo. Invece quello vicino il bagno é di Diana. Ora lei non c'è perché sta da qualche parte con il suo ragazzo."
"Grazie" gli dissi e andai in bagno per una rinfrescata.
Ehi ragazzee...
Spero che il capitolo vi piaccia. Lasciati i vostri commenti. Ciao! XX
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Disaster...
FanfictionAllison, una ragazza stanca della vita, della vita buona. Stanca dei rimproveri dei genitori per qualsiasi cosa, stanca dei ragazzi che la tradiscono e feriscono, stanca di essere lei, decide di cambiare in senso cattivo, diventando stronza e strafo...